HomeMedio Oriente7 Ottobre: nel secondo anniversario, speranze di tregua dai negoziati in Egitto

7 Ottobre: nel secondo anniversario, speranze di tregua dai negoziati in Egitto

Scritto lo 07/10/2025 per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/news/mo-nel-secondo-anniversario-del-7-ottobre-speranze-di-tregua-dai-negoziati-in-egitto/

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Le speranze di pace, o almeno di tregua, affidate ai negoziati da ieri in corso a Sharm-el-sheick s’intrecciano oggi con i ricordi e le commemorazioni del 7 ottobre 2023, nel secondo anniversario dei raid terroristici di Hamas e di altre sigle palestinesi in territorio israeliano che fecero circa 1200 vittime e portarono alla cattura di circa 250 ostaggi, una cinquantina dei quali devono ancora essere restituiti alle loro famiglie – la loro sorte è punto nodale delle trattative in Egitto -.

Negoziati e commemorazioni si svolgono dopo un fine settimana di manifestazioni in molti Paesi indette a sostegno dei volontari della Flotilla intercettati da Israele in acque internazionali – molti degli attivisti sono già rientrati nei rispettivi Paesi, dopo essere stati arrestati ed espulsi – ed anche nel segno di ‘stop al genocidio’  e a sostegno delle aspirazioni dei palestinesi a un proprio Stato.

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La manifestazione a Roma di sabato 4 ottobre (Fonte: Il Fatto quotidiano)

Ma le cronache recenti sono anche state segnate dall’attacco con vittime alla sinagoga di Manchester: “L’azione non violenta della Flotilla e l’azione criminosa di Manchester sono agli estremi opposti delle risposte possibili a una tragedia planetaria”, osserva nei suoi Appunti Stefano Feltri.

Il primo round dei colloqui a Sharm s’è concluso ieri sera “in un clima positivo”, secondo al-Qahera News, emittente egiziana. Gli incontri proseguono oggi e oltre, con un dialogo indiretto tra Israele e Hamas a partire dal piano di pace in venti punti concordato una settimana fa dal presidente Usa Donald Trump e dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. Ci si concentra, ora, sui primi punti: la restituzione degli ostaggi tuttora detenuti, una cinquantina, di cui solo una ventina in vita; lo stop alle ostilità; il ripristino del flusso degli aiuti umanitari; l’inizio del ritiro delle forze israeliane.

7 Ottobre: l’ottimismo di Trump, il ‘negativismo’ di Netanyahu
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Un’immagine iconica del 7 Ottobre 2023, un’israeliana ferita e sequestrata al rave party lungo la frontiera tra la Striscia di Gaza e Israele

Sul tasto dell’ottimismo, preme soprattutto il presidente Trump, che in una conversazione telefonica ha contestato al premier Netanyahu – riferiscono fonti di stampa – un approccio “dannatamente negativo”, certo influenzato dall’ostilità all’intesa della destra ultra-religiosa, componente essenziale della sua maggioranza. Oggi, Trump riceverà alla Casa Bianca Edan Alexander, 21 anni, originario del New Jersey, genitori israeliani, che è stato il primo militare israeliano rilasciato da Hamas. Alexander era già stato ricevuto dal presidente Usa \a luglio.

Il New York Times scrive: “Mentre Israele vive tra cordoglio e commemorazione l’anniversario del 7 Ottobre, i negoziatori d’Israele e di Hamas incontrano i mediatori in Egitto per cercare di accelerare la fine del conflitto”. Ma il giornale sottolinea che i combattimenti nella Striscia continuano e fanno decine di vittime ogni giorno – il totale supera ormai le 67 mila fra i palestinesi, soprattutto donne e bambini, a fronte di oltre mille caduti fra i militari israeliani -. Media Usa segnalano un’impennata dei casi di stress post trauma e di suicidi fra i militari protagonisti della devastazione di Gaza.

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Il dolore e l’attesa dei familiari delgli ostaggi del 7 Ottobre 2023 (Fonte: Avvenire)

“Devastata dalla guerra, la gente di Gaza cerca di sopravvivere al presente e spera nel futuro – riferisce un reportage del NYT dalla Striscia -… Due anni di guerra

senza quartiere hanno reso disconnessa e caotica la vita sociale… La distruzione è estesa e molti abitanti di Gaza hanno cicatrici mentali e fisiche che potrebbero segnare una generazione”.

Cosa che dicono, nelle testimonianze raccolte da molti media di tutti i Paesi, anche gli ostaggi sopravvissuti e tornati a casa: “La pace tra israeliani e palestinesi ci sarà, ma, dopo quello che è successo, non la vedrà la nostra generazione”.

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Tende per sfollati e macerie a Gaza (Fonte: New York Times)

Nell’analisi del Wall Street Journal, Israele, dopo due anni di guerra, “è più forte che mai, ma anche più isolata che mai”: “La guerra nella Striscia di Gaza ha un impatto negativo globale e compromette le prospettive di Israele a lungo termine”. Anche l’opinione pubblica statunitense, tendenzialmente più filo-israeliana di quella europea, considera, in maggioranza, che Israele sia andato ‘troppo in là’ nella reazione al 7 ottobre 2023 ed è ormai incline al 40% a definire ‘genocidio’ quanto avviene a Gaza.

Ma Netanyahu non ne pare preoccupato: intervistato da Euronews, il premier ammonisce a “non dare da mangiare al coccodrillo, perché verrà a cercarvi” e critica l’Europa che “ha ascoltato la propaganda islamista”.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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