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Guerra ibrida: l’Ue balbetta sulle risposte alla Russia e l’aiuto all’Ucraina

Scritto lo 02/10/2025 per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/top-news/guerra-ibrida-lue-balbetta-sulle-risposte-alla-russia-e-laiuto-allucraina/

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Nonostante il moltiplicarsi delle provocazioni ibride russe, i leader dell’Ue faticano a trovare intese sulla difesa. Nel vertice informale, svoltosi mercoledì 1o ottobre a Copenaghen – la Danimarca esercita la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue -, i capi di Stato e/o di governo dei 27 (assente il premier ceco Robert Fico) hanno discusso il ruolo della Commissione europea nel coordinamento delle risposte – militari e finanziarie – alle provocazioni russe e alle richieste di sostegno ucraine.

Nella sintesi di Le Monde, Francia, Germania e Italia, i tre maggiori Paesi Ue, si sono mostrati tutti particolarmente reticenti, per motivi diversi, sul ‘muro di droni’ proposto per arginare le infiltrazioni della Russia e sull’utilizzo degli assets russi congelati. Al fondo, resta l’ambiguità tra una politica dell’industria delle armi europea e una reale politica estera e di difesa comune, che richiederebbe, però, superamento del vincolo dell’unanimità, cioè del diritto di veto di cui, nella situazione attuale, ogni Paese dispone.

Secondo Euractiv, il Consiglio europeo ha riconosciuto le minacce – era difficile fare diversamente, con gli aeroporti della Danimarca in stato di allerta per i sorvoli di droni ripetuti -. Ma Paesi Baltici e scandinavi e la Polonia considerano il problema prioritario; gli altri capiscono le preoccupazioni, ma hanno anche altre urgenze.

Ue: Vertice europeo, il racconto della riunione

A conti fatti, i risultati sono stati poco incisivi. Ma è pure vero che si trattava di un vertice informale e che, quindi, le decisioni, se ci saranno, potranno essere prese solo al prossimo appuntamento, già fissato a Bruxelles. Il 23 e 24 ottobre

La premier danese Mette Frederiksen ritiene che quella in atto sia “solo l’inizio” di una campagna ben più articolata della Russia, che riguarderà tutti in Europa, da nord a sud. Il presidente francese Emmanuel Macron ha sostenuto che l’Europa è “in una fase di confronto” con la Russia. C’è stato un intervento virtuale del presidente ucraino Volodymyr Zeklensky.

Mattia Bernardo Bagnoli, l’inviato dell’ANSA a Copenaghen, scrive che i leader dell’Ue lavorano “per attrezzarsi alle crisi di domani, con la guerra ibrida che incombe”. Riuniti in conclave (senza telefonini), il 27 hanno discusso il documento orientativo della Commissione europea su come rafforzare la difesa comune, invitando a proseguire il lavoro. Sulla proposta del ‘muro di droni’, c’è un “sostegno” tra le capitali, ma manca “l’unanimità”.

L’esecutivo dell’Ue suggerisce d’inserirlo tra “le priorità”, insieme alla Guardia del fianco orientale, che prevede infrastrutture fisiche come trincee anti-carro e difese marittime. Stando alla definizione della Commissione, il muro sarà “una zona profonda e multistrato” con sistemi tecnologicamente avanzati e con capacità anti-drone per “il rilevamento, il tracciamento e la neutralizzazione”; e avrà la capacità di colpire obiettivi terrestri usando la tecnologia dei droni per “attacchi di precisione”.

Il muro dovrebbe anche essere “adattabile” per aiutare ad affrontare altre minacce e a dare risposta “alle catastrofi naturali, alla migrazione irregolare o alla criminalità organizzata transnazionale”, anche con “diversi centri operativi in tutta Europa” che lavoreranno in modo integrato. Insomma, uno strumento buono per tutte le stagioni e per ogni latitudine.

Macron smorza l’attesa con l’ironia e si chiede se “esistono cupole di ferro – ‘iron dome’ è il sistema di difesa anti-aereo israeliano, ndr – o muri di droni?”. “Le cose sono più sofisticate, più complesse – aggiunte -: abbiamo bisogno di sistemi di allerta per anticipare meglio la minaccia, dobbiamo svilupparli insieme”.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni esorta a mantenere un approccio a 360 gradi: “I confini dell’Alleanza sono molto estesi: se facciamo l’errore di guardare solo al fianco est, ci dimentichiamo che esiste un fianco sud”. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ignora, il tema, ma il suo ministro della Difesa Boris Pistorius ha recentemente classificato il progetto come “non prioritario”.

I mediterranei, invece, riconoscono che le minacce ora vengono dall’est, ma chiedono attenzione sia operativa che produttiva. E, in generale, i Paesi riciordano che la difesa è competenza degli Stati e chiedono di rafforzare il ruolo dei ministri della Difesa, col coordinamento dall’alto rappresentante Kaja Kallas.

L’altro tema in agenda, il sostegno all’Ucraina e il possibile uso degli asset russi congelati a garanzia di prestiti colossali a Kiev fino a 140 miliardi di euro, è stato compresso all’osso a Copenaghen, rimandando la discussione al prossimo vertice. Kallas ammette: “Non tutti gli Stati sostengono l’idea, c’è ancora molto lavoro da fare”.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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