Dopo l’impennata di mercoledì, i mercati negli Stati Uniti sono di nuovo andati giù ieri: lo S&P 500, uno degli indici più significativi di Wall Street, ha chiuso a meno 3,5 %; pure Dow Jones e Nasdaq sono stati negativi. La tregua di 90 giorni annunciata da Donald Trump sui dazi aggiuntivi imposti a decine di Paesi, fermo restando il dazio universale del 10% erga omnes e su tutte le merci, è stata accolta con sollievo. Ma, a conti fatti, hanno pesato di più le preoccupazioni per l’impatto d’una guerra commerciale con la Cina, le cui prospettive sono peggiorate dopo il botta e risposta d’aumenti incrociati dei dazi reciproci che ha portato quelli degli Usa sull’export cinese al 145%.
In questo clima, neppure la buona e inattesa notizia di un rallentamento dell’inflazione a marzo, calcolata al 2.4%, ha tranquillizzato gli investitori, anche perché gli economisti sono convinti che l’incertezza sui dazi innescata dall’imprevedibilità delle scelte di Trump contribuirà a mantenere alti i prezzi o a farli ulteriormente aumentare.
Sul Washington Post, Amber Phillips si chiede quale sarà il prezzo politico che il presidente pagherà per le scelte sui dazi, mentre il deputato democratico Adam Schiff chiede alla Camera d’avviare un’indagine per verificare se Trump abbia commesso insider trading, o abbia manipolato il mercato, invitando gli americani a comprare e poi congelando improvvisamente i dazi, facendo così schizzare alle stelle le azioni.
Dazi: un clima diverso con l’Unione europea
Diverso il clima che si respira nei confronti dell’Unione europedone i 27 Paesi un unico blocco – una dichiarazione sorprendente perché tutti prestavano a Trump l’intenzione di dividere i 27, anche sa, con cui il presidente ha ieri detto che intende negoziare considerane, almeno dal punto di vista commerciale, sono davvero un blocco perché i dazi sono materia europea e non nazionale -.

L’Unione europea, dal canto suo, ha preso misure distensive, dopo l’annuncio della moratoria venuto dalla Casa Bianca, e ha sospeso, sempre per 90 giorni, l’entrata in vigore delle contromisure ai dazi su acciaio e alluminio già applicati dagli Stati Uniti. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen dice: “Vogliamo dare una possibilità ai negoziati. Se non saranno soddisfacenti, scatteranno le nostre contromisure”.
La schiarita, almeno temporanea, nei rapporti commerciali Usa – Ue giustifica il comportamento dei mercati europei diverso da quello dei mercati americani e alleggerisce il clima e le aspettative della prossima visita a Washington, giovedì 17 aprile, della premier italiana Giorgia Meloni, che sarà la prima leader di un Paese Ue a incontrare Trump dopo l’avvio, il 2 aprile, di questa fase convulsa e confusa degli scambi internazionali.
La stampa americana si chiede se “l’Europa può respirare” e sottolinea “la rotazione verso l’Asia” dell’Ue alla ricerca di mercati alternativi agli Stati Uniti, con la prospettiva di un prossimo vertice Ue – Cina. Politico sottolinea che le ritorsioni che l’Europa sta comunque approntando, nel caso che, fra 90 giorni, dovessero scattare i dazi punitivi del 20% ora sospesi, sono studiate in modo da penalizzare gli Stati repubblicani degli Stati Uniti, dove Trump ha roccaforti elettorali.
I contro-dazi concordati dai Paesi Ue per acciaio e alluminio erano mirati a colpire circa 21 miliardi di euro di prodotti americani, come soia e rame, autocarri e motociclette, sigarette e gelati.
Dazi: perché regge l’ipotesi di ‘insider trading’
Alle 9 e 37 minuti di mercoledì mattina, Trump ha postato sui social un messaggio esplicito: “Questo è un ottimo momento per comprare!!!” – titoli in borsa, ndr -. L’invito poteva apparire ovvio, perché, dopo giorni di ribasso, un rimbalzo speculativo era ritenuto imminente.
Poche ore dopo, però, Trump ha annunciato la moratoria di 90 giorni dei dazi punitivi, fermi restando quelli per la Cina: com’era facile prevedere, i mercati si sono impennati; chi ha comprato la mattina, rivendendo al pomeriggio ha guadagnato anche più del 10 per cento.

Per questo, la politica e la finanza americane, e non solo, s’interrogano, con un tam-tam sui social, cui il deputato Schiff dà voce alla Camera, sulla frase del presidente: c’è chi ipotizza persino che l’ottovolante dei dazi non fosse altro che una manovra speculativa, per fare precipitare il valore delle azioni, comprarle a basso prezzo e venderle una volta innescata la risalita, facendo un facile ed enorme profitto.
“Potrebbe essere una classica operazione di insider trading”, osserva Schiff, esortando il Congresso ad aprire un’indagine. “Farò del mio meglio per scoprirlo”, dichiara il deputato alla rivista Time, osservando che “le monete con meme familiari e tutto il resto” evocano l’ipotesi di operazioni fatte “per arricchimento personale”. Un’allusione alle cryptovalute lanciate da Trump e dalla first-lady Melania alla vigilia dell’insediamento alla Casa Bianca nel gennaio scorso.
- NYT – Trump’s pick to oversee Bureau of Land Management withdraws after her criticism of Jan. 6 riot surfaces.. Kathleen Sgamma, whom the president nominated to head the agency, wrote in 2021 that she was “disgusted” by the Jan. 6, 2021, attack on the U.S. Capitol, according to a document obtained by the investigative group Documented. Sgamma leads a Denver-based oil and gas industry trade group, the Western Energy Alliance, and was set to have her nomination hearing Thursday morning.
- AP – Judge allows requirement that everyone in the US illegally must register to move forward. A federal judge is allowing the Trump administration to move forward with a requirement that everyone in the U.S. illegally must register with the federal government, in a move that could have far-reaching repercussions for immigrants across the country.
- AP – The Supreme Court allowed Trump to remove independent regulators. The chief justice granted Trump’s request to temporarily remove regulators from the National Labor Relations Board and the Merit Systems Protection Board. The full court will decide how to proceed with their cases. The Supreme Court has recently granted Trump temporary wins in their rulings halting the rehiring of fired workers and pausing an order to return a deportee.