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Trump 2: Usa dichiarano guerra, a cose fatte, ai cartelli della droga

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Trump 2 – Le conseguenze dello shutdown, che crea disagi ai cittadini e apprensioni ai politici, e gli strascichi dell’adunata di generali e ammiragli convocata dal segretario alla guerra Pete Hegseth dominano l’attualità negli Stati Uniti. Ma ci sono due fatti nuovi: la ‘dichiarazione di guerra’ fatta ai cartelli della droga e notificata al Congresso dal presidente Donald Trump e l’irritazione della componente ultra-religiosa fondamentalista del movimento Maga per l’entrata in commercio d’una nuova pillola anti-aborto.

Il presidente Donald Trump – riferisce la Ap – ha informato il Congresso che gli Stati Uniti sono “in un conflitto armato non internazionale” contro “combattenti fuorilegge”, dopo avere ordinato attacchi nei Caraibi ed essersi vantato delle imbarcazioni distrutte e dei trafficanti eliminati.

Nella lettura della decisione di Trump che accomuna i maggiori media, la Casa Bianca, notificando al Congresso “un conflitto armato” con i narco-trafficanti, cerca una giustificazione legale ex post per gli attacchi letali e illegali nei Caraibi contro asseriti contrabbandieri di droga venezuelani.

Secondo parlamentari ed esperti citati dal Washington Post, la notifica ha basi legali incerte ed è solo “un tentativo di copertura di attacchi militari illegali contro presunti criminali civili”. Il Wall Street Journal scrive che, in una riunione a porte chiuse, congressman di entrambi i partiti avevano già sollecitato “una base legale” per le iniziative dell’Amministrazione.

Trump 2: nuova pillola abortiva fa infuriare i Maga anti-abortisti

L’approvazione di una nuova generica pillola abortiva da parte della Fda, la Food and Drug Administration, l’ente che negli Usa approva la messa in vendita dei nuovi medicinali, “fa infuriare” gli anti-abortisti, che premono sull’Amministrazione perché riduca l’accesso ai medicinali abortivi. New York Times e Washington Post osservano che l’approvazione è avvenuta “senza pubblicità” e che la Fda non ha molto potere per respingere versioni generiche di medicinali già approvati.

La questione scuote i Maga, cioè lo schieramento pro – Trump, in cui i fondamentalisti cristiani, che ne erano giàmgrossa parte, hanno acquistato ulteriori influenza dopo l’assassinio, a settembre, del loro campione Charlie Kirk.

Trump 2: i riflessi dello shutdown agitano la politica

I riflessi dello shutdown sono letti dal Washington Post alla luce di un sondaggio da cui risulta che la maggior parte dei potenziali elettori ne danno la responsabilità al presidente e ai repubblicani, anche se molti non sono sicuri di avere ben compreso quanto sta accadendo. Una larga maggioranza appoggia la richiesta dei democratici di estendere le coperture sanitarie che scadono a fine anno, ma un po’ meno della metà vede con favore che questa richiesta provochi lo shutdown. Secondo la Cnn, “alcuni repubblicani mettono in guardia la Casa Bianca sulle conseguenze elettorali dello shutdown e delle minacce di inasprirlo con ulteriori chiusure di servizi pubblici e licenziamenti”.

Il Wall Street Journal sostiene in apertura che “la Casa Bianca avverte i rischi connessi alla sanità, nonostante le spacconate del presidente sullo shutdown”: si valuta se e come estendere, nonostante la serrata, i sussidi sanitari su cui milioni di americani fanno conto. Secondo Politico.com, l’idea sarebbe quella di penalizzare, con lo shutdown, le agenzie governative indipendenti e ‘minori’, ma non i settori più sensibili. L’idea è di rendere la serrata il più dolorosa possibile per i democratici ed i loro elettori, senza toccare i programmi di spesa più popolari.

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Elon Musk e Donald Trump nello Studio Ovanme (Fonte: Ap)

Per il WSJ, i democratici, messi sotto pressione dalla sinistra e divisi, puntano sullo scontro politico per ravvivare l’entusiasmo fra i loro elettori. Fox News spiega come Trump progetta di profittare dello shutdown per rimodulare e ridimensionare l’apparato federale, riprendendo il percorso avviato con il Dipartimento per l’efficienza dell’Amministrazione pubblica – e sostanzialmente interrotto, dopo l’uscita di scena di Elon Musk -.

Trump 2: fermento fra i generali dopo l’adunata
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L’adunata di centinaia di generali e ammiragli, ieri, a Quantico. (Fonte: Washington Post)

Le reazioni all’adunata dei generali di martedì sono il piatto forte della Fox – “I militari reagiscono alla richiesta di Hegseth di forma fisica e lealtà” – e, soprattutto, del New York Times, che vi dedica due titoli di testata: “I militari vedono costi e rischi in un ritorno” al clima della Guerra Fredda” – c’è il rischio di danneggiare il livello di preparazione delle forze armate -; e “le perplessità delle donne in uniforme per i nuovi standard fisici ‘maschili’”. Il Washington Post rivela che il Pentagono s’appresta a intensificare il contrasto alle ‘fughe di notizie’, con ‘macchine della verità’ e facendo sottoscrivere ai dipendenti accordi di non divulgazione delle notizie.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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