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Usa 2024: – 351, primarie, 100 giorni a Super-Martedì, quando giochi saranno (forse) fatti

Scritto il 18/11/2023 per la sezione Usa 2024 del mio sito

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Usa 2024 – 351 – Mancano poco più di 100 giorni al Super-Martedì del 5 marzo, quando i giochi delle primarie potrebbero essere fatti: un periodo denso di appuntamenti, ma anche d’incognite in entrambi i campi. Fra i repubblicani, il magnate ex presidente Donald Trump, stra-favorito, è esposto alle alee di molteplici procedimenti giudiziari. Fra i democratici, dove non dovrebbero esserci incertezze, poiché il presidente Joe Biden è l’unico serio candidato, continuano a esserci dubbi proprio sulla tenuta di Biden e ad emergere pressioni perché si ritiri.

Anche ieri lo stratega democratico David Axelrod, molto ascoltato e molto autorevole, ha rilanciato il suo scetticismo sulla ricandidatura del presidente alla luce dei sondaggi, che lo vedono indietro rispetto a Trump e pure agli altri aspiranti alla nomination repubblicana, specie l’ex governatrice della South Carolina ed ex rappresentante degli Usa all’Onu Nikki Haley, che oggi lo batterebbe con dieci punti di margine.

Axelrod già nelle scorse settimane aveva suggerito a Biden di ripensare alla sua candidatura, attirandosi critiche, ma anche consensi.

Il problema è che i democratici non dispongono di una valida alternativa e che la finestra temporale per costruirla sta per chiudersi, se non s’è già chiusa. Fuori gioco la vice di Biden Kamala Harris, tenuta ai margini dell’Amministrazione, gira il nome di Gavin Newsom, governatore della California. E poi c’è sempre il sogno proibito di Michelle Obama, che però è sempre stata refrattaria a tutti i richiami.

Nella sua campagna, Trump continua a battere sui tasti deboli dell’Amministrazione democratica e oggi sarà alla frontiera con il Messico, in Texas, per ribadire le ferme posizioni contro l‘immigrazione illegale, che avevano già segnato il suo mandato presidenziale.

Nelle ultime settimane, l’ex presidente ha portato la retorica elettorale a livelli di aggressività estremi, accusando gli immigrati clandestini di “avvelenare il sangue del nostro Paese” e paragonando i suoi avversari politici a “parassiti”.

Nonostante una pletora di azioni legali avviate contro di lui, anche per impedirgli di candidarsi, Trump resta nettamente avanti nei sondaggi in campo repubblicano. Ad accompagnarlo in Texas, uno Stato che dal 1976 vota repubblicano alle presidenziali, ci sarà il governatore repubblicano Greg Abbot, che si appresta a firmare un provvedimento, approvato dal Parlamento statale, che rende l’ingresso illegale di migranti un reato statale. E questo darà alle autorità statali il potere d’arrestarli e di rispedirli in Messico.

Negli Stati Uniti, questo reato è attualmente federale. Molti critici, comprese le associazioni che si battono per il rispetto dei diritti civili, considerano il provvedimento del Texas incostituzionale. Ma il governatore Abbott dice che esso “fornisce al Texas nuovi strumenti contro gli attraversamenti delle frontiere illegali”.

Primarie: il calendario elettorale dei prossimi cento giorni

Il calendario elettorale dei prossimi cento giorni prevede:

il 23 dicembre, il quarto dibattito fra gli aspiranti alla nomination repubblicana – Trump, quasi certamente, non ci sarà neppure questa volta -, a Tuscaloosa in Alabama, che consentirà di misurare la crescita nei sondaggi di Haley;

il 15 gennaio, l’apertura della stagione delle primarie, almeno per i repubblicani, con i caucuses, cioè le assemblee, nello Iowa;

il 23 gennaio, le primarie di entrambi i partiti nel New Hampshire;

il 3 febbraio, le primarie democratiche nella South Carolina;

l’8 febbraio, caucuses in 8 Stati e/o Territori, fra cui il Nevada e le Isole Vergini

il 24 febbraio, le primarie nella South Carolina e il 27 quelle democratiche nel Michigan;

a marzo, il 2, caucuses repubblicani in Idaho e Missouri; il 3, primarie repubblicane a Washington DC; il 4 marzo caucuses repubblicani nel North Dakota;

il 5 marzo, il Super-Martedì, quando gli Stati coinvolti, a vario titolo, primarie e caucuses, per uno o per entrambi i partiti, sono decine, fra cui Alabama, Alaska, Arkansas, California, Colorado, Iowa, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont e Virginia, Samoa occidentali.

A quel punto i giochi saranno (quasi) fatti. A meno che nel partito democratico non sia emersa un’alternativa a Biden e nel partito repubblicano non si sia consolidata un’alternativa a Trump.

In questi casi, i giochi potrebbero restare aperti fino a giugno, quando la stagione delle primarie presidenziali si concluderà.

Le convention che ufficializzeranno le candidature dei due maggiori partiti alle presidenziali del 5 novembre sono in programma dal 15 al 18 luglio per i repubblicani a Milwaukee nel Wisconsin e dal 19 al 22 agosto per i democratici a Chicago nell’Illinois.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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