Papa Leone XIV – Dal punto di vista geografico, Robert Francis Prevost è un Papa quasi ecumenico: nord-americano per nascita – a Chicago, nel 1955, da padre di origini franco-italiane e madre di origini spagnole -, sud-americano da missionario e poi da vescovo, curiale negli incarichi affidatigli da Papa Francesco che lo aveva anche fatto cardinale nel settembre del 2023.
Leone XIV appartiene a un ordine, gli agostiniani, di per sé universale, anche se è il primo pontefice da essi espresso (come Francesco era stato il primo gesuita). Il 267o papa della chiesa cattolica e vescovo di Roma, nono sovrano dello Stato della Città del Vaticano, ha scelto un nome che fa presagire elementi di continuità col suo predecessore: Leone XIII è l’ispiratore della dottrina sociale della Chiesa (promulgò nel 1891 la Rerum Novarum, l’enciclica in cui per la prima volta la Chiesa prese posizione sulle questioni sociali e su cui si fonda la moderna dottrina sociale cattolica).

Altro elemento di possibile continuità, l’insistenza nel discorso letto ieri sera – una novità, che ne conferma il carattere riflessivo: di solito, i pontefici neo-eletti parlano a braccio – sulla pace, che deve essere “disarmata e disarmante”. Ma c’è chi avverte che la sua è una scelta di compromesso: Prevost è ritenuto progressista su temi come l’attenzione ai poveri, l’accoglienza dei migranti o ancora il cambiamento climatico, mentre sarebbe più conservatore, ad esempio, sui diritti civili e sull’atteggiamento della Chiesa verso la comunità Lgbtq+.
La stampa nord-americana ha salutato con una salva di breaking news e un unico titolo l’annuncio della elezione a Papa del cardinale statunitense di 69 anni: “Il primo papa americano”, inteso come nord-americano. Il presidente Usa Donald Trump ha postato su Truth le sue “congratulazioni” al nuovo pontefice: “E’ un onore ed è emozionante per il nostro Paese che sia il primo americano … Non vedo l’ora di incontrare papa Leone XIV … E’ un momento molto significativo”,
Leone XIV: i messaggi dei Grandi del Mondo

Entrato in Conclave nel novero dei citati, ma non dei favoriti – i bookmakers londinesi lo davano con altri 50 a 1 -, Leone XIV ha ricevuto messaggi d’augurio quasi immediati da decine di leader del Mondo intero: fra i primi, il presidente russo Vladimir Putin, fiducioso che “il dialogo costruttivo e l’interazione instaurati tra Russia e Vaticano continuino sulla base dei valori cristiani che ci uniscono”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto: “L’Ucraina apprezza profondamente la posizione coerente della Santa Sede nel sostenere il diritto internazionale, condannare l’aggressione militare della Federazione r ussa contro l’Ucraina e proteggere i diritti dei civili innocenti. Auspichiamo il continuo sostegno morale e spirituale del Vaticano agli sforzi dell’Ucraina per ripristinare la giustizia e raggiungere una pace duratura”. A Leone XIV, Zelensky augura “saggezza, ispirazione e forza, sia spirituale che fisica, nell’adempimento della sua nobile missione. Ad multos annos!”.
Un altro interlocutore delicato per la Santa Sede, il presidente israeliano Isaac Herzog, invia “i più calorosi auguri dalla Città Santa di Gerusalemme”: “Siamo ansiosi di migliorare le relazioni tra Israele e la Santa Sede e di rafforzare l’amicizia tra ebrei e cristiani in Terra Santa e nel mondo. Possa il suo pontificato costruire ponti e comprensione tra tutte le fedi e i popoli. Che si possa assistere all’immediato e sicuro ritorno degli ostaggi ancora detenuti a Gaza e ad una nuova era di pace”.
Il presidente francese Emmanuel Macron manda “un messaggio fraterno” al nuovo papa e a tutti i cattolici: che il nuovo pontificato “sia portatore di pace e di speranza”. l cancelliere tedesco Friedrich Merz si congratula con Papa Leone XIV, sottolineando che il nuovo Pontefice offre “speranza e guida a milioni di credenti in tutto il mondo in questi tempi difficili”.
I presidenti della Commissione e del Consiglio europei Ursula von der Leyen e Antonio Costa scrivono: “Milioni di europei traggono quotidianamente ispirazione dal duraturo impegno della Chiesa per la pace, la dignità umana e la comprensione reciproca tra le nazioni. Siamo fiduciosi che Papa Leone XIV userà la sua voce sulla scena globale per promuovere questi valori condivisi e incoraggiare l’unità nel perseguimento di un mondo più giusto e compassionevole”.
