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Trump 2: tregua umanitaria a Gaza, nella domenica della ‘pace dei dazi’ sperata tra Usa e Ue,; ‘capo Epstein’, sviluppi

Scritto il 27/07/2025 per The Watcher Post

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Trump 2 – Tregua umanitaria a Gaza, sia pure di portata molto limitata, nel giorno in cui in Scozia potrebbe scoppiare la ‘pace dei dazi‘ tra Usa e Ue: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen si incontrano e potrebbero definire, o almeno tratteggiare, un accordo.

Tra una partita di golf e l’altra sui suoi terreni, Trump può pure gongolare per l’intesa che ci sarebbe stata – manca una conferma ufficiale – tra il Dipartimento della Giustizia e Ghislaine Maxwell, ex partner sessuale e procacciatrice di prede minorenni del magnate pedofilo Geoffrey Epstein. Fonti di stampa riferiscono che, in cambio dell’immunità per le sue rivelazioni e/o di scontri di pena – sta scontando una condanna a vent’anni – ed eventualmente di un perdono presidenziale, Maxwell sarebbe disposta a raccontare tutto quello che sa, o tutto quello che l’Amministrazione Trump vuole sentirsi raccontare.

Il presidente eviterebbe così l’imbarazzo di pubblicare – come promesso in campagna elettorale – tutti i documenti sul ‘caso Epstein’, che devono essersi nel frattempo rivelati scomodi, e potrebbe comunque dare in pasto un po’ di ‘gossips’, magari ben selezionati, alla sua base complottista.

Striscia di Gaza: tregua in vigore, polemiche su riconoscimento Palestina
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Distribuzione degli aiuti a Gaza (Jehad Alshrafi / AP)

Nella notte tra sabato e domenica, l’esercito israeliano, di fronte alla gravità della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, con una moria per fame di bimbi palestinesi, e sotto la pressione dell’opinione pubblica internazionale, ha autorizzato la ripresa dei lanci con il paracadute di aiuti, viveri e medicinali, e l’apertura dei valichi al transito di convogli umanitari delle Nazioni Unite.

I lanci sono iniziati a cavallo della mezzanotte e dovrebbero proseguire oper tutta la domenica, fino alle otto di sera: farina, zucchero e cibo in scatola, fra i generi di prima necessità paracadutati. Ci sono, fra gli altri, aerei britannici e giordani a condurre le operazioni.

Nei giorni scorsi, l’indignazione mondiale era ulteriormente cresciuta per la notizia che tonnellate d’aiuti erano marcite al sole nei container non autorizzati a entrare nella Striscia, dove migliaia di palestinesi disperati rischiano la vita ogni giorno nella frenetica ricerca di cibo.

250727 - Gaza, scene di strazio
Scene di strazio fra i palestinesi a Gaza (Fointe: Euronews)

La situazione è drammatica specie al Nord, dove le organizzazioni umanitarie internazionali denunciano un rischio di carestia, che una tregua sostanzialmente simbolica di qualche ora non basterà certo a sventare. La “tregua tattica”, come la chiama l’esercito israeliano, dovrebbe ripetersi nei prossimi giorni, dalle 10.00 alle 20.00, specie nelle località di Al-Mawasi, Deir Al-Balah e dentro la città di Gaza.

Il degenerare della situazione, e il ripetersi delle ‘stragi del pane’ nei pressi dei punti di distribuzione allestiti dalla famigerata Gaza Humatarian Foundation, collusa con l’esercito israeliano, secondo fonti palestinesi e umanitarie, ha indotto numerosi Paesi a prendere una posizione più ferma verso Israele.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto sapere che, nel prossimo autunno, annuncerà all’assemblea generale delle Nazioni Unite il riconoscimento dello Stato della Palestina – mossa già fatta o annunciata da altri Paesi europei, fra cui la Spagna, e pesa in considerazione da altri, fra cui la Gran Bretagna -. Invece, la premier italiana Giorgia Meloni giudica il passo inopportuno a controproducente.

Ieri, al suo arrivo in Scozia, dove resterà fino a martedì, il presidente Trump aveva detto che quello che fa Macron “non conta”, anche se è “un bravo ragazzo”.

Trump 2: dazi, l’incontro in Scozia Trump – UvdL alimenta speranze
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President Donald Trump speaks to members of the media after he arrived at Prestwick Airport in Ayrshire, Scotland, on Friday (AP Photo / Jacquelyn Martin)

La speranza che l’incontro di oggi in Scozia tra Trump e UvdL possa portare a una pace – o almeno a una tregua – nella ‘guerra dei dazi’ tra Usa e Ue, a pochi giorni dalla scadenza dell’ultimatum dato da Trump (accordo entro il 1° agosto o dazi unilaterali generalizzati al 30%) è alimentata dai media e, in particolare, dal Wall Street Journal.

