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Guerre, punto: Israele attacca mediatori, droni russi sconfinano in Polonia

Scritto il 10/09/2024 in versioni diverse per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/esteri/guerre-israele-attacca-i-mediatori-intanto-i-droni-russi-sconfinano-in-polonia/, per la Voce e il Tempo uscita L'11/09/2025 in data 14/09/2025, per il Corriere di Saluzzo dell'11/09/2025 e per il blog di Media Duemila https://www.media2000.it/guerre-bibi-colpisce-negoziatori-e-mediatori-i-droni-di-vladi-sconfinano/

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Guerre, punto – Adesso, sfido a trovare qualcuno che si fidi ancora della volontà di negoziare del governo israeliano di Benjamin Netanyahu e della mediazione del ‘grande avallatore’ Donald Trump, che, da quando è alla Casa Bianca, non fa altro che ‘vistare’ le nefandezze di Bibi. Mentre la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è sempre più intollerabile e le vittime si accumulano a decine al giorno: è così da 23 mesi, quasi 700 giorni, oltre 64 mila morti ammazzati e di fame, soprattutto donne e bambini, dopo le esecrabili stragi terroristiche compiute il 7 ottobre 2023 in territorio israeliano – 1200 circa le vittime, 250 gli ostaggi catturati -.

Sul fronte ucraino, droni russi sconfinano in territorio polacco: vengono abbattuti da aerei Nato, ma l’allarme è alto. L’episodio evidenzia il rischio che un errore inneschi un ampliamento del conflitto.

Guerre: MO, il raid su Doha e le reazioni
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Benjamin Netanyahu e Donald Trump nello Studio Ovale (AP Photo Evan Vucci)

Martedì, l’esercito israeliano e lo Shin Bet, l’intelligence militare, hanno bombardato un edificio della capitale del Qatar, Doha, dove dirigenti di Hamas erano riuniti per valutare le proposte fatte dagli Usa per un ‘baratto’ tra ostaggi e tregua. La trattativa poteva preludere al rilascio di tutti gli ostaggi tuttora trattenuti – una cinquantina, di cui una ventina vivi – in cambio di una sospensione delle operazioni militari in corso nella Striscia di Gaza, dove Israele pretende ora l’evacuazione della città più grande, diverse centinaia di migliaia di persone che devono lasciare quel che resta delle loro case e mettersi in movimento verso villaggi di tende allestititi nel sud.

Pur condotto con il massimo riserbo, l’attacco a Doha sarebbe stato anticipato da Israele agli Usa, che non l’hanno bloccato. Ma non è per nulla chiaro come e con che tempi la vicenda si sia svolta. A cose fatte, la Casa Bianca prende le distanze dall’azione: Trump fa sapere di “sentirsi a disagio”, insiste di volere la pace, afferma che l’iniziativa di Israele contro Hamas in Qatar “non fa avanzare gli obiettivi di Israele e degli Usa” e lamenta di esserne stato informato troppo tardi per fermarla.

Il Qatar è il Paese che con l’Egitto media tra Israele e Hamas, praticamente dall’inizio del conflitto: l’emirato ha condannato l’azione israeliana, definita una violazione della legalità internazionale e smentisce di essere stato preavvertito dell’attacco israeliano, né da Washington né da Gerusalemme. Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e molti leader europei denunciano la violazione della sovranità del Qatar e della legalità internazionale: è un’escalation “estremamente pericolosa”. Il Consiglio di Sicurezza convoca una riunione d’emergenza. L’Iran denuncia “l’atto criminale” e “la grave violazione di tutte le regole”. Papa Leone XIV nota: “Tutta la situazione è molto grave… Dobbiamo pregare…”. La strategia di Israele è così sintetizzata dal Washington Post: “Aprirsi la strada con le bombe verso la propria pace”.