Per UvdL e Costa, “L’Ue è pronta a lavorare a stretto contatto con la Santa Sede per affrontare le sfide globali e alimentare uno spirito di solidarietà, rispetto e gentilezza. Ci congratuliamo sinceramente con Sua Santità Leone XIV per la sua elezione a Papa e a capo della Chiesa cattolica. Ci auguriamo che il pontificato di Papa Leone XIV sia guidato da saggezza e forza, mentre guida la comunità cattolica e ispira il mondo attraverso il suo impegno per la pace e il dialogo”.
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Versione aggiornata
Leone XI: un papa americano, Trump esulta, i grandi del Mondo esprimono speranza
Dal punto di vista geografico, Robert Francis Prevost è un Papa quasi ecumenico: nord-americano per nascita – a Chicago, nel 1955, da padre di origini franco-italiane e madre di origini spagnole -, sud-americano da missionario e poi da vescovo, curiale negli incarichi affidatigli da Papa Francesco che lo aveva anche fatto cardinale nel settembre del 2023. Il New York Times gli scopre anche origini – solo ipotetiche – afro-creole in un matrimonio a New Orleans fra due suoi presunti avi.
Leone XIV appartiene a un ordine, gli agostiniani, di per sé universale, anche se è il primo pontefice da essi espresso (come Francesco era stato il primo gesuita). Il 267o papa della chiesa cattolica e vescovo di Roma, nono sovrano dello Stato della Città del Vaticano, ha scelto un nome che fa presagire elementi di continuità col suo predecessore: Leone XIII è l’ispiratore della dottrina sociale della Chiesa (promulgò nel 1891 la Rerum Novarum, l’enciclica in cui per la prima volta la Chiesa prese posizione sulle questioni sociali e su cui si fonda la moderna dottrina sociale cattolica).
Altro elemento di possibile continuità, l’insistenza nel discorso letto ieri sera – una novità, che ne conferma il carattere riflessivo: di solito, i pontefici neo-eletti parlano a braccio – sulla pace, che deve essere “disarmata e disarmante”. Ma c’è chi avverte che la sua è una scelta di compromesso: Prevost è ritenuto progressista su temi come l’attenzione ai poveri, l’accoglienza dei migranti o ancora il cambiamento climatico, mentre sarebbe più conservatore, ad esempio, sui diritti civili e sull’atteggiamento della Chiesa verso la comunità Lgbtq+.
La stampa nord-americana ha salutato con una salva di breaking news e un unico titolo l’annuncio della elezione a Papa del cardinale statunitense di 69 anni: “Il primo papa americano”, inteso come nord-americano. Il presidente Usa Donald Trump ha postato su Truth le sue “congratulazioni” al nuovo pontefice: “E’ un onore ed è emozionante per il nostro Paese che sia il primo americano … Non vedo l’ora di incontrare papa Leone XIV … E’ un momento molto significativo”.
Trump sembra quasi ansioso di annoverare l’elezione a papa di Prevost fra i suoi successi, anche se il papa americano non è di sicuro un papa ‘trumpiano’. Secondo Stefano Feltri nei suoi Appunti, Leone XIV “sembra in condizione di salvare quanto di buono c’è stato nel papato di Francesco, lasciando indietro gli eccessi e le derive populiste”. E Le Monde, che condivide la definizione “cittadino del Mondo”, scrive che potrebbe “irritare” l’Amministrazione repubblicana su migranti e rifugiati e che ci tene a non apparire un esponente della chiesa cattolica statunitense”.
Entrato in Conclave nel novero dei citati, ma non dei favoriti – i bookmakers londinesi lo davano con altri 50 a 1 -, Leone XIV ha ricevuto messaggi d’augurio quasi immediati da decine di leader del Mondo intero: fra i primi, il presidente russo Vladimir Putin, fiducioso che “il dialogo costruttivo e l’interazione instaurati tra Russia e Vaticano continuino sulla base dei valori cristiani che ci uniscono”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto: “L’Ucraina apprezza profondamente la posizione coerente della Santa Sede nel sostenere il diritto internazionale, condannare l’aggressione militare della Federazione russa contro l’Ucraina e proteggere i diritti dei civili innocenti. Auspichiamo il continuo sostegno morale e spirituale del Vaticano agli sforzi dell’Ucraina per ripristinare la giustizia e raggiungere una pace duratura”. A Leone XIV, Zelensky augura “saggezza, ispirazione e forza, sia spirituale che fisica, nell’adempimento della sua nobile missione. Ad multos annos!”.