Sbarcando in Scozia, Trump ha fatto, su questo tema, dichiarazioni stranamente ‘di circostanza’, considerate le sue abitudini, e particolarmente complimentose nei confronti di von der Leyen.

Dal viaggio di Trump in Scozia, dove resterà quattro giorni intrecciando partite sui campi di golf che possiede e incontri politici, anche con il premier britannico Keir Starmer, il New York Times trae spunto per ricordare un’analoga visita nel giugno 2016, quando, in piena campagna elettorale, l’allora candidato repubblicano si schierò a favore della Brexit, incoraggiando gli elettori britannici a fare una scelta di cui, nove anni dopo, molti si sono pentiti.

Il magnate presidente è atterrato nella notte tra venerdì e sabato a Prestwick, vicino a Glasgow. I due resort di lusso scozzesi posseduti dalla Trump Organization sono quello di Tunrnberry, nella contea dell’Ayrshire, e quello di Menie, nell’Aberdeenshire.

Trump 2: ‘caso Epstein’ e altre beghe
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Donald Trump and his kids, Eric and Ivanka Trump, are seen with Jeffrey Epstein at the Harley Davidson Cafe opening in New York in 1993. (Dafydd Jones, esclusiva Cnn)

La ‘fuga in Scozia’ deve pure servire, nei progetti di Trump, a lasciare decantare il ‘capo Epstein’, che lo mette in difficoltà nei confronti della propriua base, mentre i media Usa sfornano in serie indiscrezioni spesso scomode per il magnate presidente. Un risultatro è già stato ottenuto: l’attenzione dei Maga s’è spostata su Maxwell, le cui rivelazioni – si dice, senza prove a sostegno – potrebbero contribuire “a smascherare elementi delle élite coinvolti” coin il magnate pedofilo.

Secondo lo New York Times, Maxwell ha già voluto e avuto un’immunità parziale dal Dipartimento della Giustizia, ancora prima di accettare i colloqui con il viceprocuratore generale Todd Blanche, un ex avvocato personale dell’imputato Trump in vari processi intentatigli. La protezione garantita non sarà valida de la sodale di Epstein dovesse mentire.

La procedura non è inusuale, ma i contatti tra il Dipartimento della Giustizia e Maxwell si portano dietro interrogativi su quello che la donna, condannata per traffici sessuali, potrebbe ottenere in cambio di rivelazioni, ma anche in cambio di silenzi. In proposito, Trump ha dichiarato: “Io posso concederle il perdono, ma non ho ancora pensato se farlo o meno”.

Il legale di Maxwell ha detto al Washington Post che la sua assistita ha risposto “a tutte le domande che le sono state fatte”, in due giorni di serrate “interviste”, come le ha definite lui.

Trump 2: altre grane, Russia, Obama. Hegseth

Il ‘caso Epstein’ + solo una delle grane del Trump 2. Il New York Times confuta le affermazioni del magnate presidente sui rapporti con la Russia durante la campagna 2016, attualmente al centro di un’indagine “per tradimento” nei confronti dell’allora presidente Barack Obama. “I rapporti resi pubblici sulle interferenze russe – scrive il giornale – non mostrano quello che Trump dice”, cioè che non ci furono interferenze a favore della campagna di Trump, ma anzi rivelano “messy details”, dettagli confusi, proprio su quelle interferenze.

Il Wall Street Journal analizza il difficile momento del partito democratico, al punto di popolarità più basso dal 1990: una maggioranza di elettori gli preferisce il partito repubblicano, nonostante – scrive il giornale – “il disagio creato dalle scelte sull’economia e sui dazi e in politica internazionale del presidente Trump”, che avrebbe ricavato vantaggi personali dalle sue scelte sulle cripto-valute e dall’accordo commerciale con il Giappone.

Infine, molto rilievo sui media Usa ha il divieto fatto dalla Casa Bianca al segretario alla Difesa Pete Hegseth dall’usare il poligrafo, che sarebbe la ‘macchina della verità’, per testare lealtà e affidabilità dei propi collaboratori e scoprire i responsabili di fughe di notizie. Vale la pena ricordare che Hegseth ha a più riprese discusso segreti militari in chat non protette cui erano stati ammessi giornalisti e altri individui, fra cui sua moglie, senza autorizzazioni di sicurezza adeguate.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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