Guerre, punto – Donald Trump ripete che una tregua a Gaza è possibile “in settimana”. Ma, intanto, Israele continua ad uccidere decine di palestinesi ogni giorno e, dopo ‘la guerra dei 12 giorni’ con l’Iran, “ci sono più ragioni di temere un conflitto nucleare”, scrive il Washington Post, pur se il magnate presidente insiste di aver “annientato”, con il suo attacco tra il 21 e il 22 giugno, gli impianti nucleari iraniani.
In Ucraina, la Russia ha compiuto, tra sabato e domenica, l’attacco aereo notturno più massiccio di sempre sulle città ucraine. La prospettiva di un terzo incontro negoziale russo-ucraino resta incerta.
Le guerre che dovevano cessare in un giorno dopo l’insediamento di Trump alla Casa Bianca vanno avanti e, anzi, si allargano. Ma, sui fronti interni, l’Amministrazione Trump 2 colleziona vittorie. Sul terreno legislativo, il Senato s’appresta a varare la legge finanziaria “grande e bella” che rinnova i tagli delle tasse ai ricchi e riduce le spese per i meno abbienti, creando – è stato appena confermato dall’ufficio del bilancio del Congresso, organo indipendente – un buco di 3.300 miliardi di dollari nel bilancio federale nei prossimi dieci anni.
Sul terreno giudiziario, la Corte Suprema ha limitato, con una sentenza, il potere dei giudici federali di primo grado di bloccare le iniziative presidenziali su scala nazionale. Sul terreno dei migranti, vanno avanti le deportazioni, mentre la fiammata di proteste in California e ovunque nell’Unione contro di esse, accesasi all’inizio di giugno, s’è spenta ai bagliori di guerra con l’Iran.
Quanto alla ‘guerra dei dazi’, s’avvicina, fra molte incertezze, la scadenza del 9 luglio, che sarebbe la fine della tregua, ma Trump segna un punto con il Canada, che rinuncia a colpire con tasse, come aveva progettato, i giganti tecnologici degli Stati Uniti, per riallacciare i negoziati commerciali bruscamente interrotti.
Guerre: MO, Trump parla di tregua, Netanyahu intensifica operazioni militari

Se Trump prospetta un accordo per il cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza, Israele torna a ordinare evacuazioni di massa dal nord, dove pianifica di espandere le operazioni militari. Le fonti sanitarie locali, collegate ad Hamas, segnalano, ogni giorno, decine di vittime, ancora nelle code per gli aiuti o in strutture che ospitano sfollati.
Il magnate presidente resta, però, ottimista e sostiene di lavorare ad un allargamento degli Accordi di Abramo, che comporterebbe un coinvolgimento di alcuni Stati arabi nella gestione della Striscia dopo la fine delle operazioni militari israeliane – resta tutto molto fluido e indeterminato –.
Guerre: Iran, incertezze sul nucleare
In Iran, centinaia di migliaia di persone hanno partecipato, nel fine settimana, ai funerali di massa per i comandanti militari e gli scienziati nucleari vittime del conflitto con Israele. Lo stato dell’arte dei programmi nucleari iraniani resta incerto: Trump assicura che sono stati “obliterati” e smentisce indiscrezioni giornalistiche su concessioni prospettate al regime teocratico per un’intesa negoziale.

L’intelligence statunitense ha intercettato una conversazione fra due esponenti iraniani, nella quale si dice che gli attacchi americani hanno avuto “un effetto meno devastante del temuto”. Non è chiara l’attendibilità dell’informazione, che potrebbe anche essere un tentativo di disinformazione. La Casa Bianca ne sminuisce il significato.
Secondo la Cnn, la notte tra il 21 e il 22 giugno le forze Usa non hanno usatole cosiddette bombe ‘bunker buster’ su Isfahan, perché la struttura ha un livello di profondità tale che quegli ordigni sarebbero risultati inefficaci. Gli esperti statunitensi ritengono che nel sito si trovino circa il 60% delle scorte di uranio arricchito iraniane.
L’Iran ha intanto deciso, con legge approvata dal suo Parlamento, si non permettere più all’Aiea, l’agenzia dell’Onu per l’energia atomica, di visitare i suoi impianti nucleari e di installarvi telecamere. Il provvedimento è stato adottato dopo che Teheran aveva ripetutamente criticato l’Aiea per le osservazioni mosse ai suoi programmi nucleari che avevano in qualche misura innescato l’attacco israeliano.
Guerre: Ucraina, bombe, combattimenti, mine

In Ucraina, le ipotesi di tregua non paiono attuali: si combatte sul terreno, si bombarda dal cielo e si ricorre alle mine anti-uomo proibite dal diritto internazionale. Il presidente Volodymyr Zelensky ha infatti firmato il decreto che rende effettiva la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale sul ritiro di Kiev dalla Convenzione di Ottawa, il trattato internazionale che proibisce l’uso, lo stoccaggio e la produzione di mine anti-uomo.
Via libera, dunque, a sotterrare mine per decimare i nemici di oggi e i civili di domani. Da Mosca e da Kiev, non vengono parole di dialogo, ma solo atti di guerra.