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Dazi: per l’economia mondiale, si chiude la settimana peggiore dal 2020

Scritto lo 05/04/2025 per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/usa/dazi-per-leconomia-mondiale-si-chiude-la-settimana-peggiore-dal-2020/

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I dazi di Trump affondano le borse” per il secondo giorno consecutivo; “I dazi di Trump fanno barcollare i mercati”; “Restare Zen, cioè restare calmi, per sopravvivere a una guerra commerciale”: i titoli di Washington Post, New York Times e Politico rendono il clima di nervosismo e timore, quasi ansia, nel Mondo intero, all’entrata in vigore dei dazi annunciati mercoledì dal presidente Usa Donald Trump.

Il Wall Street Journal titola proprio così: “I dazi base universali del 10% entrano in vigore, mentre crescono i timori di recessione”, sopra un grafico impressionante sull’andamento dei titoli azionari statunitensi negli ultimi giorni. Un’analisi dell’editorial board del giornale, che è, in qualche misura, il portavoce della comunità imprenditoriale degli Stati Uniti, afferma: “I dazi Usa fanno il gioco di Xi Jinping: la guerra commerciale globale di Trump à un regalo strategico per il presidente cinese”.

Negli Usa, l’effetto dazi – osserva l’Ap – prevale sulle buone notizie che, un po’ inopinatamente, arrivano dal mercato del lavoro: a marzo sono stati 228 mila posti di lavoro, nonostante decine e decine di migliaia di posti tagliati nell’Amministrazione pubblica su ordine del Doge di Elon Musk, il Dipartimento per l’efficienza del governo, e nonostante le preoccupazioni per l’andamento dell’economia e dei commerci.

Trump difende le sue scelte: afferma che “tutti i Paesi ci stanno chiamando per negoziare”; assicura che questo “è un grande momento per diventare ricchi”; e se la prende con il presidente della Fed, cioè la Federal Reserve, Jerome Powell che spiega agli americani di non potere abbassare i tassi adesso che i dazi sembrano preludere a un ritorno di fiamma dell’inflazione.

I media, intanto, continuano a offrire consigli ai consumatori su come proteggersi dall’effetto dazi su prezzi e mutui.

Dazi: l’andamento dei mercati e le reazioni internazionali

Vediamo i dati. A Wall Street, il Dow Jones perde oltre 2.200 punti, lo S&P 500 precipita del 6% e il Nasdaq è in picchiata, la settimana è la peggiore dal 2020, cioè dai tempi della pandemia; parallelamente, le borse europee bruciano venerdì 819 miliardi di euro – sommati ai 422 di giovedì, portano le perdite a 1.241 miliardi -. Tutti i principali indici Usa perdono oltre il 10% dall’annuncio dei dazi di Trump. Il New York Times osserva che la volatilità dei mercati cresce in parallelo all’escalation della guerra commerciale.

Molto rilievo hanno sui media Usa le decisioni della Cina di ricorrere al Wto, per quel poco che l’Organizzazione per il commercio mondiale possa valere in questo momento, ma soprattutto d’aumentare i dazi sull’import dagli Usa del 34%, per bilanciare l’aumento Usa sull’export cinese. Pechino, che ha un attivo commerciale nei confronti degli Stati Uniti, considera i dazi Usa “un atto di bullismo internazionale”, li valuta “largamente incoerenti con le regole del commercio mondiale” e vieta a un gruppo di aziende americane di fare affari in Cina.

Dazi: effetto su TikTok
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Un montaggio del logo di TikTok e di una caricatura di Donald Trump (Fonte: The Guardian)

Ieri sera, tutti i media Usa, a partire dal New York Times, hanno scritto che i dazi di Trump avrebbero compromesso la soluzione in vista per TikTok, la cui società madre cinese ByteDance deve trovare un acquirente americano delle sue attività negli Stati Uniti per evitarne il blocco deciso dal Congresso di Washington per motivi di sicurezza nazionale.

Il blocco doveva entrare in vigore il 19 gennaio, ma Trump, appena insediato, prorogò il termine fino ad oggi e lo ha ora prorogato di nuovo di altri 75 giorni, dopo che una soluzione che pareva vicina s’è allontanata proprio a causa della guerra dei dazi appena esplosa.

Un retroscena del Washington Post rivela che Trump ha deciso di seguire il suo istinto sui dazi, pur mandando all’aria il mercato globale, e che è circondato da collaboratori “che glielo hanno lasciato fare: dentro e fuori la Casa Bianca, suoi consiglieri riferiscono che il presidente resta fermo nelle sue convinzioni, anche se il Mondo è scosso dal maggiore scoppio di ostilità commerciali da un secolo a questa parte”.

L’Ap scrive invece che l’ampiezza dei dazi di Trump ha sorpreso gli investitori, che ne sono rimasti ‘shockati’. Politico rivela che le politiche di Trump stanno innescando una ‘fuga di cervelli’ dall’America: giovani ricercatori, magari non statunitensi, cercano di venirne via, nel timore o d’essere deportati o di perdere i finanziamenti, e i centri di ricerca europei, privati o pubblici, stanno cercando d’accaparrarseli.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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