Alcide Scarabino, La federazione mondiale. Oltre Spinelli, 2024, Tab edizioni, 28,50 EURO
Alcide Scarabino propone, sulla soglia di quella che pare una Terza Guerra Mondiale, il Manifesto del suo utopistico e pur concreto progetto di detonazione e pacificazione: la Federazione mondiale. La constatazione da cui parte il ragionamento è semplice: “Al di là di razze, religioni, lingue e culture, gli uomini non sono di fatto tutti uguali?”.
E non bisogna leggere questa provocazione con gli occhi dell’ingenuità, perché la risposta sta già nella seconda parte del titolo: oltre Spinelli. Quanti avrebbero scommesso su un progetto politico e sociale, oltre che economico, che riunisse tutti i Paesi del Continente nel cui seno erano scoppiate due guerre che avevano sconvolto il mondo?
Guardando l’Europa di oggi qualcuno avrebbe da ridire, ma negli effetti pratici chiunque ha visto l’abbattimento delle frontiere riconosce i vantaggi di Schengen e del mercato unico e dell’euro e della bandiera blu a 12 stelle giallo cromo.
Se il tempo della retorica è terminato perché siamo ultra-moderni, tanto che non ci si scandalizza più neanche per le dichiarazioni di Donald Trump, perché non usare la realpolitik a fin di bene?
Scarabino riprende Per la pace perpetua del filosofo tedesco Immanuel Kant, che ragionava, dopo le Rivoluzioni americana e francese, su un mondo senza conflitti, in un motto: “La guerra è una spesa e non un investimento”. Kant divise il suo trattato in due parti, e così fa Scarabino: la prima analizza lo status quaestionis politico/istituzionale: i limiti del federalismo, che sviluppo economico e quale giustizia sociale sono possibili, quali sarebbero le istituzioni di questa federazione mondiale.
La seconda parte si occupa invece dell’uomo che dovrà abitare questo mondo che vivrà all’ombra di un’unica bandiera. Quindi i problemi etici e morali di una uguaglianza ed equità su vastissima scala: gli aspetti distruttivi dell’uomo quali la criminalità o il fanatismo, ma anche la pace, i diritti, l’istruzione e la salute. Un progetto in cui è bello anche solo cullarsi, in cui l’autore mette insieme per la prima volta demografia, neurologia, etologia, storia e scienze politiche.
Del libro e delle idee di Scarabino, s’è discusso, mercoledì 19 febbraio, in un evento organizzato dal Movimento Federalista Europeo di Roma, presso l’Unar. Con l’autore, sono intervenuti il professor Fabrizio Federici e il giornalista Giampiero Gramaglia.
di Enrico Mascilli Migliorini