Non è chiaro quale sia stato l’esito dell’attacco israeliano. Hamas conferma l’uccisione di cinque suoi membri, fra cui un figlio di Khalil al-Hayya, il capo negoziatore. Al-Hayya e il suo capo gabinetto sarebbero, invece, vivi. Ma le informazioni vanno prese con grande cautela: altre volte, Hamas ha negato per mesi d’avere subito colpi letali.

A Doha, la delegazione di Hamas, guidata da al-Hayya, già vice di Yahya Sinwar, stava valutando l’ultima proposta americana per un cessate-il-fuoco nella Striscia., quando l’edificio dov’era è stato bombardato. Il premier Netanyahu si è assunto la piena responsabilità dell’azione (nome in codice ‘Il giorno del giudizio’), condotta a 1.800 chilometri da Israele e senza precedenti.

Poche ore prima, c’era stato il bombardamento, con missili, di postazioni degli Huthi nello Yemen, dopo che un drone degli Huthi aveva perforato le difese aeree israeliane e raggiunto un aeroporto nel Sud del Paese, provocando lievi danni materiali e il ferimento d’una persona. I voli commerciali nello spazio aereo israeliano avevano subito un breve stop.

Dopo l’uccisione il 28 agosto da parte israeliana del loro capo Ahmed al-Rahawi, gli Huthi cercano di aumentare la frequenza e l’intensità delle loro azioni, prendendo di mira Israele o navi mercantili sulla rotta del Mar Rosso da e per il Canale di Suez.

Guerre: MO, una scena in rapido movimento, attacchi, attentati, distruzioni
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Affitti brevi – Un premio di 5000 dollari in contanti, quattro anni di affitto e un anno di cibo pagato più la promessa di poter ritornare nella Striscia e riscattare (sic) un appartamento nei nuovi resort di Gaza Riviera, ma per andare nel frattempo non si sa dove. Non sono tanto scandalizzato dal piano di Trump per Gaza… Quello che non riesco a capire è come si faccia a proporre a due milioni di persone disperate un allettante pacchetto vacanze che sembra partorito da una di quelle Agenzie turistiche fasulle che popolano il web più che da importanti personaggi come Tony Blair (vignetta e dida di Gianfranco Uber)

Nel quadrante mediorientale, gli eventi questa settimana si sono succeduti in rapida sequela. Israele ha intensificato le operazioni militari nella Striscia e in particolare a Gaza City, facendo implodere diversi edifici di notevole altezza – la tesi è che Hamas li utilizzava come torri di avvistamento – e accrescendo la desolazione del panorama di macerie di tutta l’area.

Lunedì mattina, un attacco terroristico a una fermata di bus alla periferia di Gerusalemme ha fatto sei vittime e una dozzina di feriti – i due attentatori palestinesi, che venivano dalla CisGiordania, sono stati ammazzati sul posto da un agente fuori servizio e un cittadino armato -.

Reagendo all’attentato, che Hamas ha salutato come “naturale risposta ai crimini dell’occupazione”, l’esercito israeliano ha isolato i villaggi da dove provenivano i terroristi palestinesi ed ha arrestato presunti complici, fra cui il fratello di uno dei due.

Guerre: MO, Flotilla denuncia attacchi con droni

Nella notte tra lunedì e martedì, un drone avrebbe colpito la nave guida della Flotilla in navigazione verso la Striscia di Gaza – a bordo, c’era fra gli altri l’attivista svedese Greta Turnberg -: l’episodio, che non ha avuto conseguenze, è molto controverso. Video pubblicati sui social media della Global Sumud Flotilla mostrano la ‘Family Boat’ raggiunta, mentre è in navigazione al largo della Tunisia, da un oggetto volante luminoso, che non pare però esplodere e che non ha fatto né feriti né danni.

Un episodio analogo sarebbe avvenuto la notte successiva tra martedì e mercoledì, sulla nave ‘Alba’ battente bandiera britannica.

Gli attivisti a bordo della ‘Family Boat’ non hanno dubbi: sono stati attaccati con un drone; Tunisi smentisce, Israele tace. La ‘Family Boat’, o ‘Familia Madeira’, è una barca di 35 metri battente bandiera portoghese, che guida la spedizione verso Gaza per portare e distribuire cibo e medicinali agli abitanti stremati dai raid e dagli ordini di evacuazione.

