Con la guerra in Ucraina, i Paesi dell’Europa dell’Est che sono nella Nato, dopo essere stati fino al ‘91 nel Patto di Varsavia, scoprono come ammodernare a condizioni vantaggiose i loro arsenali militari; e gli Stati Uniti trovano modo di dare commesse alle loro industrie militari. La Slovacchia, che darà all’Ucraina 13 vecchi Mig-29 e un sistema di difesa aerea, potrà acquistare da Washington a prezzi stracciati 12 elicotteri d’attacco Bell AH-1Z Viper e un programma di addestramento per piloti e tecnici, oltre a 500 missili aria-terra AGM-114 Hellfire. Valore, oltre un miliardo di dollari; costo per Bratislava 340 milioni di dollari, un terzo del valore, da pagare a rate; il resto ce lo mettono gli Usa
“E’ un’offerta molto vantaggiosa”, commenta il ministro della Difesa slovacco Yaroslav Nagy, dando la notizia. La Slovacchia dovrebbe anche ricevere circa 200 milioni di euro di risarcimento dal Fondo europeo per la pace per i Mig e circa 50 milioni per il sistema di difesa aerea. Quel che vale per la Slovacchia potrà valere per la Polonia, con i suoi quattro Mig-29 già promessi a Kiev, e per altri Paesi nella medesima situazione (i Baltici e la Rep. Ceca, mentre l’Ungheria è molto meno propensa ad aiutare l’Ucraina).
Mentre Papa Francesco rinnova l’invito a non dimenticare “la martoriata Ucraina”, il segretario di Stato Usa Antony Blinken ammette, in un’audizione al Senato, che gli Usa non hanno finora “visto la Cina superare la linea” delle forniture di armi letali alla Russia, nonostante le voci e gli allarmi circolati nei giorni scorsi. Mosca, invece, mette in guardia Washington dal “mettere alla prova la pazienza” della Russia continuando i sorvoli di droni sul Mar Nero, dopo l’incidente aereo del 15 marzo.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky s’è ieri recato sulla linea del fronte, a Kharkiv e presso Bakhmut, che non è ancora caduta in mano ai russi. “Le forze di difesa tengono la città”, scrivono fonti della presidenza, postando fotografie di Zelensky fra i soldati. Sotto attacco è anche Zaporizhzhia, nei cui pressi sorge la più grande centrale nucleare europea: la città è stata bombardata, ci sono vittime. E tre persone sono morte e altre sette sono rimaste ferite per un attacco con droni nell’area di Kiev. Zelensky commenta: “Più di 20 droni iraniani assassini, missili e diversi bombardamenti. E’ l’ultima notte di terrore russo contro l’Ucraina. Ogni volta che si sente la parola ‘pace’ a Mosca, lì viene dato un altro ordine per questi raid criminali”.
L’artiglieria ucraina ha invece colpito nell’area di Belgorod, in territorio russo: una vittima.
Per la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina sono necessari 411 miliardi di dollari, calcolano Onu, Ue, Banca Mondiale e governo ucraino. Subito, servono 14 miliardi di dollari per “investimenti critici e prioritari” per avviare la ricostruzione.