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Il Settimanale 2023 1 – Primo Maggio, la Resistenza da ieri a oggi

Scritto per il Settimanale 2023 1 della classe di Agenzie e Nuovi Media del cdl in Editoria e Scrittura della Facoltà di Lettere della Sapienza, edizione del 30/04/2023

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Il Settimanale 2023 1 – Il prossimo Primo Maggio, in occasione della Festa dei Lavoratori, si terrà al teatro Brancaccio di Roma ‘Il Primo Maggio internazionalista”, una conferenza aperta al pubblico che sarà occasione di confronto sulle questioni legate alle politiche migratorie. Un dibattito da intendersi come esempio contemporaneo di una ‘resistenza’ oggi sempre più diventata lotta alle idee che stanno costruendo “nell’indifferenza un’apartheid di fatto”.

Nel solco di una riflessione sulla verità storica della Resistenza e sul suo significato attuale, la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma ha ospitato un convegno sul tema della Resistenza nei quartieri popolari romani.

“Ribadire la verità storica della Resistenza contro ogni falsificazione e strumentalizzazione da parte di politici di turno”: questo l’obiettivo dell’incontro a cui hanno preso parte i docenti di storia contemporanea Lidia Piccioni, Bruno Bonomo e il segretario nazionale FGC Lorenzo Lang.

230430 Il Settimanale 2023 1 - Primo Maggio
La locandina dell0evento del Primo Maggio

Volgendo lo sguardo al passato e strizzando l’occhio al presente, studenti e studiosi si sono interrogati su se e come continui a declinarsi oggi la Resistenza, specialmente tra i giovani della periferia romana.

I quartieri popolari romani, del resto, sono stati principale teatro della guerra e della Resistenza: ”Il primo bombardamento sulla città è su San Lorenzo”, racconta la professoressa Piccioni. E aggiunge: “Quindi la città che soffre sin dal primo momento è la città popolare e la paura è soprattutto nelle periferie”.

Le cellule di Resistenza della periferia, esasperate negli anni del fascismo da condizioni di vita brutali, hanno dato un contributo soprattutto materiale alla lotta, collaborando con gli intellettuali dei quartieri borghesi. Da qui la celebre immagine di una metà della città che nasconde l’altra metà, letteralmente, dato che proprio nelle borgate da Tor Pignattara a Centocelle sorgevano i forti, delle fortezze abbandonate in cui trovavano rifugio giovani sottrattisi alla leva, ma anche i futuri leader della nostra Repubblica.

Ancora oggi in questi stessi quartieri la memoria della Resistenza è viva, anche se ha assunto un volto e delle finalità nuove: “Il fascismo si fondava sulla discriminazione e oggi i più discriminati sono i migranti quindi per noi aiutare loro significa lottare contro il fascismo, resistere ad un governo che ad esso si ispira” dice all’Eco Lorenzo Giulianelli, volontario del circolo operaio comunista di San Lorenzo.

Sempre più nei circoli operai e nelle associazioni studentesche dei sobborghi romani, la Resistenza assume la forma della manifestazione di piazza o del dibattito aperto. Ne sono esempio i dibattiti regolarmente organizzati dal circolo Lotta Comunista di Ostiense, i cui volontari sono anche impegnati nella redazione di un giornale: “Uno dei mezzi attraverso cui cerchiamo di diffondere e difendere l’eredità della Resistenza, cioè la lotta contro l’intolleranza della diversità”, spiega Gleb, giornalista di Lotta Comunista.

L’Eco degli Strilloni, Ivan Cannavale, Loriana Della Pia, Eleonora Gigliotti

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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