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Trump 2: accordo con Ucraina sui minerali, Pil giù dello 0,3% nel primo trimestre

Scritto lo 01/05/2025 per The Watcher Post

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Trump 2 – Due temi dominano l’attualità americana questa mattina: la firma dell’accordo fra Usa e Ucraina per sviluppare e sfruttare le risorse minerarie ucraine; e il calo del Pil nel primo trimestre 2025, in coincidenza coi primi cento giorni del secondo mandato alla Casa Bianca di Donald Trump.

Ucraina: valutazioni articolate sull’accordo minerario

In modo asciutto, l’Ap scrive: “Usa e Ucraina firmano un accordo economico dopo che Trump ha esercitato pressioni su Kiev perché rimborsi a Washington gli aiuti – militari e finanziari, ndr – fornitile per respingere l’invasione russa”.

Il segretario al tesoro Scott Bessent ha detto che “questa partnership permetterà agli Usa d’investire in Ucraina” e “di accelerare la ripresa economica ucraina”. La ministra dell’Economia ucraina e vice-premier Yulia Svyrydenko ha detto che l’accordo “attirerà investimenti globali nel nostro Paese”.

Incerta fino all’ultimo – Bessent avrebbe persino invitato la Svyrydenko a tornarsene a casa, se non era pronta a firmare -, la firma dell’intesa apre New York Times e Washington Post, secondo il quale “il linguaggio dell’accordo segna una vittoria per Kiev, che cercava segnali di sostegno da parte degli Stati Uniti da quando Trump era tornato presidente”. Segnali che si ritrovano nell’impegno “a una strategia di allineamento di lungo termine” – incoraggiante per Kiev, ma la cui concretezza va verificata –.

Più prudente il New York Times, secondo cui l’intesa tra Usa e Ucraina sullo sfruttamento dei minerali “dovrebbe contribuire alla ripresa dell’economia ucraina”. Il giornale osserva che mancano dettagli sull’accordo e che non è chiaro che cosa esso comporti “per il futuro degli aiuti militari degli Usa all’Ucraina”.

La notizia ha impatto ovunque nel Mondo, da Politico a Le Monde, che scrive: “Usa e Ucraina decidono di creare un fondo d’investimento comune delle risorse naturali ucraine. Dopo lunghi e difficili negoziati, Kiev e Washington hanno annunciato la firma d’un’intesa per lo sfruttamento dei minerali contenuti nel suolo ucraino, compreso petrolio e gas”.
L’entità di queste ricchezze deve ancora essere determinata, così come l’impatto che l’accordo potrà avere sui negoziati di pace in corso. La notizia data in modo neutra apre pure la home page della russa Tass.

Trump 2 : Pil Usa giù dello 0,3% nel primo trimestre 2025

Sul fronte economico, il fatto saliente è – riferisce la Ap – che il Pil Usa è sceso dello 0,3% nel primo trimestre 2025, mentre la guerra dei dazi scatenata da Trump squassa il mondo degli affari.

Il dato sul Pil, nettamente peggiore delle attese – i mercati aspettavano un rallentamento della crescita allo 0,4%, non un risultato negativo – ha mandato ko le borse in Europa e negli Stati Uniti. Una contrazione del Pil non accadeva da tre anni, dal 2022, dopo l’inizio della guerra in Ucraina.

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US President Donald Trump delivers his 100th Day in office achievement speech at Macomb County Community College Sports Expo Center in Warren, Michigan, on April 29, 2025. (Photo by JEFF KOWALSKY / AFP) (Photo by JEFF KOWALSKY/AFP via Getty Images)

Il magnate presidente, che proprio ieri festeggiava i primi cento giorni dal suo secondo mandato, ha subito scaricato la colpa sul suo predecessore, Joe Biden, e ha negato che i dazi c’entrino. Nell’ultimo trimestre della presidenza Biden, la crescita era stata del 2,4%.

Per la Ap, il rallentamento della crescita è stato accentuato da un’impennata nell’import perché le aziende americane hanno cercato di costituirsi delle riserve di quanto loro necessario, prima dell’entrata in vigore dei dazi.

Analoga l’analisi sui maggiori quotidiani: “I dazi di Trump zavorrano la crescita dell’economia in misura inattesa …. In realtà, nei primi tre mesi 2025 più dei dazi in sé è stata l’insicurezza del contesto economico-commerciale a frenare gli affari”.

Musk: ‘chi va all’oste perde il posto’, il caso Tesla
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Un momento dello spot per la Tesla sul prato della Casa Bianca con Elon Musk (Doug Mills / New York Times)

L’adagio ‘chi va all’oste perde il posto’ sembra valere pure per l’uomo più ricco al Mondo, Elon Musk. Almeno a credere al titolo con cui, a sorpresa, apre il Wall Street Journal – ci avremmo giurato che avrebbe aperto con l’economia claudicante -. Secondo il quotidiano, alla Tesla è in atto un tentativo di golpe contro il fondatore e il ‘patron’ dell’azienda: il consiglio di amministrazione di Tesla ha iniziato a cercare un nuovo amministratore delegato, al posto di Musk.

Secondo il quotidiano, la decisione è stata presa dopo il crollo delle azioni e degli utili dell’azienda produttrice di auto elettriche, in parte conseguenza dell’impegno di Musk nell’Amministrazione Trump 2, a capo del Doge, il Dipartimento per l’efficienza dell’Amministrazione pubblica. Ci sarebbe l’effetto combinato della ‘distrazione’ di Musk dagli affari e dell’impopolarità dei suoi interventi sull’Amministrazione pubblica – riduzioni della forze lavoro massicce e tagli a finanziamenti, tratti forti del Trump 2 -.

Alcuni investitori ritengono che Musk sia troppo impegnato a Washington. Lo stesso Musk, del resto, se n’è reso conto e sta per lasciare il Doge: l’omaggio resogli martedì da Trump nel discorso dei cento giorni del suo Trump 2 sa di ‘addio, è stato bello’. Non è però chiaro se Musk sia stato informato della decisione del consiglio d’amministrazione della Tesla.

 

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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