Secondo la ricostruzione dell’attivista italiano Tony La Piccirella, a bordo della ‘Family Boat’, c’è stato un principio d’incendio rapidamente spento. Poi, “due poliziotti tunisini sono saliti a bordo e hanno fatto sparire le prove dell’arrivo del drone”. Gli attivisti vogliono proseguire la missione verso Gaza: La Piccirella prevede che ciò possa avvenire tra giovedì e venerdì. La ‘Family Boat’ potrebbe essere nel fine settimane in acque territoriali palestinesi, che Israele considera israeliane.

Guerre: Ucraina, droni russi abbattuti su Polonia, città ucraine sotto tiro, fermenti politici interni
250911 - guerre - droni - Russia - Polonia
Una combo di immagini dall’Avvenire relative allo sconfinamento sulla polonia di droni russi

La Russia non riduce la pressione sulle città ucraine, con attacchi notturni che portano lutti e devastazioni e aumentano lo stress dei civili. E, nella notte tra martedì e mercoledì, la Polonia denuncia “un atto di aggressione” da parte russa sul suo territorio: oltre dieci “oggetti volanti”, droni, rilevati dai radar durante un attacco russo contro l’Ucraina occidentale.

L’esercito polacco parla di “una violazione senza precedenti dello spazio aereo polacco” e denuncia “un atto di aggressione che ha creato una reale minaccia alla sicurezza dei nostri cittadini”. I droni sono stati abbattuti – si ignora se tutti o alcuni –. Non è la prima volta che il conflitto ucraino ‘sconfina’ in Polonia, ma gli episodi precedenti non avevano mai avuto questa gravità.

Sull’Europa della Nato – la Polonia fa parte dell’Alleanza -, pesa la minaccia del presidente russo Vladimir Putin, per cui qualsiasi forza occidentale schierata in Ucraina in tempo di guerra sarebbe un obiettivo legittimo per le forze russe.

L’Ucraina, dal canto suo, vuole coinvolgere i partner atlantici nella sua difesa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dice: “Migliaia di truppe occidentali potrebbero essere dispiegate in Ucraina”. L’Ue prepara nuove sanzioni in collaborazione con gli Stati Uniti per indurre Putin a incontrare Zelensky, che, dal canto suo, respinge l’idea d’un bilaterale a Mosca: “Non posso andarci mentre siamo sotto attacco ogni giorno; non posso andare da quel terrorista”, che “trasforma la diplomazia in farsa”. Intanto, secondo il Financial Times, Kiev potrebbe presto restare sguarnita di difese aeree, a causa del rallentamento nella consegna degli aiuti militari americani: “È solo questione di tempo prima che le munizioni finiscano”.

Ma a Kiev ci sono anche fermenti politici, in vista delle elezioni presidenziali che, prima o poi, dovranno tenersi – il mandato di Zelensky è scaduto l’anno scorso -. Lunedì, Dmytro Kuleba, l’ex ministro degli Esteri ucraino, è giunto a Cracovia in Polonia, viaggiando in auto da Kiev, poco prima dell’entrata in vigore di un divieto di espatrio che lo avrebbe colpito.

Il decreto governativo, voluto da Zelensky, vieta i viaggi all’estero agli ex diplomatici: una misura da “Unione Sovietica”, accusa Kuleba, avvicendato nel governo l’anno scorso, e che riguarderebbe una ventina di persone. L’ex ministro afferma: “Zelensky e i suoi collaboratori non vogliono che vada all’estero a dire cose contrarie alla linea del governo”. Nei mesi scorsi, Kuleba, che potrebbe aspirare alla presidenza, aveva denunciato le riluttanze di Zelensky a perseguire la corruzione. E, nel Paese, monta la protesta contro il disegno di legge sulla coscrizione, che inasprisce le pene contro i renitenti.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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