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Usa 2020: dibattito parallelo, Trump sulla graticola, Biden sul velluto

Scritto per IL Fatto Quotidiano del 17/10/2020 e non pubblicato e per il blog de Il Fatto Quotidiano il 16/10/2020 https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/10/16/trump-biden-chi-di-dibattito-virtuale-ferisce-di-dibattito-mortale-perisce-lo-sa-bene-il-presidente/5968352/

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Donald Trump trova sulla sua strada un’avvocatessa tosta, che di mestiere fa la giornalista: abituato a interrompere, viene interrotto da Savanna Guthrie, che sottopone a ‘fact checking’ in tempo reale le sue affermazioni; e lui non ci si raccapezza. Joe Biden, invece, ha di fronte una pasta d’uomo, George Stephanopoulos, che gli dà tempo di esporre le sue idee e non lo incalza – la storia un po’ losca degli affari con l’Ucraina del figlio Hunter non viene neppure evocata -. Chissà come sarebbe finito lo slalom parallelo dei due candidati alla Casa Bianca fra le domande degli elettori a moderatori invertiti. La notte dello zapping più anomala dell’America, proiettata verso le elezioni presidenziali, si ritorce contro il magnate che l’ha innescata, non avendo accettato il match virtuale con il suo rivale: un boomerang.

Merito, o colpa, della Guthrie, 48 anni, host di Today, show della Nbc, che, sul palco allestito davanti al Pérez Art Museum di Miami, non gli fa sconti e lo stana a più riprese su inesattezze o contraddizioni. Al National Constitution Center di Filadelfia, Biden riceve un trattamento più accomodante da Stephanopoulos, 59 anni, anchor della Abc. Ordini di scuderia o diverse posture professionali? La Nbc, che aveva allestito lo show ‘last minute’ su richiesta della Casa Bianca, doveva sottrarsi al sospetto di ‘connivenza con il regime’. A Miami, non c’erano mascherine; a Filadelfia, Biden e Stephanopoulos la indossano entrambi, prima di cominciare a parlare

Solo la campagna di Trump promuove il suo campione: “Il presidente ha sonoramente battuto Savannah Guthrie … Gli americani possono vedere chi guida il Paese… Trump in 47 mesi ha fatto più di Biden in 47 anni di politica”, oltre “ad avere fatto per i neri più di qualsiasi altro presidente tranne Abraham Lincoln” – una sura ripetuta anche questa volta -. E il magnate boccia il rivale: “Sleepy Joe ha dato un pessimo spettacolo, nonostante George Stephanopoulos non gli abbia fatto domande sul fatto di essere un ‘politico corrotto’”.

Ecco alcuni passaggi cruciali del ‘dibattito parallelo’ – giovedì prossimo, il 22, si replica la formula del 29 settembre: Trump e Biden l’uno di fronte all’altro sul palco per 90’ –.

Trump ‘smascherato’ sul coronavirus – “L’85% delle persone che portano la mascherina contrae il virus”, “Se non fossi intervenuto, due milioni di americani sarebbero deceduti” nell’epidemia; “Sono il presidente, devo incontrare la gente, non posso rimanere nel basement” – come fece Biden, ndr -: tutte queste affermazioni relative alla pandemia da Covid-19 hanno trovato la pronta replica della Gutrie.

I retweet dei cospirazionisti – Trump: “Non so nulla di QAnonuna teoria cospirazionista, che lo vede come un eroe positivo, ndr -, mi piace il fatto che sono contro la pedofilia”. Guthrie: “E allora perché rilancia su Twitter le loro bizzarre teorie?”. “Trump: “Io mi limito a retwittarle: ciascuno poi decide se crederci o meno”. Guthrie: “ma lei non è mica un vecchio zio strambo: lei è il presidente degli Stati Uniti”.

Biden si muove sul sicuro – In testa nei sondaggi, Biden è soprattutto attento a non fare passi falsi: ci riesce, uscendo senza gaffe da domande su tensioni razziali, polizia, fracking – un tema delicato, per la Pennsylvania -. Se perde, che cosa succede?, viene chiesto sia a Trump che a Biden. “Accetto il risultato, se è stato tutto regolare e non ci sono stati brogli”, fa il solito distinguo il magnate. “Vorrà dire che non sono stato un buon candidato”, riconosce l’ex vice di Obama.

Trump sul filo con i suprematisti – Stavolta, il presidente evita le ambiguità del primo dibattito: “Condanno i bianchi suprematisti”. Ma subito dopo si mostra preoccupato di non alienarsi il favore di quanti hanno posizioni ‘border line’. L’atteggiamento contraddittorio non sfugge né al pubblico né alla Guthrie.

Biden e l’allargamento della Corte Suprema – Biden “non è un fan” di un aumento del numero dei giudici della Corte Suprema, per correggere lo squilibrio che si profila dopo l’insediamento della giudice Amy Coney Barrett – sei giudici conservatori e tre progressisti -. Ma intende prendere “una posizione definitiva” prima dell’Election Day e ammette che, se i repubblicani spingono l’acceleratore sulla nomina della Barrett, è “pronto a prendere in considerazione che cosa fare da lì in avanti”.

I test e il fisco – “Quando è risultato negativo l’ultima volta al test anti-Covid?”. “Non ricordo… Forse il giorno prima – del dibattito con Biden il 29 settembre, ndr – …”, risponde esitante Trump, che ammette di non avere fatto i test tutti i giorni e difende i bagni di folla dei suoi comizi, senza protezione e senza distanziamento. Sulle dichiarazioni dei redditi, “I numeri usciti sono sbagliati… E comunque il fisco mi ha trattato molto male”, dice Trump, senza smentire di avere pagato, lui, 750 dollari l’anno sia nel 2016 che nel 2017.

