Guerre, punto – Svolte nelle guerre in atto nel Mondo: c’è una escalation militare in Medio Oriente; e una escalation diplomatica in Ucraina: una guerra che sembra incancrenirsi e una in cui si apre uno spiraglio di negoziato. Da una parte, c’è l’ok del gabinetto di sicurezza israeliano ai piani per occupare la città di Gaza e prendere progressivamente il controllo – temporaneo – di tutta la Striscia; dall’altra, c’è la conferma di un imminente incontro tra i presidenti Usa Donald Trump e russo Vladimir Putin per sbloccare il conflitto, anche se molti aspetti restano da chiarire e tutto potrebbe ancora rivelarsi una ‘ammoina’.
Guerre, punto: MO, una svolta nel conflitto preoccupante

La decisione del gabinetto di sicurezza israeliano, adottata in una riunione protrattasi per molte ore, ma già anticipata dal premier Benjamin Netanyahu, è stata presa esattamente 22 mesi dopo i raid terroristici palestinesi in territorio israeliano che, il 7 ottobre 2023, fecero 1200 vittime e portarono alla cattura di oltre 250 ostaggi, una cinquantina dei quali devono ancora essere restituiti alle loro famiglie (una ventina sarebbero ancora vivi).
La mossa di Israele, che richiede preliminarmente l’evacuazione della città di Gaza, cioè di quasi un milione di persone, comporta un’offensiva di terra che durerà mesi e un’occupazione della Striscia a tempo indeterminato, in attesa dell’insediamento d’una amministrazione civile alternativa ad Hamas e all’Autorità nazionale palestinese e della consegna del territorio a non meglio individuate forze arabe non ostili.

Si tratta di una svolta nella guerra che comporta rischi e che è stata decisa nonostante le raccomandazioni contrarie dell’esercito israeliano, che vede le difficoltà dell’impresa e teme forti perdite, e contro il parere di chi ritiene che l’allargamento delle operazioni possa compromettere la sopravvivenza degli ostaggi superstiti e condurre all’uccisione di ancora più civili palestinesi.
Quando scatterà, l’offensiva di terra investirà anche le parti della Striscia finora risparmiate – un quarto circa del territorio -. La decisione israeliana suscita apprensione nelle organizzazioni umanitarie e proteste fra i familiari degli ostaggi – migliaia l’hanno ieri contestata in piazza -. Secondo Le Monde, il conflitto è arrivato “a una svolta preoccupante”.
Guerre, punto: Ucraina, Trump–Putin si farà, quando, come e dove non è chiaro

Per l’Ucraina, la svolta negoziale è scaturita dall’incontro a Mosca tra Putin e l’inviato di Trump Steve Witkoff. Il segretario di Stato Usa Marco Rubio smorza le aspettative che il vertice avvenga in tempi brevissimi, entro la prossima settimana. E resta pure da decidere dove si farà: c’è un’ipotesi Emirati arabi uniti -.
Non è neppure definita la successione degli eventi: se l’incontro Trump – Putin sarà seguito da uno tra Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky; e se Trump sarà o meno presente a quest’ultimo. In un primo tempo, la Casa Bianca aveva detto che un bilaterale tra Trump e Zelensky costituiva una pre-condizione al Vertice, ma poi lo stesso Trump ha ritrattato questa affermazione.
Intanto, il solo fatto che si parli d’un incontro al vertice Usa – Russia smorza l’impatto dell’ultimatum, che scadeva oggi, dato da Trump a Putin per cessare il conflitto o, almeno, per un cessate-il-fuoco. Per il Wall Street Journal, la minaccia delle sanzioni ha rapidamente sbloccato lo stallo nei negoziati, ma non è detto che inneschi un’intesa in tempi altrettanto brevi. E Politico si interroga se “Putin cesserà davvero il fuoco”. Non è chiaro se le sanzioni minacciate alla Russia e ai Paesi che continuano a fare affari con la Russia entreranno ora in vigore.
L’incontro tra Trump e Putin sarà il primo fra i due dal 2019 e il primo fra i leader Usa e russo dall’invasione dell’Ucraina ad opera della Russia, 42 mesi or sono.