Una rinascita figurata e letterale quella rappresentata al Teatro Grande di Pompei, che inaugura la quarta edizione del Pompeii Theatrum Mundi con lo spettacolo Resurrexit Cassandra, per la regia dell’artista belga Jan Fabre e la sceneggiatura di Roberto Cappuccio.
La rassegna, in quindici serate tra 24 giugno e il 25 luglio, è promossa da Teatro di Napoli-Teatro Nazionale con il Parco Archeologico, in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival.
Il direttore artistico del Pompeii Theatrum Mundi, Roberto Andò, commenta entusiasta il festival imminente: “Mai come questa volta tornare a teatro segna un possibile ritorno alla vita. Mai come adesso il teatro è il luogo cui è delegata la possibilità di raccontare le mutazioni di cui non siamo ancora consapevoli, e Pompei è lì a testimoniare, emblematicamente, in ogni sua singola pietra, l’istante cruciale, il prima e il dopo della nostra storia di uomini”.

Il fil rouge che lega le rappresentazioni è “il gioco anacronistico della catastrofe e della rinascita”. La scelta della pièce d’apertura, dunque, appare tutt’altro che casuale. In Resurrexit Cassandra il mito omerico viene riproposto in chiave moderna e post-apocalittica, nel corso di tre serate dal 24 giugno. Il monologo, già interpretato da una drammatica Stella Höttler in occasione del Napoli Teatro Festival 2020, vede ora protagonista l’attrice Sonia Bergamasco, in un unico atto dai toni tragici. La profetessa di sciagure, punita dal dio Apollo per non essersi concessa in cambio del dono della preveggenza, spera di essere finalmente ascoltata. Tema dominante della rappresentazione è “il talento dell’uomo per l’autoinganno”, la capacità umana di mistificare la verità per renderla meno amara.
Dopo il destino di Agamennone, l’incendio di Troia e il viaggio di Ulisse, Cassandra prevede le sorti del pianeta e dell’umanità, parla di cambiamento climatico e di natura violata. Un tema, quest’ultimo, che sembra “convertire” Fabre, al centro di polemiche per lo sfruttamento di animali, vivi e morti, durante una sua esposizione al Museo Hermitage di San Pietroburgo (2017) e una sua performance ad Anversa (2012). Questo spettacolo, pertanto, potrebbe segnare una rinascita ideologica nel percorso autoriale del moderno “artista maledetto”. Tuttavia, non solo il mito classico rivisitato domina la scena.

Il programma del Pompeii Theatrum Mundi, infatti, si presenta fitto di novità: produzioni internazionali come quella del Festival D’Avignone, intrepreti di fama mondiale come Isabelle Huppert, prime come Pupo di zucchero di Emma Dante e Quinta Stagione di Franco Marcoaldi. E ancora: Il Purgatorio. La notte lava la mente di Federico Tiezzi, spettacolo allestito in occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri e infine La cerisaie (Il giardino dei ciliegi), del regista portoghese Tiago Rodrigues.
Teresa Iodice