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Ucraina: ‘convergenze’ tra Trump, Zelensky e alleati europei, prima del vertice con Putin

Scritto tra il 13 e il 14/08/2025 per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/news/ucraina-convergenze-tra-trump-zelensky-e-alleati-europei-prima-del-vertice-con-putin/

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Il presidente Usa Donald Trump “condivide in larga parte” il punto di vista degli alleati europei degli Stati Uniti sull’Ucraina: la valutazione, che suona molto ottimista, è del cancelliere tedesco Friedrich Merz, dopo una serie di consultazioni virtuali da lui stesso promosse ieri pomeriggio, presente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (per l’Italia, la premier Giorgia Meloni). C’erano anche Ue e Nato.

Gli incontri dovevano preparare il vertice di Ferragosto in Alaska tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin. Trump è ancora più ottimista di Merz: “Una consultazione da dieci”. E se la prende con i media che lo danno “perdente”, perché arrendevole di fronte alle pretese del Cremlino: “Sono molto ingiusti”.

La posizione europea, condivisa dall’Ucraina, è che non ci può essere accordo su una tregua e/o sulla cessazione delle ostilità senza che Kiev partecipi al negoziato – Zelensky non sarà in Alaska, dove non ci saranno neppure i leader europei – e che senza l’ok di Kiev non può essere concordato uno “scambio di territori” – in realtà, una cessione di territori dell’Ucraina alla Russia -.

Dopo i consulti, Trump dice che ci saranno “conseguenze gravi” se “Putin non ferma la guerra”. Ma Mosca fa sapere che le sue richieste restano “invariate”: territori, ‘smilitarizzazione’ dell’Ucraina e niente adesione alla Nato. E Politico ‘promuove’ l’Europa che, alla vigilia del vertice tra Trump e Putin, si mostra “coraggiosa”, ma avverte che i leader europei potrebbero “rimanere delusi” dopo il vertice tra Trump e Putin.

Trump prepara un annuncio alle 13.00 di oggi ora locale, le 19.00 in Italia: lo dice la Casa Bianca, senza precisare su cosa. E, secondo la Reuters, la Russia starebbe per testare un nuovo missili cruise a testata nucleare: non il viatico ideale per un vertice che dovrebbe essere di pace.

MO: guerra a Gaza va avanti, uccisioni e drammi umanitari
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Così è Gaza oggi (Heidi Levine for The Post)

Mentre l’invasione dell’Ucraina conosce sviluppi diplomatici che potrebbero preludere a una tregua e, poi, a negoziati diretti tra Russia e Ucraina, eventualmente mediati dagli Stati Uniti, la guerra nella Striscia di Gaza prosegue, invece, senza quartiere: trattative per evitare l’escalation prospettata dal governo israeliano vanno avanti sotto traccia, per ora senza spiragli.

L’esercito israeliano ha avviato operazioni finalizzate alla ‘bonifica’ della città di Gaza da Hamas: ogni giorno di questa settimana, le vittime civili sono state decine, a volte anche oltre cento, secondo fonti palestinesi; colpiti anche punti di distribuzione degli aiuti. L’Onu avverte che il 90% della popolazione rischia la carestia; decine di Paesi e l’Ue chiedono a Israele di garantire l’accesso agli operatori umanitari.

E aumenta l’insofferenza internazionale per l’atteggiamento israeliano: Politico parla di fermento nel personale delle Istituzioni europee, accusate di mancare “ai loro obblighi morali e legali” verso Israele e i palestinesi.

Ucraina: timori ucraini, preoccupazioni europee
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Il premier britannico Keir Starmer e il presidente Usa Donald Trump durante il loro recente incontro in Scozia (Fonte: Euronews)

Nell’imminenza delle consultazioni di oggi, Zelensky aveva già puntualizzato che l’Ucraina non intende rinunciare né al Donbass, cioè alle province di Donetsk e di Lugansk, né agli altri territori occupati e aveva detto che la cessione alla Russia di territori senza almeno garanzie di sicurezza sarebbe per Putin un incentivo a future aggressioni. Secondo Zelensky, dal vertice in Alaska dovrebbero uscire un cessate-il-fuoco duraturo, garanzie di sicurezza per l’Ucraina e compensazioni per miliardi di dollari da parte russa per i danni inferti alle infrastrutture ucraine.

