Per discutere di Ucraina, i presidenti Usa Donald Trump e russo Vladimir Putin s’incontreranno in Alaska il 15 agosto: l’annuncio, dato ieri da Trump sul suo social Truth e confermato dal Cremlino, è il titolo di apertura di gran parte dei maggiori media di tutto il Mondo questa mattina. Il vertice tra Trump e Putin deve porre le basi per negoziati di pace nella guerra in atto dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio 2022. Per Trump, qualsiasi accordo fra Russia e Ucraina includerà “qualche scambio di territori per il miglioramento di entrambi” i Paesi: una frase che desta timori a Kiev.
Secondo fonti di Axios, funzionari statunitensi, ucraini e di diversi Paesi europei, fra cui l’Italia, si consulteranno, nel fine settimana, nel Regno Unito, per cercare di definire una posizione comune prima dell’incontro fra Trump e Putin. L’idea del consulto sarebbe emersa in uno dei contatti che si sono succeduti nelle ultime 72 ore, in una fase d’accelerazione diplomatica sul fronte ucraino.
Le speranze di una svolta verso la pace in Ucraina – resta da vedere a quali condizioni – coincidono con le proteste e le preoccupazioni in tutto il Mondo, anche in Israele, per gli sviluppi del conflitto nella Striscia di Gaza, dopo che il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato l’intenzione d’acquisire, almeno temporaneamente, il controllo di tutto il territorio.
Ucraina: Trump e Putin, i precedenti del Vertice
Il 15 agosto non è una giornata festiva né negli Usa né in Russia: il Vertice di Ferragosto, dunque, sarà tale solo per gli europei. L’Alaska à un territorio acquistato dagli Usa più di un secolo e mezzo fa proprio dalla Russia. Mettendo piede in Alaska, Putin torna negli Stati Uniti per la prima volta dal settembre 2015, quando era ancora presidente Barack Obama.

L’ultimo incontro fra Putin e un presidente statunitense è stato invece a Ginevra nel 2021, dove, prima dell’invasione dell’Ucraina, vide Joe Biden. Putin ha incontrato Trump sei volte durante il primo mandato del magnate presidente, mentre aveva visto Obama in nove occasioni. Putin e George W. Bush si videro, invece, ben 28 volte durante i due mandati dell’ex presidente Usa: dopo gli attacchi terroristici dell’11 Settembre 2001, il leader del Cremlino fu il primo a chiamarlo. Ma, allora, il clima delle relazioni fra Usa e Russia era ben diverso.
Commentando la scelta dell’Alaska come luogo del vertice, il consigliere di Putin Yuri Ushakov dice all’Agenzia Interfax che “Russia e Stati Uniti sono vicini di casa, Paesi confinanti; e sembra del tutto logico che la nostra delegazione attraversi lo Stretto di Bering e che un incontro così importante e atteso si tenga in Alaska”. Ushakov aggiunge che “il Cremlino si aspetta che, dopo l’Alaska, il successivo incontro tra i presidenti russo e statunitense si svolga in territorio russo. L’invito corrispondente è già stato esteso”.
Usa: morto James ‘Jim’ Lovell, l’uomo di “Houston, abbiamo un problema”

Nell’attualità statunitense, c’è è la morte a 97 anni di James ‘Jim’ Lovell, il comandante sorridente dell’Apollo 13, l’uomo che pronunciò la frase divenuta iconica “Houston, abbiamo un problema”, quando a bordo della navicella che orbitava intorno alla luna in attesa di scendervi si verificò un’esplosione che costrinse la Nasa ad abortire la missione e a organizzare un drammatico viaggio di ritorno sulla Terra prima che le riserve d’ossigeno si esaurissero.
Il mondo seguì la vicenda con il fiato sospeso e la trasposizione cinematografica di quell’avventura, nel 1995, con Tom Hanks nella parte di Lovell, ne ha fatto una saga di mitologiche dimensioni.
Trump 2: la Smithsonian fa marcia indietro sugli ‘impeachment’
C’è una piccola vittoria della stampa Usa sulla protervia di Trump o, magari, solo sull’acquiescenza per ignavia, o per quieto vivere, ai desiderata del magnate presidente. Dopo la denuncia presentata dal Washington Post, il museo nazionale di storia americana della Smithsonian, la più prestigiosa istituzione culturale degli Stati Uniti, ha ripristinato, pur con qualche piccola modifica, la citazione dei due procedimenti di impeachment di cui fu oggetto Trump nel primo mandato. I riferimenti erano inopinatamente spariti dalla bacheca relativa agli impeachment subiti dai presidenti Usa.
I contenuti dello Smithsonian sono oggetto di revisione su pressioni della Casa Bianca, nel segno del contrasto alla ‘woke culture’..