Trump 2 – E’ il primo martedì dopo il primo lunedì del mese di novembre e, da tradizione, negli Stati Uniti è giornata elettorale: si scelgono a New York il sindaco e nel New Jersey e in Virginia il governatore; e ci sono altrove tutta una serie di consultazioni locali. I risultati saranno già letti in funzione del voto di midterm del novembre del 2026, fra un anno, che potrebbe mettere argine all’attuale strapotere del presidente Donald Trump, restituendo ai democratici il controllo della Camera.
Occhi puntati soprattutto su New York. Nelle ultime battute della campagna elettorale sono scesi in campo sia Trump che il suo ex sodale Elon Musk, tutti e due per sostenere il candidato democratico moderato Andrew Cuomo, che, governatore dello Stato al secondo mandato, durante la pandemia, era emerso come un contropotere pro–quarantena e pro–vaccini al potere negazionista della Casa Bianca.
Cuomo, figlio di Mario, l’italo-americano governatore dello Stato di New York dal 1983 al 1994, per tre mandati, ha poi conosciuto traversie giudiziarie per vicende di genere che lo indussero alle dimissioni nel 2021 – ne uscì poi senza condanne -.
Il New York Times scrive che i tre maggiori candidati, Zohran Mamdani, che ha vinto le primarie fra i democratici e che è in testa ai sondaggi, anche se con un margine eroso nelle ultime battute, Andrew Cuomo, sconfitto da Mamdami nelle primarie e che corre da indipendente, e Curtis Sliwa, repubblicano, hanno fatto campagna in città fino all’ultimo.
Sul suo social Truth, Trump scrive: “Votate” per Cuomo; con il “comunista” Mamdani sindaco, New York “ha zero chance di successo”, una sua vittoria sarebbe un “completo e totale disastro”. Se Mamdami la spunta, “è altamente improbabile che io dia contributi alla città con fondi federali, oltre il minimo richiesto”. Un voto per il candidato repubblicano “è un voto per Mamdani. Che vi piaccia o meno Cuomo, non avete scelta. dovete votare per lui e sperare che faccia un lavoro fantastico. E’ capace di farlo, Mamdani no”.

Con un post su X, Musk esorta i newyorkesi ad andare a votare e dice anch’egli: “Ricordatevi che un voto” per il candidato repubblicano “è un voto per Mumdumi o qualunque sia il nome. Votate Cuomo”. Musk s’iscrive così al gioco di chi storpia volutamente il nome del candidato sindaco islamico e ‘di sinistra’.
Che, di fronte alle prese di posizione di Trump e Musk, ha buon gioco a rovesciare la frittata: Cuomo – constata – “è il miglior sindaco per Trump, Musk e il movimento Maga”. Ma – nota – “non per New York”: hanno paura del “mio programma” e temono che “realizzeremo ciò per cui ci siamo candidati”.
Il tema delle elezioni apre Cnn e Fox. La Fox punta sull’endorsement di Trump a Cuomo – “dovete votare per lui -; la Cnn dice che “il muro di Trump potrebbe crollare in New Jersey”, dove nel 2024 Trump era andato bene, pur senza vincere, e dove oggi i democratici sperano di recuperare voti rispetto alle presidenziali, mostrando che quello slittamento era un fenomeno temporaneo.
Euronews nota che Trump e Mamdani, pur “peggiori nemici”, continuano a parlare l’uno dell’altro, convinti di trarre vantaggio dai reciproci attacchi. Trump aveva anche provato a sostenere il sindaco uscente Eric Leroy Adams, un democratico, acquisendone la collaborazione nella caccia ai migranti in cambio della chiusura delle inchieste federali nei suoi confronti. Le primarie lo hanno eliminato dalla competizione elettorale.
Se Mamdani dovesse vincere, stabilirà una serie di record: a 34 anni, sarà il primo sindaco musulmano della città, il primo sindaco di origine sud-asiatiche e il primo sindaco ‘millennial’. “Inaugureremo una nuova era per New York”, ha detto dopo aver marciato sul ponte di Brooklyn fino al municipio a Manhattan, accompagnato da una folla di sostenitori.
Trump 2: l’impatto del voto sullo shutdown

Superati i voti di oggi, sarà forse più facile trovare un’intesa per porre fine allo shutdown che dura da oltre un mese. Politico e Axios riferiscono delle manovre in atto tra congresso e Casa Bianca e Axios parla di un piano che i leader repubblicani e democratici avrebbero per uscire dallo stallo.
Il titolo d’apertura del Washington Post mette a fuoco l’impatto forse peggiore dello shutdown finora, cioè il dimezzamento voluto dal Trump 2 degli aiuti alimentari forniti a 42 milioni di cittadini statunitensi.
A testimoniare l’interesse suscitato nel trump 2 da questa corsa a sindaco della Grande Mela, oltre 735.000 newyorkesi hanno votato in anticipo, la più alta affluenza alle urne di sempre per un’elezione non presidenziale a New York, più di quattro volte il numero dei voti anticipati del 2021. Domenica, ultimo giorno di voto anticipato, si sono recati alle urne circa 151.000 elettori, il numero più alto dall’apertura dei seggi, secondo i dati della commissione elettorale cittadina.
Trump 2: New Jersey e Virginia, banchi di prova per midterm
Il martedì elettorale è un banco di prova per i democratici e per i repubblicani in vista delle midterm del 2026, un referendum sul presidente e un test per il partito d’opposizione diviso tra un’ala più progressista ed una più moderata.
In Virginia, la partita è tra la democratica Abigail Spanberger, ex deputata, ben avanti nei sondaggi, e la repubblicana Winsome Earle-Sears. In New Jersey, nei sondaggi la democratica Mikie Sherrill è in leggero vantaggio sul repubblicano Jack Ciattarelli.














