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Ucraina: Zelensky e gli europei cercano di sottrarsi alla morsa Trump / Putin

Scritto lo 091/12/2025 per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/esteri/ucraina-zelensky-e-gli-europei-cercano-di-sottrarsi-alla-morsa-trump-putin/

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader europei che lo sostengono cercano di sottrarsi alla morsa dell’intesa fra i presidenti Usa Donald Trump e russo Vladimir Putin, che lascerebbe l’Ucraina imbelle e priverebbe l’Europa della certezza del sostegno militare degli Stati Uniti, esponendola all’aggressione russa.

“Zelensky esclude la cessione di territori alla Russia e rifiuta di piegarsi a Putin o a Trump”: il titolo d’apertura del Washington Post fa così il punto del negoziato per la fine della guerra in Ucraina, che sembra finito in un vicolo cieco dopo le accelerazioni delle ultime settimane, innescate da un’intesa tra Washington e Mosca sulla testa e alle spese di Kiev e degli (ex?) alleati europei degli Usa.

250820 - Ucraina - bambini
I bambini fra le vittime della guerra in Ucraina (Fonte: Unicef)

Il WP aggiunge: “Il presidente ucraino dice che il suo Paese non cederà alle pressioni di Mosca e non darà la soddisfazione a Trump di portare a casa una vittoria diplomatica”, utile solo a fare curriculum in vista del Nobel per la Pace dell’anno prossimo..

Analogo il titolo sull’Ucraina del New York Times: “Zelensky respinge la cessione di terre, mentre Washington cerca un ‘compromesso’ sulle pretese di Mosca… Nonostante le pressioni dell’Amministrazione Trump, il presidente ucraino, dopo avere incontrato i leader europei che gli hanno ribadito il loro sostegno, ha detto che la posizione dell’Ucraina sulla cessione dei territori ‘non è cambiata’”.

Secondo Euronews, la fermezza di Zelinsky rischia di aumentare l’irritazione di Trump perché “non è pronto a firmare” l’accordo di pace. Un’irritazione che induce Donald Trump jr, il figlio maggiore del magnate presidente, a ventilare l’ipotesi che il padre possa stancarsi e lasciare perdere il dossier dell’Ucraina: “Per anni, gli americani hanno firmato assegni per aiutare Kiev… L’opinione pubblica americana ora non ne ha più voglia… Mio padre potrebbe lasciare i negoziati”.

Parole in fondo confermate dal un commento del magnate presidente: “Stiamo parlando con Putin e con i leader ucraini, incluso Zelensky… Devo dire che sono un po’ deluso da Zelensky… Credo che la Russia sia d’accordo, non sono sicuro che il presidente ucraino lo sia…”.

Ucraina: le tappe di Zelensky, Londra, Bruxelles, Roma

251209 - Ucreaina - Zelensky - Ue - NatoLa presa di posizione di Zelensky di ieri sera è maturata al termine di una giornata di consultazioni con gli europei: a Londra, ha incontrato i leader dei Volenterosi, il premier britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz; poi, a Bruxelles, ha cenato con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e della Commissione europea Ursula von der Leyen e con il segretario generale dell’Alleanza atlantica Marc Rutte. Infine, oggi, è a Roma e incontra la premier Giorgia Meloni, che gli ha già confermato l’appoggio italiano all’Ucraina, ma che è su posizioni diverse dai partner europei nel valutare l’atteggiamento di Trump sull’Europa.

Costa ha ieri detto che l’Ue non accetterà diktat dagli Usa “né interferenze politiche”, riferendosi alla Strategia per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti presentata giovedì scorso. E Politico.eu chiosa che “i leader europei recalcitrano di fronte all’ ‘ignoranza’ di Washington” di storia e valori comuni.

Si esce da una settimana di intrecci diplomatici, in cui ci sono stati i negoziati a Mosca tra russi e americani e a Miami tra americani e ucraini e pure le missioni in India di Putin e in Cina di Macron, con l’impressione che la pace giusta, di cui continua a parlare Papa Leone XIV non sia più vicina, ma che cresca, piuttosto, la minaccia di una pace imposta dall’attuale mix russo–americano di forza e di arroganza. E se l’Europa è sola e inerme di fronte all’aggressività dell’amministrazione Trump, incapace di agire e reagire, è colpa dei leader che l’hanno portata a questo punto. Nei suoi Appunti, Stefano Feltri invita a “fare i nomi”: i ‘soliti’ Orban e Fico, ma anche Meloni che ‘parla ucraino’, ma strizza l’occhio a Trump.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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