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Chi di dibattito virtuale ferisce, di dibattito mortale perisce. Donald Trump, che non aveva accettato il dibattito virtuale con Joe Biden, ma che aveva poi voluto ‘costruirsene’ uno all’ultimo momento, virtuale e per di più parallelo, stessa ora, stesso formato, ma reti diverse, innesca un boomerang che lo lascia tramortito, se non ko. Peggio del coronavirus, da cui è invece uscito pimpante, aggressivo e – ovviamente – senza mascherina (“L’85% di quelli che la indossano si contagiano”, è l’ultimo suo dato ‘scientifico’ sciorinato in tv).

La notte dello zapping più anomala dell’America proiettata verso le elezioni presidenziali si ritorce, dunque, contro il magnate presidente che l’ha inventata. Anche perché gli slalom paralleli di Trump e di Biden non hanno lo stesso coefficiente di difficoltà: tra domande del pubblico e dei moderatori, la pista di Trump è nera, quella di Biden blu.

Merito, o colpa, anche della conduttrice del suo dibattito, Savanna Guthrie, 48 anni, host di Today, show della Nbc, che, sul palco allestito davanti al Pérez Art Museum di Miami, non gli fa sconti e lo stana a più riprese sulle false affermazioni della sua campagna. Al National Constitution Center di Filadelfia, Biden riceve un trattamento meno conflittuale da George Stephanopoulos, anchor della Abc, e può presentare le sue posizioni senza essere interrotto o contestato. A Miami, non ci sono mascherine; a Filadelfia, Biden e Stephanopoulos la indossano entrambi, prima di cominciare a parlare.

Per Trump, quella con la Guthrie è stata una delle interviste più difficili che ha finora dovuto affrontare: il presidente non ha voluto rinnegare le teorie cospirazioniste di QAnon e neppure condannare i suprematisti bianchi. Biden non s’è sbilanciato sulla possibilità di aumentare il numero dei giudici della Corte Suprema, ma s’è impegnato a prendere posizione prima delle elezioni.

Raramente, se non mai, il presidente, di solito impulsivo e spavaldo, era apparso così in difficoltà, anche se Paulette, un’elettrice, lo lusinga prima di fare la sua domanda: “Lei è così bello quando sorride…”. La Guthrie, diventa sui social la nuova eroina del popolo democratico, è la giornalista che affossa le speranze di rimonta del magnate.

Naturalmente, non la pensa così la campagna di Trump: “Il presidente ha sonoramente battuto Savannah Guthrie”, vista nel ruolo di sostituta di Biden; e “s’è districato dagli attacchi, interagendo con gli elettori”. “Su Abc – nota la campagna del magnate – la scena era completamente diversa, con domande a Biden per non metterlo in difficoltà. Gli americani possono vedere che il presidente guida il Paese e che in 47 mesi ha fatto più che Biden in 47 anni di politica”.

Biden ha mostrato la consueta pacatezza nel contestare la presidenza Trump e ha accusato il rivale di non avere fatto nella per contenere la diffusione dei contagi. Per la Johns Hopkins University, all’ora dei due dibattiti paralleli si contavano nell’Unione quasi 7.980.000 contagi – oggi saranno otto milioni – e 217.700 vittime. Con 62 mila contagi, ieri è stata la giornata peggiore dal 31 luglio. L’ex vice di Obama s’impegna a prendere il vaccino, se approvato dalla scienza, e contesta a Trump mancanza di coerenza nella politica estera.

Trump è stato invece messo sotto torchio da una Guthrie agguerrita e non disposta ad accettare risposte evasive sulla gestione della pandemia, sull’estremismo di destra, sulle dichiarazioni fiscali del magnate mai pubblicate.

“Quando è risultato negativo l’ultima volta al test anti-Covid, prima del primo dibattito con Biden?”, il 29 settembre, è stata la prima domanda della serata. “Non ricordo… Forse il giorno prima…”, risponde esitante Trump, che ammette di non avere fatto i test tutti i giorni. “Io sono il presidente, devo vedere la gente, non posso restare chiuso in un seminterrato”, è la replica, con un riferimento al basement dove Biden è rimasto rinchiuso nelle settimane più devastanti della pandemia.

Trump difende i bagni di folla dei suoi comizi, senza protezione e senza distanziamento. E subito dopo si rifiuta di condannare esplicitamente il suprematismo bianco e il movimento cospirazionista QAnon: “Non li conosco, non so niente di loro”, afferma, nonostante la Guthrie gli ricordi che ha spesso rilanciato su Twitter le loro teorie complottiste.

“Lei è il presidente, non un qualunque zio strambo”, replica la moderatrice che lo incalza a seguire sulle dichiarazioni dei redditi mai pubblicate: “I numeri usciti sono sbagliati… E comunque il fisco mi ha trattato molto male”, dice Trump, senza smentire di avere pagato, lui, un magnate, 750 dollari l’anno sia nel 2016 che nel 2017.

Se perde, che cosa succede?, viene chiesto sia a Trump che a Biden. “Accetto il risultato, se è stato tutto regolare e non ci sono stati brogli”, fa il solito distinguo il magnate. “Vorrà dire che non sono stato un buon candidato”, riconosce l’ex vice di Obama.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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