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MO: Israele lancia nuova fase attacchi su Gaza City, decine di vittime; Trump dà avallo

Scritto il 16/09/2025 per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/news/israele-lancia-una-nuova-fase-di-attacchi-su-gaza-city-decine-di-vittime-trump-da-avallo/

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Escalation di guerra nella Striscia di Gaza: l’esercito israeliano ha iniziato, ieri sera, una nuova fase dell’operazione Carri di Gedeone 2, attaccando Gaza City, maggiore città del territorio palestinese, con aerei da guerra, droni, artiglieria e carri. In venti minuti, ieri sera, ci sono stati 37 raid, subito decine di vittime: i tanks israeliani sono stati visti su via al-Jalaa, l’arteria principale, mentre droni ed elicotteri Apache la sorvolavano.

Secondo fonti palestinesi, gli attacchi interessano tre quartieri di Gaza City: Sheikh Radwan; Al-Karama e la costa; e Tel Al-Hawa, dove le truppe stanno usando ‘bombe robot’. Le Monde scrive che la difesa civile palestinese teme “un enorme massacro”.

Il rimbombo delle esplosioni viene avvertito a chilometri di distanza, anche nel centro di Israele. Nei video sui social, il cielo della Striscia appare arancione per il bagliore delle esplosioni e le nuvole di polvere da esse sollevate. E’ in atto una fuga di massa dai quartieri nord-occidentali verso est e versp sud: si calcola che quasi 300 mila persone abbiano già abbandonato le loro abitazioni, ma Gaza City conta circa un milione di abitanti. Le strade sono intasate di mezzi e persone.

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, uno dei falchi al governo, annuncia che “Gaza sta bruciando”: le forze armate “colpiscono con pugno di ferro le infrastrutture terroristiche, i soldati combattono coraggiosamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas”, scrive in un post sul suo account X. “Non cederemo e non torneremo indietro, fino a che non avremo completato la missione”.

MO: Gaza, la sorte degli ostaggi e i margini di negoziato

In realtà, è timore diffuso che l’operazione metta a repentaglio gli ostaggi tuttora in vita: sarebbero una ventina, dei circa 250 sequestrati il 7 ottobre 2023, quando raid terroristici di Hamas e altre sigle palestinesi in territorio israeliano fecero circa 1200 vittime. Nella Striscia, ci sarebbero anche corpi senza vita di una trentina di ostaggi tuttora da restituire alle loro famiglie.

La nuova fase dell’attacco israeliano è scattata mentre era in visita in Israele il segretario di Stato Usa Marco Rubio e il giorno dopo la conclusione a Doha di una riunione dei ministri degli Esteri arabi che hanno condannato l’attacco di Israele sul Qatar della scorsa settimana, senza però annunciare ritorsioni.

Secondo Axios, Rubio ha detto al premier israeliano Benjamin Netanyahu che gli Stati Uniti sostengono l’operazione di terra a Gaza e vogliono che sia implementata e portata a termine rapidamente, il prima possibile. Una fonte Usa ha detto: “Questa non è la guerra di Trump, è quella di Bibi e lui si assumerà tutte le responsabilità di ciò che accadrà”.

Sul suo social Truth, il presidente Usa Donald Trump è imperativo con Hamas: “Rilasci tutti gli ostaggi ora”. Il presidente scrive: “Ho appena letto delle notizie sul fatto che Hamas ha sposato gli ostaggi in superficie per usarli come scudi umani contro l’offensiva di terra di Israele. Spero che i leader di Hamas sappiano a cosa vanno incontro se fanno una cosa del genere. Questa è un’atrocità umana, di cui pochi hanno mai visto l’uguale”.

Hamas replica che Netanyahu “ha la piena responsabilità della vita dei suoi prigionieri nella Striscia di Gaza”; e sostiene che Trump ha “un palese pregiudizio a favore della propaganda sionista”, nonostante sia consapevole che Israele “sta distruggendo ogni possibilità di raggiungere un’intesa” che ponga fine alla guerra a Gaza e che l’attacco alla città mette a rischio la vita degli ostaggi.

Invece, Netanyahu, che incassa per l’ennesima volta il sostegno americano, ringrazia Trump – scrive – “per l’incrollabile sostegno alla battaglia di Israele contro Hamas e alla liberazione di tutti gli ostaggi”.

Gaza: anche il Lussemburgo riconoscerà lo Stato palestinese

L’Hostages Families Forum di Israele lancia “un disperato appello” per proteggere i propri cari, accusando Netanyahu di stare “consapevolmente sacrificandoli sull’altare della politica”, anche ignorando le riserve dei militari sull’operazione in atto. “La 710° notte a Gaza – afferma il gruppo – potrebbe essere l’ultima nella vita degli ostaggi che sopravvivono a malapena, e l’ultima in cui sarà possibile localizzare e restituire gli ostaggi uccisi per una degna sepoltura”.

Per Rubio, che da Israele s’è poi spostato in Qatar, c’è ancora un margine di trattativa: Hamas – dice – ha solo pochi giorni, forse qualche settimana, per accettare un accordo di cessate-il-fuoco”. Rubio sostiene che il Qatar mantenga una capacità di mediare, nonostante l’attacco alla delegazione di Hamas lanciato la scorsa settimana da Israele nella capitale Doha.

E Trump ai giornalisti esprime la certezza che Israele non colpirà di nuovo il Qatar, dopo avere smentito se stesso, negando di essere stato informato dell’attacco di Doha. Il magnate presidente, accompagnato dalla first lady Melania, parte oggi per una visita di Stato in Gran Bretagna: sarà ospite di re Carlo III e giovedì incontrerà il premier britannico Keir Starmer.

Ieri, il premier e il ministro degli Esteri lussemburghesi Luc Frieden e Xavier Bettel hanno rivelato che anche il Lussemburgo intende riconoscere lo Stato palestinese all’Assemblea generale dell’Onu che avrà il suo clou la prossima settimana.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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