Trump 2 – Il ‘caso Epstein’ domina questa mattina l’attualità statunitense: uno scoop del Wall Street Journal rimbalza su altre testate, un biglietto d’auguri “osceno” al magnate pedofilo firmato Donald. Gli sviluppi del caso investono la politica e la giustizia e tengono in subbuglio ‘i Maga’, i sostenitori del magnate presidente.
Ricchissimo e depravato, Epstein morì suicida in carcere, a New York, nel 2019. Prima di finire in prigione per le sue frequentazioni sessuali seriali di minorenni, vantava amicizie e conoscenze altolocate nel mondo dei vip della politica, della finanza e dello ‘show business’, oltre che fra le teste quasi coronate della Vecchio Europa – il principe Andrea -.

In campagna elettorale, l’allora candidato Donald Trump, le cui frequentazioni di Epstein sono note, ma non hanno mai innescato accuse, aveva promesso alla sua base di rendere pubblici i documenti del caso, su cui circolano le teorie complottiste più disparate. Adesso, il presidente Trump, tramite la segretaria alla Giustizia Pam Bondi, ha fatto sapere che nei files segreti non c’è niente che valga la pensa di essere divulgato. E la sua base, delusa e per nulla convinta, è insorta.
Questo il background. Oggi il WSJ, sotto la foto già nota di Epstein sorridente accanto a un Trump relativamente giovane, che gli mette una mano sulla spalla sorridendo a sua volta, rivela che gli amici di Epstein nel 2003 gli mandarono messaggi di auguri “osceni” per il suo 50° compleanno, raccolti in un album rilegato in pelle e confezionato per l’occasione.
Uno di questi messaggi è firmato Donald: c’è il disegno di una donna nuda e un biglietto, non è chiaro se dattiloscritto o scritto al computer, che simula una conversazione immaginaria tra Trump ed Epstein, in terza persona.
Il testo inizia così: “Voce fuori campo: Nella vita ci deve essere qualcosa di più che avere tutto”. Donald: “Sì, c’è, ma non ti dirò di cosa si tratta”. Jeffrey: “Nemmeno io, perché so di cosa si tratta”. Donald: “Abbiamo alcune cose in comune, Jeffrey”. Jeffrey: “A pensarci bene, sì”. Donald: “Gli enigmi non invecchiano mai, l’hai notato?” Jeffrey: “Sì, era chiaro per me l’ultima volta che ti ho visto”. Trump: “Avere un amico è una cosa meravigliosa. Buon compleanno e che ogni giorno possa essere un altro meraviglioso segreto”.

L’album fu curato da Ghislaine Maxwell, partner sessuale e organizzatrice degli incontri di Epstein, attualmente in carcere. Il presidente Trump dice che la lettera che lo coinvolge “è un falso”.
Anche la Cnn apre con questa storia, attribuendola al Wall Street Journal. Invece New York Times e Washington Post aprono con vicende politiche connesse: Il NYT scrive che Trump ha autorizzato Bondi a chiedere a un giudice di potere pubblicare parte dei documenti sulla vicenda Epstein – cioè le testimonianze rese a una Grand Jury, che però non bastano a soddisfare la base cospirazionista del movimento Maga -.
Il WP punta sul fatto che la Camera ha ieri definitivamente approvato, dopo il Senato, tagli per nove miliardi di dollari alle spese per gli aiuti internazionali e per i servizi pubblici audiovisivi Usa, Pbs e Npr, ma solo dopo che i repubblicani avere concordato fra di loro un’istanza per la pubblicazione dei files Epstein (una mossa che non ha valore vincolante per la Casa Bianca).
Negli ultimi giorni, Trump s’è mostrato molto nervoso sulla vicenda Epstein, accusando la sua base d’essere caduta in una cospirazione democratica e alzando il tiro contro la stampa. La Casa Bianca difende la gestione della vicenda da parte dell’Amministrazione e punta anch’essa il dito contro la copertura mediatica.
Trump 2: Fox mette Cbs sotto riflettori
La Fox, invece, sposta la palla e punta sulle polemiche per l’improvvisa decisione della Cbs, una delle tra maggiori tv generaliste statunitensi, di sospendere, fra un anno, nel maggio 2026, uno show liberal serale molto noto, ’The Late Show’ di Stephen Colbert, che va avanti da oltre trent’anni.
L’annuncio della sospensione arriva il giorno dopo che Colbert aveva aspramente criticato l’intesa tra la Paramount, casa madre della Cbs, e Trump: una donazione concordata di 16 milioni di dollari alla erigenda libreria presidenziale intitolata a Trump per chiudere la vertenza legata a una intervista a Kamala Harris in campagna elettorale, che sarebbe stata ‘editata’.
La Cbs non ha ammesso alcuna colpa in questa storia, ma la Paramount ha accettato di pagare – si legge sui media Usa – per evitare che la Casa Bianca del vendicativo Trump 2 ostacoli alcune sue operazioni finanziarie.
Trump 2: chiesto un giorno di prigione per uccisione infermiera nera di 26 anni
Un giorno di prigione: è la pena che il Dipartimento della Giustizia del Trump 2 chiede per l’agente che, la notte tra il 12 e 13 marzo 2020, uccise con diversi colpi di pistola sparati da una finestra un’infermiera nera di 26 anni, Breonna Taylor, nella sua abitazione, che i poliziotti dovevano perquisire alla ricerca del fidanzato, che non c’era. Brett Hankinson, l’agente già riconosciuto colpevole, non è più in servizio.
La richiesta della pubblica accusa federale – scrive il New York Times – “segna un rovesciamento degli sforzi dell’ ‘era Biden’ per affrontare la questione delle disparità razziali nella gestione dell’ordine e della giustizia”.