L’Europa tra due fuochi: Putin la minaccia sull’Ucraina, Trump sui dazi. Il tiro incrociato sull’Ue è iniziato, ieri, con le dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin, per cui qualsiasi forza occidentale schierata in Ucraina in tempo di guerra sarebbe un obiettivo legittimo per le forze russe. A seguire, Donald Trump ha prospettato nuovi dazi sull’export europeo dopo che l’Unione europea ha multato Google per quasi tre miliardi di euro – 2,95 miliardi, per la precisione -.
Il presidente Usa – ricorda Politico, che ne segnalava le intenzioni con una breaking news – ha spesso criticato in passato l’Ue per il trattamento riservato ai giganti dell’hi-tech statunitensi, che non pagano in Europa le tasse sui profitti qui realizzati o ne pagano di risibili.
Sui dazi, a fronte degli imbarazzi dell’Ue nel rapporto con gli Usa, il Wall Street Journal analizza l’atteggiamento della Cina, “che continua a negoziare, ma non fa concessioni di sorta”: il messaggio di Pechino a Washington risulta essere, secondo il quotidiano finanziario, “continuiamo a parlare, però senza raggiungere un accordo”.
Ucraina: Putin all’Ue, vostre truppe “bersaglio legittimo”
Le dichiarazioni di Putin, che parlava al Forum economico orientale di Vladivostock, sul Pacifico, erano una risposta alle indicazioni scaturite dal vertice dei Volenterosi, dove, giovedì, a Parigi, erano state discusse le garanzie di sicurezza da riconoscere all’Ucraina dopo la fine della guerra.
Il presidente francese Emmanuel Macron aveva annunciato un accordo fra i 26 Paesi per tutelare l’Ucraina, con modalità diverse Paese per Paese, dall’invio di truppe all’assistenza logistica. “Se dovessero arrivare delle truppe, soprattutto semtre sono in corso i combattimenti, esse saranno obiettivi legittimi”, le parole di Putin.
Kiev resta desiderosa di coinvolgere i partner atlantici. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dice: “Migliaia di truppe occidentali potrebbero essere dispiegate in Ucraina a garanzia di sicurezza contro la Russia”. Zelensky fa una conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, che dal canto suo nuove sanzioni dell’Ue in collaborazione con gli Usa per indurre Putin a incontrare Zelensky.
Secondo la Nbc, gli Stati Uniti, nell’ambito di un accordo di pace, potrebbero monitorare una zona cuscinetto demilitarizzata in Ucraina. Il piano sarebbe stato elaborato dopo il vertice tra Trump e Putin in Alaska il 15 agosto, ma resta ipotetico.
G20: la doppia gaffe di Trump (ma tanto è Trump)
Doppia gaffe sul G20 2026 a presidenza Usa del magnate presidente: chiunque altro l’avesse fatta, sarebbe stato annichilito; ma Trump è al di fuori di ogni standard. Il presidente Usa ha ieri annunciato che il vertice del G20 si svolgerà nel 2026 nel suo golf club di Doral in Florida, presso Miami, un’ennesima commistione tra funzioni pubbliche e interessi privati. Trump voleva già fare lì il G7 del 2020, poi ridottosi a virtuale causa pandemia.
Parlando con i giornalisti, Trump ha poi detto: “Mi piacerebbe se Putin e Xi venissero al G20”. E ha aggiunto: “Potrei invitarli come osservatori, ma non so se vorranno venire in quella veste”. Russia e Cina, però, sono membri a pieno titolo del G20: Trump, forse, confondeva G20 e G7.
Trump 2: occupazione sempre peggio, taglio costo denaro più probabile
Non vorrei essere nei panni dei funzionari statunitensi che hanno ieri calcolato e pubblicato i dati sull’occupazione di agosto, dopo che il loro boss Erika McIntarfer era stata licenziata il mese scorso perché le cifre non corrispondevano alle attese di Trump. Ad agosto, l’economia Usa ha creato solo 22 mila posti di lavoro – una cifra molto bassa, anche rispetto ai già deludenti 79 mila di luglio – ed il tasso di disoccupazione è salito al 4,3%, il livello più alto mai raggiunto dal 2021, cioè dall’inizio della presidenza di Joe Biden e quando ancora si avvertivano gli effetti della pandemia.
Peggio ancora, la revisione dei dati di giugno ha corretto al ribasso anche le cifre di quel mese. Ora Trump deve scegliere se licenziare altri funzionari dell’ufficio delle statistiche del lavoro o se adeguare le sue politiche e fare uscire l’economia dalla fase d’incertezza e di disagio creata dai dazi.
Il New York Times nota che i dati sono in contrasto con le affermazioni di Trump secondo cui c’è un boom dell’economia e che le industre energetiche stanno eliminando posti di lavoro. Il WSJ vede, però, nella brutta notizia un aspetto positivo: i dati sull’occupazione deludenti alimentano l’attesa di una riduzione del costo del denaro, la prossima settimana, da parte della Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti, nonostante l’andamento dell’inflazione resti un’incognita.