Un altro interlocutore delicato per la Santa Sede, il presidente israeliano Isaac Herzog, invia “i più calorosi auguri dalla Città Santa di Gerusalemme”: “Siamo ansiosi di migliorare le relazioni tra Israele e la Santa Sede e di rafforzare l’amicizia tra ebrei e cristiani in Terra Santa e nel mondo. Possa il suo pontificato costruire ponti e comprensione tra tutte le fedi e i popoli. Che si possa assistere all’immediato e sicuro ritorno degli ostaggi ancora detenuti a Gaza e ad una nuova era di pace”.
Il presidente francese Emmanuel Macron manda “un messaggio fraterno” al nuovo papa e a tutti i cattolici: che il nuovo pontificato “sia portatore di pace e di speranza”. l cancelliere tedesco
Friedrich Merz si congratula con Papa Leone XIV, sottolineando che il nuovo Pontefice offre “speranza e guida a milioni di credenti in tutto il mondo in questi tempi difficili”.
I presidenti della Commissione e del Consiglio europei Ursula von der Leyen e Antonio Costa scrivono: “Milioni di europei traggono quotidianamente ispirazione dal duraturo impegno della Chiesa per la pace, la dignità umana e la comprensione reciproca tra le nazioni. Siamo fiduciosi che Papa Leone XIV userà la sua voce sulla scena globale per promuovere questi valori condivisi e incoraggiare l’unità nel perseguimento di un mondo più giusto e compassionevole.
Per UvdL e Costa, “L’Ue è pronta a lavorare a stretto contatto con la Santa Sede per affrontare le sfide globali e alimentare uno spirito di solidarietà, rispetto e gentilezza. Ci congratuliamo sinceramente con Sua Santità Leone XIV per la sua elezione a Papa e capo della Chiesa cattolica. Ci auguriamo che il pontificato di Papa Leone XIV sia guidato da saggezza e forza, mentre guida la comunità cattolica e ispira il mondo attraverso il suo impegno per la pace e il dialogo”.
Leone XIV: retroscena e interrogativi sulla stampa americana
Vediamo una carrellata dei titoli e dei commenti di alcuni media americani e non. La Cnn sceglie “Habemus americanum”. La Fox punta sul fatto che i leader Usa “sostengono con emozione e orgoglio il primo papa nato cittadino statunitense” e glissa sulle preoccupazioni dei fondamentalisti sul progressismo di Leone XIV.
Per Politico, il nuovo papa sarà “un costruttore di ponti dopo il regno turbolento di Francesco”, che ha lasciato “una Chiesa divisa”: Leone XIV “si pone in continuità con il progressismo di Francesco, ma offre una mano più ferma dopo 12 anni divisivi”.
Il New York Times osserva che “il nuovo Papa dovrà presto fare scelte difficili” sulla direzione della Chiesa e mette in evidenza che il cardinale Prevost, a febbraio, bacchettò il vice-presidente degli StatiUniti JD Vance, cattolico convertito, sulle politiche migratorie e sull’amore cristiano: “Vance si sbaglia!”, disse.
Il Washington Post titola sull’appello del nuovo papa perché la Chiesa “costruisca ponti” e scrive che Prevost “s’inserisce nella scia di Francesco”: “Lo ‘yankee latino’, come lo chiamano a Roma, s’innamorò talmente del Perù nei decenni lì passati da volerne divenire cittadino. Il suo predecessore si rivolse a lui in diverse occasioni. Scegliendolo, il conclave è passato sopra ad accuse secondo cui avrebbe mal gestito o non gestito del tutto diversi casi di abusi sessuali”.
Il Wall Street Journal titola a tutta pagina: “Papa americano proverà a unificare chiesa divisa”. Secondo il giornale, “il conclave punta sul fatto che la doppia identità di Leone XIV, americano e cittadino del mondo, ne farà il leader di una Chiesa globale che attraversa un’epoca di turbamento e di confusione”.
El Comercio de Lima ripubblica l’ultima intervista al cardinale Prevost, quand’era ancora il vescovo di Chiclayo, e conduce il lettore nei luoghi dove visse l’allora missionario in Perù.
Molto interessante l’analisi di Le Monde, che elenca “i dossier più delicati del nuovo papa”: nell’ordine, “violenze sessuali, crisi delle vocazioni e riforma della curia”. “Il compito più immediato del successore di Francesco – scrive il giornale – sarà attuare le indicazioni del Sinodo sulla sinodalità”, completando la riflessione “sul futuro di una Chiesa più inclusiva”.