Un fatto di cronaca, la sparatoria in una chiesa di Minneapolis, nel Minnesota, con due bambini uccisi e lo sparatore suicida, e l’ennesimo ‘licenziamento eccellente’ contestato dell’Amministrazione Trump 2 dominano i titoli dei maggiori media degli Stati Uniti questa mattina.
Minnesota: la sparatoria nella chiesa dell’Annunziazione
La sparatoria è avvenuto ieri mattina a Minneapolis, la principale città del Minnesota, nel nord dell’Unione – era metà pomeriggio in Italia -.
Ricostruiamo i fatti attraverso i dispacci della AP: un giovane bianco di 23 anni Robin Westman, transgender, una passione dichiarata sul web per le armi e per le stragi di massa, e un’idea sempre condivisa sul web, “potrei attaccare la chiesa locale”, ha aperto il fuoco contro studenti e professori della scuola cattolica dell’Annunciazione che, alle 08.30 del mattino ora locale, erano a messa e pregavano per la ripresa delle lezioni – le scuole in Minnesota hanno riaperto questa settimana –.

Due bambini di otto e dieci anni sono rimasti uccisi, 17 persone sono state ferite – 14 tra i sei e i 14 anni, nessuno in pericolo di vita -. Lo sparatore, che ha agito dall’esterno, facendo fuoco attraverso le vetrate della chiesa, si è suicidato nel giardino che circonda l’istituto. La polizia parla di un atto di violenza deliberato. L’Fbi indaga il gesto come un atto di terrorismo interno ed un gesto d’odio nei confronti dei cattolici. Westman aveva tre armi: il fucile con cui ha fatto fuoco e due pistole, tutte – pare – acquistate legalmente.
Il giovane assassino/suicida s’era diplomato nella scuola attaccata e sua madre vi aveva lavorato fino al 2021. Sul calcio del fucile, aveva inciso le scritte “Uccidere Trump” e “Israele deve morire”. Sui social, aveva postato messaggi d’odio, video violenti e uno schizzo della chiesa della sparatoria. Ha pure lasciato una lettera per i genitori.
La sparatoria è l’ennesima negli Stati Uniti quest’anno e non è la prima in una scuola. Università, scuole e luoghi di lavoro sono una scena comune di questi crimini, spesso compiuti da studenti od ex studenti o da dipendenti od ex dipendenti.
Cordoglio erp quato avvenuto è stato espresso dal presidente Donald Trump e da Papa Leone XIV.
Trump 2: dopo Cook alla Fed, licenziamento eccellente (e contestato) al Cdc

L’altra vicenda che tiene banco sui media Usa è quella del licenziamento, o delle dimissioni, o né l’uno né l’altro – la storia non è ancora chiara -, di Susan Monarez, che neppure un mese fa era stata confermata dal Senato alla guida del Cdc, il centro per il controllo delle malattie di Atlanta che, negli Stati Uniti, è la maggiore autorità in materia di malattie ed epidemie e che è, fra l’altro, responsabile della ricerca sui vaccini.
Proprio l’atteggiamento di Monarez ‘pro vaccini’ pare essere all’origine della rottura col segretario alla Sanità, Robert F. Kennedy jr, figlio di Robert Kennedy, il fratello, e il ministro della Giustizia, del presidente John F. Kennedy. Kennedy jr è noto per le sue posizioni ‘no vax’ e negazioniste.

Il licenziamento è stato annunciato dalla Casa Bianca. Ma Monarez, però, ha poi fatto sapere di non essersi dimessa e di non essere stata licenziata e che intende restare al suo posto. Il suo avvocato ha accusato il segretario alla Sanità “di mettere a repentaglio la vita di milioni di americani” con le misure restruttive sull’suo dei vaccini e limitando i fondi per la ricerca sugli stessi e di usare la salute pubblica come un’arma al fine di trarne vantaggio politici”.
Nel settore della sanità pubblica, le posizioni di Kennedy jr, avallate dalla Casa Bianca, hanno già suscitato dimissioni eccellenti e diffusi malumori e pubbliche preoccupazioni. Monarez non era stata la prima scelta per quel ruolo: inizialmente, il presidente Donald Trump aveva infatti puntato sul deputato Dave Weldon, salvo poi lasciarlo cadere quando il suo scetticismo sui vaccini era parso un ostacolo insormontabile alla ratifica della sua nomina da parte del Senato.
Lo scontro tra Kennedy jr e Monares sarebbe esploso proprio sulla composizione del panel d’esperti che assistono il Cdc nella definizione delle politiche sui vaccini.
Il Cdc ha appena autorizzato un aggiornamento dei vaccini anti-Covid, riservandone, però, il ricorso agli ‘over 65’ e alle persone a rischio e cancellando la raccomandazione di una somministrazione l’anno, come avviene per i vaccini contro l’influenza.