Chissà se avrebbe mai immaginato di essere difeso da Donald Trump. E chissà se la cosa gli fa piacere. In un tweet, il presidente repubblicano scrive che i democratici “vogliono strappare ancora una volta la nomination a quel pazzo di Bernie Sanders. Ci sono cose che non cambiano mai”.
Trump sostiene, in qualche misura, che la speaker della Camera Nancy Pelosi porta avanti l’impeachment contro di lui per penalizzare Sanders alle primarie. Il senatore del Vermont non potrà, infatti, fare campagna nello Iowa nei prossimi giorni perché impegnato in Senato come giurato nel processo. Cosa che vale pure per le senatrici Elizabeth Warren e Amy Klobuchar.
L’intervento di Trump, più che pro Sanders, potrebbe essere pro domo sua: il magnate può, infatti, ritenere più facile battere il senatore del Vermont che l’ex vice-presidente nell’Election Day il 3 novembre.
E’ però vero che, negli ultimi giorni, Sanders, di nuovo tonico nei sondaggi, dopo una fase poco brillante, è stato attaccato sia dalla Warren, che gli contende il voto di sinistra, sia da Joe Biden, cui lui contende il ruolo di battistrada. Biden attacca la campagna di Sanders, che avrebbe diffuso un video taroccato che gli attribuirebbe sull’assistenza sociale posizioni da lui mai sostenute.
Biden chiede alla campagna di Sanders di prenderne le distanze e di rinnegarlo. L’episodio, minore, come la mancata stretta di mano, dopo il dibattito televisivo da Des Moines martedì sera, tra Sanders e la Warren, è un sintomo del nervosismo degli aspiranti alla nomination all’approssimarsi delle primarie.
Intanto, continuano a fioccare candidature, più o meno strumentali, a vice-presidente. Intervistato dal Dallas Morning News, Biden ha detto che potrebbe valutare Beto O’Rourke o Julian Castro, due texani e due ispanici, ritiratisi dalla corsa alla nomination, come suoi vice o come componenti della sua amministrazione: “Hanno molto talento”, ha affermato. Molti analisti ritengono Biden debole sul fronte del voto ispanico, mentre i sondaggi lo dicono molto forte lato voto nero. Recentemente, Castro ha espresso il suo endorsement alla Warren.
Fuori gioco nelle primarie di febbraio, ‘Mike’ Bloomberg, che entrerà in corsa solo al Super Martedì il 3 marzo, sta corteggiando i democratici in Congresso, per stabilire contatti e ottenere consensi e appoggi alla sua campagna. Dopo un venerdì sul Campidoglio di Washington, Bloomberg è poi volato a San Francisco per un evento privatio con alcuni miliardari della Silicon Valley.