Guerre, punto – Nella Striscia di Gaza e in Ucraina, i fronti di guerra sono in fiamme, i negoziati languono. E Cina e Russia, con alleati vecchi e nuovi, ordiscono al vertice di Tianjin la trama di un nuovo ordine mondiale attribuito al Sud globale e alternativo alla governance planetaria a trazione occidentale simboleggiata dal G7.
Guerre – Gaza: Israele vince sul campo, ma perde al tavolo della diplomazia
Nella Striscia, l’esercito israeliano, che attende l’entrata in servizio a giorni di 60 mila riservisti, conduce l’offensiva finale su Gaza City, la cui evacuazione è giudicata “inevitabile”: si contano, ogni giorno, decine di vittime – il computo totale delle palestinesi ha superato le 63 mila, dopo che, il 7 ottobre 2023, terroristi palestinesi uccisero 1200 persone in territorio israeliano e catturarono circa 250 ostaggi, una cinquantina dei quali devono ancora essere restituiti alle loro famiglie -.
Per la presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa Mirjana Spoljaric, “è impossibile, nelle attuali condizioni, che un’evacuazione di massa di Gaza City possa essere effettuata in modo sicuro e dignitoso”: il piano di Israele è “non solo irrealizzabile, ma anche incomprensibile”. Ma il premier Benjamin Netanyahu e il suo governo non demordono e ipotizzano di inglobare in Israele parte della CisGiordania.
Guerre – Gaza: Trump insiste per farne una Riviera e una Silicon Valley
Il presidente Usa Donald Trump avalla i loro piani, ma ammette che Israele sta perdendo la “guerra dell’opinione pubblica internazionale”. Ultima prova, la decisione del Belgio di riconoscere lo Stato della Palestina all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, fra tre settimane, come hanno già annunciato di volere fare, fra gli altri, Gran Bretagna e Francia, Australia e Canada.
Ma Trump, da ‘immobiliarista in capo’ quale in fondo è, continua a vedere nella Striscia, popolata da due milioni di persone e teatro di immani tragedie, solo un’area edificabile. Il Washington Post gli scopre nei cassetti edizioni aggiornate di quel piano per farne una Riviera mediterranea che indignazione e incredulità aveva suscitato nelle prime settimane del suo mandato.
Adesso, l’idea è più articolata: si tratta di gemellare la Riviera con una Silicon Valley (ovviamente, senza palestinesi): trasformare la Striscia in macerie, come sta facendo l’esercito israeliano, eviterà il lavoro di demolizione; basterà sgomberare e ricostruire.
E gli abitanti? Se ne andranno “volontariamente”, dove non si sa: una buonuscita di 5.000 dollari l’uno e quattro anni di sussistenza garantita. Chi proprio vorrà restare, finirà in specie di riserve, tipo gli indiani d’America nell’Ottocento. Gli Usa amministreranno – cioè sfrutteranno – la Striscia per dieci anni; dopo, si vedrà.
Il piano si chiama GREAT Trust – GREAT tutto maiuscolo, come Trump scrive MAGA – e riempie 38 pagine. GREAT è l’acronimo di Gaza reconstitution, economic acceleration and transformation.
Guerre – Ucraina: ex presidente Parlamento ucciso, aereo UvdL ‘disturbato’
In Ucraina, proseguono combattimenti al fronte, dove la Russia ammassa truppe (ma avrebbe perso alcuni villaggi di recente conquistati), e bombardamenti la notte sulle città ucraine, anche su Kiev, colpita con un’intensità finora inaudita – decine le vittime, danneggiati anche uffici dell’Ue -. Ieri, è scaduto il velleitario ultimatum del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al russo Vladimir Putin per fissare un vertice fra i due. Di fronte alle lungaggini moscovite, gli Stati Uniti ventilano minacce di sanzioni, finora sterili.

Un ex presidente del Parlamento ucraino, Andriy Parubiy, 54 anni, è stato ucciso, domenica mattina, a Leopoli, colpito otto volte da un uomo che si spacciava per un corriere di Glovo. Il killer, che aveva in testa un casco nero con segni gialli e se n’è andato su una bici elettrica, ha messo la pistola in una borsa prima di allontanarsi. La polizia ucraina ha arrestato una persona sospettata d’essere l’autore dell’attentato, di cui si ignora il movente, se politico o personale. L’agenzia Ria Novosti, russa. scrive che Parubiy era nella lista dei ricercati del ministero degli Interni di Mosca, avallando l’ipotesi di un’azione da guerre dei servizi segreti.
Ieri, c’è stato un altro episodio inquietante: il gps dell’aereo che portava in Bulgaria, dalla Polonia, la presidente della Commissione europea Ursula von der Layen è stato “disturbato”, si sospetta dalla Russia. L’aereo è atterrato con procedura manuale a Plovdiv e la missione di UvdL è poi proseguita normalmente – tappa successiva in Finlandia -. Mosca dice di non avere nulla a che fare con quanto avvenuto.
Guerre – Cina e Russia lavorano a un ordine internazionale alternativo
Mentre Trump negli Usa pare esseri annoiato di provare a fare il paciere, peraltro senza ottenere nessun risultato, Cina e Russia portano avanti la costruzione di un ordine internazionale alternativo a quello a traino Usa, la cui credibilità, già compromessa, è ulteriormente minato da Trump stesso, che ostenta disprezzo e insofferenza per la diplomazia multilaterale, Onu, G7, Nato o Ue che sia, e per i valori occidentali, a partire dal rispetto del diritto e dei diritti.

Il vertice a Tianjin dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai non va sopravvalutato, perché la Sco, come i Brics, manca di coesione e di strutture. Ma non va neppure sottovalutato, come contrappeso a quello che una volta era l’Occidente: lì c’è quasi la metà del Mondo – Cina e Russia, ma anche India, Iran, Turchia e una ventina d’altri – e circa un terzo del Pil planetario; e ci sono rappresentanti di numerose organizzazioni internazionali, fra cui il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.
L’incontro si svolge in un momento in cui le turbolente politiche commerciali statunitensi mettono nel mirino diversi Paesi del Sud globale, spingendo, ad esempio, storici rivali, come Cina e India, alla cooperazione. Il presidente cinese Xi Jinping, parlando in apertura dei lavori, ha auspicato che “la Sco faccia ulteriori progressi e contribuisca a rafforzare unità e cooperazione tra i suoi membri, promuovendo la convergenza del Sud globale e un maggiore progresso della civiltà umana”. Xi ha anche sostenuto che la Sco “sta assumendosi maggiori responsabilità per salvaguardare la pace e la stabilità regionale e per promuovere lo sviluppo in un mondo di crescenti incertezze e cambiamenti accelerati”.
Xi – scrive Le Monde – ha così posto la Cina “al centro di un nuovo ordine anti-occidentale”, denunciando “la mentalità da guerra fredda” degli Stati Uniti e dei loro alleati. Il giornale considera “strategica” l’amicizia sciorinata a Tianjin da Xi e Putin: i due leader si sono incontrati “almeno 45 volte” e “la loro vicinanza riflette l’alleanza che i loro Paesi hanno stretto contro l’Occidente”.