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Trump 2: presidente licenzia governatrice Fed, attacco a indipendenza banca centrale

Scritto il 26/08/2025 per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/usa/trump-licenzia-la-governatrice-della-fed-un-attacco-allindipendenza-della-banca-centrale/. In versione podcast, facendo crasi con pezzo giorno prima, su AffarInternazionali.it https://www.affarinternazionali.it/trump-tra-fallimenti-globali-e-conflitti-interni/

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Trump 2 – Il licenziamento senza precedenti di una governatrice della Fed, accusata di frode su un mutuo, agita i media, la finanza e la politica negli Stati Uniti. Il provvedimento, la cui legalità è contestata, è stato annunciato dal presidente Usa Donald Trump (ieri sera sulla East Coast, nel cuore della notte per noi), con un post sul suo social Truth.

Sale, dunque, di tono, la ‘guerra’ di Trump alla Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, colpevole, agli occhi del presidente, di non tagliare il costo del denaro come lui vorrebbe, motivando la prudenza con le incertezze del clima economico create in primo luogo dalla politica dei dazi.

Le accuse a Lisa Cook, prima donna di colore nel Board della Fed, erano state mosse una settimana fa da Bill Pulte, un funzionario nominato da Trump alla Federal Housing Finance Agency, l’agenzia che regola l’operato dei giganti dei mutui Fannie Mae e Freddie Mac. Cook avrebbe falsificato documenti per ottenere un mutuo a condizioni più favorevoli.

Trump ha disposto il licenziamento “con effetto immediato” della governatrice nera, motivandolo con il deferimento penale, avvenuto il 15 agosto, al procuratore generale degli Stati Uniti. Trump scrive: “Ho stabilito che ci sono motivi sufficienti per rimuoverla dal suo incarico”.

Cook, che aveva detto che non intende dimettersi, contesta le accuse e mette in dubbio la legalità del suo licenziamento.

Il New York Times scrive che la mossa di Trump è discutibile dal punto di vista legale, oltre che essere senza precedenti, e può compromettere l’indipendenza della banca centrale degli Stati Uniti, che è uno dei bersagli di Trump. Il Wall Street Journal titola in modo neutro: “Trump rimuove Cook, che gli contesta di non avere l’autorità per farlo”.

Il Washington Post titola che il presidente sta alzano il livello degli sforzi per piegare la Banca centrale alla propria volontà: “I mutui – scrive il giornale – sono la nuova arma per colpire i nemici interni”, come i tagli ai finanziamenti lo sono stati per le università che praticano politiche di diversità, equità e inclusione e i tagli alle commesse per gli uffici legali che contestano provvedimenti discutibili dell’Amministrazione Trump 2.

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FILE – Federal Reserve Board of Governors member Lisa Cook, right, talks with Federal Reserve Chairman Jerome Powell before an open meeting of the Board of Governors at the Federal Reserve, June 25, 2025, in Washington. (AP Photo/Mark Schiefelbein, File)

Nel giudizio concorde dei maggiori media, la vicenda Cook potrebbe divenire un test fondamentale dell’indipendenza della Federal Reserve, proprio quando il presidente della Fed Jerome Powell lascia intendere che la riduzione del costo del denaro sarebbe imminente e potrebbe avvenire già alla metà del mese prossimo – lo ha detto la scorsa settimana, parlando a Jackson Hole, Wyoming -.

Trump ha criticato Powell, da lui nominato nel 2018 e poi confermato da Biden nel 2022, fin dall’inizio del suo secondo mandato, minacciando più volte di cacciarlo e solo recentemente convincendosi, almeno in apparenza, che il presidente della Fed è inamovibile fino a fine mandato.

Trump ha però intravisto un’altra via per piegare la Fed ai suoi voleri: modificare la composizione e, quindi, l’orientamento della maggioranza del Board dei governatori, che tocca a lui nominare. Una prima opportunità gli è stata offerta dalle inattese dimissioni di una governatrice progressista, Adriana Kugler; una seconda prova a crearsela con il licenziamento della Cook.

Trump 2: bruciare la bandiera è reato?, conservatori spaccati
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Una bandiera degli Stati Uniti bruciata durante una manifestazione (Fonte: Etsy)

Intanto, la Fox News segnala, con molto rilievo, una crepa apertasi nello schieramento trumpiano, per un ordine esecutivo presidenziale che ordina al Dipartimento della Giustizia di perseguire chi brucia la bandiera americana. Una recente sentenza della Corte Suprema stabilisce che bruciare la bandiera e altri simili atti sono protetti dal primo emendamento della Costituzione Usa, quello che garantisce il diritto di espressione, e non possono quindi essere perseguiti: conservatori e ‘libertari’ sono favorevoli alla lettura data dalla Corte Suprema e contrari all’ordine di Trump.

Che, nel contempo, raccoglie invece consensi, nella sua base, per la crociata contro la concessione di libertà condizionate senza cauzione e pratiche simili, che consentono la messa in libertà di immigrati senza documenti – e senza risorse – detenuti in attesa di espulsione. Un punto di forza del consenso al Trump 2.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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