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Trump 2: ok Senato legge “grande bella”, stop armi a Ucraina, verso tregua a Gaza

Scritto lo 02/07/2025 per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/news/la-linea-trump-legge-grande-e-bella-stretta-sullucraina-e-apertura-su-gaza/

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Trump 2 – L’approvazione, da parte del Senato, della legge finanziaria “grande e bella”, voluta e così definita dal presidente Donald Trump, domina i titoli dei media Usa questa mattina: il voto è stato drammatico – “turbolento”, riferiscono i giornali -, con il Senato spaccato a metà, 50 sì e 50 no. Decisivo per rompere lo stallo è stato il sì del presidente del Senato, il vice-presidente degli Stati Uniti J.D. Vance: evento non eccezionale e previsto nell’ordinamento statunitense.

Ma ci sono anche novità sui fronti dell’Ucraina – lo stop alla fornitura di armi e munizioni – e del Medio Oriente – il sì di Israele a una tregua nella Striscia di Gaza, in attesa che Hamas si pronunci -.

Trump 2: la legge “grande e bella” una maledizione politica per i repubblicani?

La legge rende permanenti una serie di sgravi fiscali ai più ricchi e introduce la detassazione delle mance per chi lavora nella ristorazione e nel turismo o anche nei casinò di Las Vegas; e prevede tagli delle spese per i programmi a favore dei meno abbienti, specie nella sanità. Fra gli effetti delle misure, un aggravio del debito superiore ai tremila miliardi di dollari, nell’arco di dieci anni, e fino a dieci milioni di cittadini americani in più senza alcuna copertura sanitaria.

Tre dei 53 senatori repubblicani hanno votato contro: sono Thom Tillis della North Carolina, Susan Collins del Maine e il libertario e Rand Paul del Kentucky. Tillis ha già annunciato l’abbandono della politica: alla scadenza del suo mandato, l’anno prossimo, non si candiderà più. Del resto, sarebbe inutile: Trump aveva già fatto sapere che gli avrebbe messo contro, nelle primarie, un suo candidato.

Siccome la versione della legge approvata dal Senato è diversa da quella votata dalla Camera, il provvedimento è ora tornato alla Camera, impegnata, per parte repubblicana, in una corsa contro il tempo per vararla entro il 4 Luglio, festa nazionale degli Stati Uniti, come chiede Trump (in realtà, non c’è nessuna reale scadenza). Nel titolo d’apertura, il New York Times sostiene che i repubblicani “mettono in gioco il loro destino politico e la loro sopravvivenza” con questo provvedimento, che avrà serie conseguenze sul partito e sul Paese”. In un’analisi, il Financial Times giudica la legge “grande e bella” “una maledizione politica” per i repubblicani.

Trump 2: Ucraina, stop a forniture di armi e munizioni
250612 - guerre - punto - Ucraina
Vita in Ucraina (Tyler Hicks The New York Times)

Gli Stati Uniti non manderanno più all’Ucraina armi e munizioni promesse a Kiev dall’Amministrazione Biden, come effetto di una revisione dell’assistenza militare condotta dal Pentagono.

Lo stop all’invio – scrive l’Ap – “riflette le nuove priorità dell’Amministrazione Trump 2”: “La decisione è stata presa per mettere al primo posto gli interessi americani, nell’ambitio d’una revisione dell’assistenza militare fornita ad altri Paesi in tutto il Mondo”, ha affermato la Casa Bianca.

Non è chiaro che cosa ciò significhi, nel breve e nel medio termine, per le capacità di difesa ucraine.

Trump 2: Gaza, sì di Israele a tregua, si attende risposta Hamas
Palestinians carry sacks and boxes of food and humanitarian aid that was unloaded from a World Food Program convoy that had been heading to Gaza City in the northern Gaza Strip, Monday, June 16, 2025. (AP Photo/Jehad Alshrafi)

Il presidente Trump, che ieri inaugurava in Florida un nuovo centro per gli immigrati illegali in attesa di deportazione, chiamato ‘Alligator Alcatraz’, ha fatto sapere sul suo social Truth che Israele accetta le sue condizioni per una tregua di 60 giorni a Gaza e ha sollecitato Hamas a fare altrettanto, “prima che le condizioni diventino peggiori”. L’annuncio di Trump precede la visita a Washington del premier ksraeliano Benjamin Netanyahu, prevista per lunedì, ma fa seguito a contatti in corso nella capitale Usa fra esponenti dell’Amministrazione Usa ed emissari israeliani.

Trump 2: tensioni con Musk e accordo con Cbs

In una giornata ricca di risvolti politici negli Stati Uniti, c’è da segnalare un ritorno di fiamma delle tensioni tra Trump ed Elon Musk, che criticare di nuovo la legge “grande e bella” e prospetta la creazione di un nuovo partito politico alternativo ai repubblicani. Trump replica rimettendo in discussione i rapporti dell’Amministrazione pubblica con le aziende di Musk e minacciandolo di deportazione – Musk è immigrato dal SudAfrica, ma è ora cittadino Usa -.

Infine, una curiosità: la Paramount, la società proprietaria della Cbs, una delle tre grandi tv generaliste Usa, accetta diu versare 16 milioni di dollari alla libreria presidenziale di Trump per chiudere una causa intentata dala magnate presidente perché il programma ‘60 minutes’ aveva ‘ritoccato’ – loro dicono ‘editato’ – un’intervista fatta alla candidata democratica Kamala Harris in campagna elettorale.

La tv nega di avere fatto qualcosa di sbagliato e non si scusa, ma accetta di pagare la somma per chiudere la vertenza e sottrarsi a eventuali ulteriori ritorsioni ‘trumpiane’.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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