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Referendum 8/9 giugno: diritto di voto più accessibile ai fuori sede

Scritto il 31/05/2025 per lo Speciale Referendum de Il Settimanale

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Il Settimanale speciale Referendum – Le richieste di voto dei fuori sede alle urne per il referendum dell’8 /9 giugno su lavoro e cittadinanza sono in netto aumento. Dopo l’esperimento del 2024 che riguardava soltanto gli studenti, quest’anno con il decreto elezioni il governo ha dato la possibilità di votare nel luogo di domicilio a chi – per motivi di studio, lavoro o cure mediche – si trova temporaneamente lontano dalla propria residenza. Fra le grandi città, il record di richieste è stato registrato a Milano con 9.890 domande inoltrate; a seguire Roma con 9.534 e Napoli che ne registra 429.

Per usufruire del diritto di voto, gli elettori fuori sede hanno dovuto presentare entro il 5 maggio la loro richiesta. Lo scorso anno, in occasione delle elezioni europee, questa nuova modalità aveva reso possibile la partecipazione attiva di circa 19 mila studenti lontani da casa, l’80% di coloro che avevano fatto richiesta.

Fabio Rotondo, Policy Officer e Campaigner di The Good Lobby, nella testimonianza rilasciata su l’Espresso si augura che non si sia verificato lo stesso problema dello scorso anno “quando alcune amministrazioni non avevano contattato i fuori sede, oppure avevano attivato un portale, ma la gente non sapeva che doveva collegarsi per ricevere l’attestazione online”. Quest’anno, insieme al suo team, Rotondo ha raccolto i dati delle
principali città e, nonostante alla conta manchino ancora alcune regioni, le richieste per il referendum si aggirano intorno alle 48 mila, il doppio rispetto allo scorso anno.

Come evidenziano i dati provenienti da Milano, su quasi 10 mila richiedenti, 4.671 sono studenti, 5.195 lavoratori e i restanti 24 sono pazienti in cura. Nonostante questa possibilità sia un’occasione per garantire la cittadinanza attiva, nel capoluogo lombardo, come riportato dall’analisi del Corriere, solo un milanese d’adozione su sette ha fatto richiesta di voto sul luogo di domicilio. Prima del decreto legge 27/2025, i fuori sede per votare erano costretti a comprare biglietti e prendere treni o aerei, o a rinunciare al proprio diritto di voto perché impossibilitati da impegni lavorativi o di studio.

Referendum 8/9 giugno: le esperienze di studenti fuori sede

Camilla, studentessa dell’Università di Urbino, rilascia una testimonianza a Il Resto del Carlino affermando: “Col voto ai fuori sede è stato fatto un passo avanti dal governo: si è capito che non si può tornare a casa per votare, con importanti sforzi economici, di tempo, energie e concentrazione. Questa tornata è in concomitanza con la sessione di esami estiva per cui sarebbe stato difficile tornare a casa”.

Dall’altro lato, però, i problemi persistono per alcuni, come Federica, studentessa della Sapienza, che riferisce di non essere riuscita a fare richiesta per un mal funzionamento del sistema. “Stavo traslocando, avevo la tessera elettorale chiusa in uno dei pacchi, ma non ricordavo in quale. Il 4 maggio li ho aperti tutti e poco prima della scadenza ho cercato di inviare la mia richiesta al Comune di Roma, ma dopo tre tentativi falliti per colpa di un bug del sistema ho rinunciato. Credo fermamente nell’importanza del voto, e anche se non riuscirò a farlo da Roma, cercherò di tornare nel mio Comune di residenza, soldi e sessione
permettendo”.

Gli elettori fuori sede in Italia attualmente sono 5 milioni e permettere loro di votare deve rappresentare una priorità per il nostro Paese: in un momento in cui l’affluenza alle urne è al minimo storico e considerando la necessità democratica di raggiungere il quorum, è fondamentale rendere il diritto di voto accessibile a tutti.

di Nefer Anania, Federica Fazio, Gabriella Pirollo

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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