Trump 2 – La conferenza stampa nello Studio Ovale dell’addio, che forse è solo un arrivederci, di Elon Musk al presidente Donald Trump e alla sua Amministrazione. La decisione di raddoppiare al 50% i dazi sull’import di acciaio annunciata da Trump parlando agli operai siderurgici di Pittsburgh, cercando loro di ‘vendere’ il contestato accordo tra la US Steel e la sua rivale giapponese Nippon Steel.
E, ancora, l’ok d’una Corte Suprema divisa alla decisione dell’Amministrazione Trump di privare della protezione loro concessa 530 mila migranti che vengono da Venezuela, Nicaragua, Cuba e Haiti, esponendoli di colpo al rischio di deportazione. Il contrasto sui vaccini anti-Covid tra il segretario alla Sanità Robert F. Kennedy jr e il centro per il controllo delle malattie di Atlanta, il Cdc, massima autorità sanitaria Usa: Kennedy invita a non farli a bambini e ragazzini, il Cdc raccomanda di continuare a farli, dai sei mesi ai 17 anni, mentre leva la raccomandazione per le donne incinte.
Trump 2: la conferenza stampa Trump – Musk nello Studio Ovale

Anche il 130° giorno del Trump 2 alla Casa Bianca è denso di notizie. I media americani le hanno tutte, ma con gerarchie diverse. Il Wall Street Journal apre con la conferenza stampa di Musk e Trump: Musk in piedi, berretto in testa e un occhio nero – un pugno del figlio di cinque anni, giocando, è la spiegazione – accanto alla scrivania del presidente; Trump seduto alla sua scrivania, tessendo – anzi, leggendo – l’elogio del grande sostenitore e ‘tagliatore di posti di lavoro in capo’ che (lo) lascia.
Il giornale parla di una relazione complicata, spiegando che Trump stesso e i suoi collaboratori avevano spesso espresso frustrazione per l’operato di Musk, ma che i consiglieri del presidente assicurano che i due restano vicini e non escludono che Musk possa tornare.
Il New York Times afferma che l’uso di droghe da parte di Musk in campagna elettorale e nei suoi giorni a Washington è stato “più intenso” di quanto non s’era finora pensato: “Quando Musk entrò nell’orbita di Trump – scrive il giornale -, disse che stava prendendo così tanta chetamina che la sua vescica ne era danneggiata. E che prendeva anche estasi e funghi allucinogeni. E aveva con sé un porta-medicine con una ventina di pillole prescritte ogni giorno”.
Per il NYT, Musk e il Doge, il Dipartimento per l’efficienza dell’Amministrazione pubblica, non sono andati “neppure vicino” a centrare l’obiettivo di tagliare uno o due triliardi di spese pubbliche: al più, un centinaio di milioni e forse neppure, a prezzo di decine di migliaia di licenziamenti spesso illegittimi e delle chiusure, spesso altrettanto illegittime, di settori dell’Amministrazione pubblica o di intere Agenzie. Nonostante tutto ciò, Musk “lascia Washington, ma vi lascia amici potenti”.
Trump 2: polemiche su dazi, studenti, sanità

Il New York Times, apre, però con i controversi effetti della guerra dei visti agli studenti cinesi, mentre il Washington Post punta sui dazi sull’acciaio – “in incremento drammatico, che farà lievitare i prezzi di un metallo usato nell’edilizia, nelle auto e altrove” – e porta avanti la campagna contro le decisioni scientificamente controverse del segretario alla Sanità Kennedy. Fronte migranti, la decisione della Corte Suprema, che autorizza l’Amministrazione Trump a cancellare programmi dell’Amministrazione Biden, porta a un milione il numero delle persone esposte a deportazione.
La lettura del giorno da non mancare è un articolo della Cnn che s’intitola “Ogni presidente pensa di potere cambiare il Mondo: le delusioni – ma anche le illusioni, ndr – del potere” e che inizia così: “Donald Trump ha un senso di personale onnipotenza ancora più grande di quello dei suoi più recenti predecessori”. Ma gli autori Stephen Collinson e Caitlin Hu ne hanno per tutti i presidenti del XXI Secolo.
Trump 2: Wiles ‘imitata’ e inflazione senza impennate
(AP) US government is investigating messages impersonating Trump’s chief of staff, Susie Wiles. The government is investigating after elected officials, business executives and other prominent figures in recent weeks received messages from someone impersonating Susie Wiles, President Donald Trump’s chief of staff.
(AP) – US inflation gauge cools with little sign of tariff impact. A key U.S. inflation gauge slowed last month as President Donald Trump’s tariffs have yet to noticeably push up prices. Spending by Americans slowed despite rising incomes. Friday’s report from the Commerce Department showed that consumer prices rose just 2.1% in April compared with a year earlier, down from 2.3% in March.