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Usa-Cina: Trump vede Xi, dazi un po’ giù in cambio di terre rare e soia

Scritto il 30/10/2025 per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/news/usa-cina-trump-vede-xi-dazi-un-po-giu-in-cambio-di-terre-rare-e-soia/

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Sui dazi, può sembrare il proverbiale topolino partorito dalla montagna. Ma se lo chiedete a Donald Trump, saprete che, invece, è stato “un grande successo”, “un incontro straordinario”. Usa e Cina avviano una de-escalation delle tensioni commerciali – e questo è senz’altro un dato positivo -: Washington riduce del 10% al 47% i dazi sull’import cinese, che restano comunque altissimi; Pechino s’impegna a rimandare di un anno l’entrata in vigore delle restrizioni all’export di terre rare e tornerà ad acquistare “enormi quantità” – parole di Trump – di soia statunitense.

La riduzione del 10% corrisponde al sovra-dazio imposto a causa del traffico di fentanyl tra Cina e Usa, che Pechino s’impegna a contrastare.

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Trump President Donald Trump boards Air Force One at Gimhae International Airport in Busan, South Korea, Thursday, en route to Joint Base Andrews, Md. AP Photo Mark Schiefelbein

L’attesissimo incontro in Corea del Sud tra il presidente Usa e quello cinese Xi Jinping ha concluso la missione asiatica di Trump, che, da domenica, lo ha portato in Malaysia per il vertice dell’Asean, in Giappone per una visita bilaterale e in Corea del Sud, per il vertice dell’Apec. Dopo il colloquio con Xi, Trump è immediatamente ripartito per Washington: a incontro finito, non ci sono state dichiarazioni congiunte.

Nucleare: Trump ordina ripresa test

Poco prima di vedere Xi, Trump, con una mossa a sorpresa, più indirizzata a Mosca che a Pechino, ma comunque allarmante e provocatoria, aveva dato disposizioni al Pentagono di riprendere, dopo una pausa di trent’anni, i test di armi nucleari per mantenere “un rapporto di parità” con Russia e Cina. Sul suo social Truth, Trump spiega che gli Stati Uniti sono, con la Russia, la maggiore potenza atomica mondiale e che la Cina è terza, “ma presto ci raggiungerà”.

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L’incontro tra il presidente Usa Donald Trump e la premier giapponese Sanae Takaichi (Fonte: Rsi)

L’annuncio di Trump è una risposta ai test russi di nuovi missili nucleari. Ieri, Trump aveva pure accettato di condividere con la Corea del Sud la tecnologia per costruire sottomarini nucleari. L’obiettivo – aveva spiegato il presidente sud-coreano Lee Jae Myung – è di ammodernare e rendere più efficiente l’alleanza Usa – Corea. Dal canto suo, Lee ha accettato di aumentare le spese per la difesa al fine di ridurre l’onere della sicurezza della Corea del Sud per gli Stati Uniti, che hanno lì basi e decine di migliaia di truppe stazionate.

Sono tutte mosse, come quelle concordate a Tokyo con la premier giapponese Sanae Takaichi, che vanno lette in funzione anti-cinese, per limitare l’espansione dell’influenza cinese, non solo economico-commerciale, ma anche politico-militare, nel Pacifico.

Dazi e non solo: i contenuti dell’incontro Trump – Xi

L’incontro tra Trump e Xi non risolve di sicuro i problemi tra Usa e Cina, ma evita una escalation e pare, anzi, avviare una de-escalation. Gli atteggiamenti e le valutazioni diverse delle due parti, emersi a caldo, tradiscono la differenza di approccio tradizionale tra i due Paesi e le due culture: se gli americani guardano più all’immediato e al bilaterale, i cinesi guardano più al lungo termine e al contesto globale. Del resto, scrive Stefano Feltri sui suoi Appunti, “il Mondo, e l’Europa, iniziano ad accorgersi delle implicazioni geopolitiche della dipendenza da Pechino”.

Significativo, per apprezzare le differenze d’approccio, il siparietto prima dell’incontro: Trump e Xi si danno la mano davanti ai fotografi, senza troppo guardarsi. Trump risponde alle domande che vengono loro lanciate, dice che s’aspetta un colloquio molto positivo, non esclude un accordo, elogia Xi che è un negoziatore molto determinato, dice di conoscerlo bene e gli fa altri complimenti. Xi risponde a monosillabi; e quando gli chiedono se tornerà a comprare la soia Usa e se parleranno di Taiwan, Trump sembra quasi incoraggiarlo a rispondere, ma lui si limita a dire “Which way?”, cioè “Da che parte andiamo?”. E i due escono di scena.

Nel colloquio, che non è un ‘faccia a faccia’, ma avviene a delegazioni allargate, Xi riconosce che Cina e Usa non sempre la vedono allo stesso modo, ma sottolinea che lo sviluppo della Cina può andare “di pari passo con la visione Maga”, cioè con il mantra di Trump ‘Make America Great Again’.

Dall’AirForceOne che lo riporta a Washington, Trump annuncia che ad aprile andrà in Cina, dice che Usa e Cina lavoreranno insieme per la fine della guerra in Ucraina – non c’è però traccia d’impegno di Pechino a ridurre l’import di energia dalla Russia – e che non s’è parlato di Taiwan.

Dazi: Congresso Usa su Brasile e Canada

Intanto, a Washington, il Senato, che ieri aveva approvato una mozione contro i dazi al Brasile, ne approva un’altra contro i dazi al Canada: entrambe paiono destinate a restare lettera morta. Trump dice di avere avuto “una bellissima conversazione” col premier canadese Mark Carney, a margine del vertice dell’Apec.

Sempre Trump dice che Usa e Russia stanno parlando “di denuclearizzazione” – non è chiaro cosa ciò significhi – e che vorrebbe discuterne di nuovo con il leader nord-coreano Kim Jong-un; e ridimensiona l’importanza del ritiro di truppe Usa dalla Romania.

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Dr. Dania Al-Deeb embraced the body of her 4-year-old daughter in Khan Younis, Gaza, on Wednesday. She said their home had been bombed. Credit. Saher Alghorra for The New York Times.

Quanto alla situazione in Medio Oriente – Xi si è complimentato con lui per gli accordi sottoscritti il 13 ottobre -, Trump assicura che nella Striscia di Gaza il cessate-il-fuoco viene rispettato. Che è quel che dice pure il premier israeliano Benjamin Netanyahu, nonostante che l’esercito israeliano continui a colpire – da ultimo, quello che viene definito un deposito di armi nel nord della Striscia -. Il bilancio delle vittime delle ultime 48 ore ha superato le cento.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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