Trump 2 – Tengono banco nelle cronache dagli Usa gli strascichi del litigio tra Elon Musk e Donald Trump, che il New York Times chiama “il cambiatore di canale in capo” per la rapidità con cui sposta l’attenzione dell’opinione pubblica da un tema all’altro. Il magnate presidente ha anche rilasciato una raffica di dichiarazioni ad ampio spettro, parlando dell’ormai ex sodale, ma anche della guerra in Ucraina e dei negoziati con la Cina sui dazi.

Il New York Time, che considera la rottura tra Trump e Musk “un pasticcio”, scrive che Trump “non ha nessuna intenzione” di fare un gesto pacificatore – ieri, circolava voce di una chiamata ‘chiarificatrice’ – e che vuole anzi vendere la Tesla rossa comprata in segno di sostegno all’uomo più ricco al Mondo.
Dal canto suo, Musk, che ha lanciato un sondaggio sulla necessità di un nuovo partito conservatore, in alternativa ai repubblicani ormai ‘trumpiani’, scrive su X: “Il popolo ha parlato. In America serve un nuovo partito … l’80% delle persone è d’accordo”. Al sondaggio hanno risposto circa 6 milioni di persone. Il miliardario ha pronto il nome del nuovo partito, ‘The America Party’.
Però, Trump non affonda sull’ipotesi di sospendere i contratti alle aziende di Musk: dice che li rivedrà e che sta prendendo in mano il controllo del Doge, il Dipartimento per l’efficienza dell’Amministrazione pubblica. E Musk, afferma l’Ap, non conferma la minaccia di privare la Nasa della sua navicella spaziale Dragon, utilizzata per portare astronauti e rifornimenti sulla Stazione spaziale internazionale e per riportare astronauti a terra.
Il Washington Post si diverte a osservare che la rottura tra Musk e Trump, avvenuta in modo così plateale, offre il destro a Mosca di suggerire a Musk si scegliere la Russia come luogo d’asilo, visto che l’ideologo della destra Steve Bannon ne propone la deportazione in SudAfrica, in quanto immigrato illegale.
Intanto, l’Amministrazione Trump 2 deve gestire le conseguenze delle decisioni di Musk alla guida del Doge. Per il WP, tra licenziamenti ed esodi volontari incoraggiati, l’apparato federale è stato eccessivamente ridotto e non è ora in grado di assolvere i propri compiti. Inoltre, i risparmi ottenuti sono stati sovrastimati: dall’obiettivo iniziale di 2000 miliardi di dollari si era scesi a mille miliardi di dollari, ma il risultato sarebbero solo 150 milioni di dollari.
Trump 2: Ucraina, un errore l’Operazione Ragnatela; Cina, negoziati avanti

Sull’Ucraina, Trump spera che il conflitto non diventi nucleare e critica l’attacco ucraino con doni contro basi aeree russe lontane migliaia di chilometri dai confini ucraini – l’Operazione Ragnatela, che ha danneggiato la flotta aerea strategica russa -. Per il magnate presidente, Zelensky ha così dato a Putin “una ragione per bombardarli a tappeto … Quando l’ho visto, ho pensato: ‘Ora ci sarà la rappresaglia’”.
Sulla Cina, Trump dice: “Siamo molto avanti” nella definizione di un accordo commerciale. “Volevo dei chiarimenti e ho avuto un’ottima conversazione con il presidente Xi Jinping … “È un’intesa complicata, che ci porterà molti soldi”. Per Trump, Xi ha deciso di riavviare il flusso verso gli Usa di minerali rari.
Il magnate presidente ha infine fatto una sortita in puro stile “cambiatore di canale in capo”: “Molto presto rivelerò il nome del nuovo capo della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti”, al posto di Jerome Powell. La settimana scorsa, aveva detto di avere rinunciato all’idea di sostituire Powell, ammesso che abbia il potere di farlo – la cosa è contestata -.
Trump 2: sentenze, l’Ap sconfitta in appello
C’è poi stata ieri una ridda di decisioni giudiziarie a vario livello, in gran parte favorevoli all’Amministrazione: sui migranti, sui dati dei cittadini – la Corte Suprema ha autorizzato il Doge ad accedere ai dati sensibili della Previdenza Sociale -, sulla libertà di stampa.
In proposito, con una sentenza le cui motivazioni appaiono sorprendenti, per quanto se ne sa finora, una corte d’appello federale ha sospeso l’ordinanza di tribunale di primo grado che aveva ripristinato l’accesso dei giornalisti dell’Ap ai briefing della Casa Bianca, in quanto “questi spazi presidenziali riservati non sono forum protetti dal primo emendamento aperti a discorsi e discussioni private”. Trump esclude l’Ap da alcuni eventi per ritorsione contro l’agenzia che continua a usare la dizione Golfo del Messico invece di quella decisa per decreto dal presidente Golfo d’America.