Usa 2024 reportage – NEW YORK – L’ex presidente Donald Trump e la sua squadra si sono letteralmente trasferiti a New York. La città è blindata e davanti al tribunale dove il magnate viene processato sono presenti giornalisti di tutto il mondo, decisamente più numerosi rispetto ai sostenitori dell’ex presidente, che di fatto si sono visti solamente lo scorso lunedì in occasione dell’apertura del procedimento.

Mentre il processo prosegue con la selezione dei 12 giurati, la città di New York, storicamente democratica, si divide sui 34 capi d’accusa di cui il magnate deve rispondere nel proicesso in cui è imputato per aver pagato in nero nel 2016 la pornostar Stormy Daniels, all’anagrafe Stefany Clifford, per comprare il suo silenzio su una relazione del 2006 la cui rivelazione poteva nuocergli in campagna elettorale.
Usa 2024: processo Trump a New York, cosa ne pensa la gente
Luis lavora come informatico nella città di New York e crede che la burocrazia sia troppo lenta nello svolgere i processi di Trump: “Ci vuole troppo tempo per la selezione dei giurati, Penso che per fare in modo che la giustizia faccia il suo corso bisognerebbe accelerare i tempi del dibattimento”.
Dello stesso parere è l’imprenditore Luke, che sul tema confessa un certo nervosismo: “Spero che il processo confermi la pena prevista ta per Trump, quattro anni in caso di condanna. Confesso che sono molto nervoso per questo caso, perché non è possibile che una persona così possa correre ancora per la presidenza”.
Peter invece è convinto che questo processo potrebbe segnare una svolta per l’America: “Penso che fino ad adesso la selezione della giuria stia andando molto bene. Spero che una volta selezionati i giudici siano in grado di capire chi hanno di fronte. Ciò di cui sono sicuro è che il popolo americano non vuole altra violenza”.
Lana crede che chi compie cattive azioni debba anche accettarne le possibili conseguenze: “Io penso di credere nelle leggi dello Stato ed è per questo che credo che ogni persona debba sapersi assumere le responsabilità delle azioni compiute”.

Tra i newyorkesi c’è anche chi sostiene Donald Trump, come ad esempio Andrew, che evoca il termine persecuzione politica, utilizzato spesso dal magnate: “Penso che questo sia solo un modo con cui i democratici puntano a vincere le prossime elezioni. di Usa 2016 Sconfiggere Trump senza permettere una lotta alla pari è una persecuzione politica” verso Usa 2024.
Opinione completamente opposta quella di Katherine, convinta che “se Trump fosse stato un cittadino normale a quest’ora sarebbe già in carcere”. Oltre a quello di New York gli altri procedimenti avviati contro l’ex presidente, ma la cui data d’inizio non è ancora fissata e che difficilmente si chiuderanno prima di Usa 2024 sono i seguenti: a Washington, istigazione alla presa del Campidoglio del 6 gennaio 2021; ad Atlanta, in Georgia, tentativo di rovesciare l’esito delle elezioni del 2020; in Florida, rifiuto di consegnare agli Archivi Nazionali centinaia di documenti riservati portati via dalla Casa Bianca e custoditi a Mar-a-lago.
La quarta udienza del processo all’ex presidente è stata segnata da un dramma. Proprio mentre veniva completata la giuria, fuori dal tribunale un uomo in jeans e t-shirt grigia ha lanciato in aria dei volantini, si è cosparso con un liquido infiammabile e si è dato fuoco, nell’area di un parco transennata e destinata ai sostenitori del magnate.
Alcuni dei volantini riguardavano l’ex presidente George W. Bush, l’ex vicepresidente Al Gore e l’avvocato David Boies, che rappresentava Gore durante la riconta dei voti in Florida nel 2000. Uno faceva riferimento ai “miliardari malvagi”.
Le forze dell’ordine, presenti in gran numero fuori del tribunale, e i soccorritori sono intervenuti – con qualche ritardo, secondo alcuni testimoni -, spegnendo le fiamme e trasportando l’uomo – in condizioni gravissime – all’ospedale. L’autore del gesto è Maxwell Azzarello, 37 anni, di St. Augustine in Florida: secondo Newsweek, prima di darsi fuoco l’uomo teneva un cartello con un link al sito Substack, dove avrebbe espresso alcune sue. Nella notte tra venerdì e sabato, si è poi avuta notizia del suo decesso.
Stefano Scibilia