Ma c’è il timore, espresso dalla stampa ucraina, ma anche da buona parte di quella europea ed americana, che l’incontro rafforzi Putin proprio nel momento in cui – sostiene Zelensky – la Russia incomincia ad accusare la fatica del conflitto.

In realtà, questi giorni vedono i russi avanzare sul terreno e lanciare offensive in tre direzioni: Mosca avrebbe conquistato oltre cento kmq in un solo giorno; e Kiev avrebbe ordinato l’evacuazione delle famiglie.

Per Zelensky, il vertice è, di per sé, un successo personale del leader russo, che non è più un paria per la comunità diplomatica occidentale. Le Monde rileva, però, che il fatto che l’incontro Trump – Putin si faccia in territorio statunitense “è una vittoria d’immagine non trascurabile” dell’inquilino della Casa Bianca.

Sugli Appunti di Stefano Feltri, Manlio Graziano scrive. “Il vertice di Ferragosto in Alaska voluto da Trump ha già prodotto i primi effetti: rilegittimare il presidente russo ed indebolire l’Ucraina… Ma i danni possono essere maggiori”.

Il vertice si svolgerà in una base militare a pochi chilometri da Anchorage, la città più popolosa dell’Alaska – la capitale, però, è la piccola Juneau -. L’incontro, allestito in modo quasi precipitoso, è stato preparato da una conversazione telefonica fra il segretario di Stato Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Serguiei Lavrov, che – pare – saranno entrambi ad Anchorage.

Forse per smorzare le riserve ucraine ed europee, la Casa Bianca gioca al ribasso sulle aspettative del vertice: Trump “ascolterà” quel che Putin gli dirà, per capire quali ne siano le vere intenzioni. E il vice-presidente JD Vance e il segretario alla difesa Pete Hegseth concordano sul fatto che nessuno sarà contento di un’eventuale intesa, né gli ucraini né i russi, perché nessuno otterrà tutto quel che vuole. Ma media russi issano il gran pavese: per loro, la vittoria diplomatica è acquisita.

In un’intervista a Fox News, Hegseth dice: Trump ha creato le condizioni “per un possibile accordo di pace” con Putin, ma che “ci saranno concessioni” di cui “nessuno sarà contento … Non credo che Putin avrebbe accettato l’incontro se non si fosse sentito sotto pressione…”.

Ucraina: i 27 senza l’Ungheria mettono per iscritto la loro posizione

Dal canto suo, la responsabile della diplomazia europea Kaja Kallas afferma che “finché la Russia non avrà accettato un cessate il fuoco pieno e incondizionato, non dobbiamo neppure discutere eventuali concessioni. Non ha mai funzionato con la Russia in passato; e non funzionerà con Putin oggi”.

Ieri, i 27 dell’Ue, con l’eccezione dell’Ungheria, avevano pubblicato una dichiarazione congiunta, che recita così: “Noi, i leader dell’Unione europea, accogliamo con favore gli sforzi del presidente Trump volti a porre fine alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ed a conseguire una pace e una sicurezza giuste e durature per l’Ucraina”.

“Una pace giusta e duratura che porti stabilità e sicurezza deve rispettare il diritto internazionale, compresi i principi di indipendenza, sovranità, integrità territoriale e inviolabilità dei confini… Il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l’Ucraina. Negoziati significativi possono aver luogo solo nel contesto di un cessate-il-fuoco o di una riduzione delle ostilità”.

“L’Ue e gli Stati membri sono pronti a contribuire ulteriormente alle garanzie di sicurezza sulla base delle rispettive competenze e capacità, … tenendo conto degli interessi di sicurezza e di difesa di tutti gli Stati membri. L’Ue sottolinea il diritto intrinseco dell’Ucraina di scegliere il proprio destino e continuerà a sostenere l’Ucraina nel suo percorso verso l’adesione all’Ue”.

“L’Unione europea, in coordinamento con gli Stati Uniti e altri partner, … continuerà a fornire sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all’Ucraina, che sta esercitando il suo diritto intrinseco all’autodifesa. Continuerà inoltre a sostenere e ad applicare misure restrittive – cioè sanzioni, ndr – nei confronti della Federazione russa”.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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