HomeMondoClima: Vertice, le promesse non bastano, Greta sgrida i Grandi

Clima: Vertice, le promesse non bastano, Greta sgrida i Grandi

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 23/04/2021

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Ai leader del Mondo, chiamati da Joe Biden a discutere il cambiamento climatico, Greta Thunberg le canta chiare: “Servono cambiamenti drastici… Stiamo ancora a parlare dei sussidi all’industria dei combustibili fossili: significa che non abbiamo capito l’emergenza climatica”. Greta, 18 anni, lo dice durante un’audizione al Congresso Usa: “La mia generazione non mollerà sul clima senza battersi”.

Per gli ambientalisti, lo show orchestrato dal presidente Usa nella Giornata della Terra non è sufficiente: scaricano da carriole rosa un mucchio di letame nei pressi della Casa Bianca, scandendo lo slogan “no more bullshit” e chiedendo “Dichiarate subito l’emergenza climatica”.

Pure l’attivista indigena messicana Xiye Bastida, 19 anni, lancia un appello: “E’ tempo di cambiare il mondo. Noi giovani non possiamo essere vittime della vostra ostinazione e del vostro pessimismo … I più colpiti dai cambiamenti del clima sono quelli che non sono qui rappresentati … Chiediamo di fermare lo sfruttamento delle terre delle popolazioni indigene … L’era dei combustibili fossili è finita…”.

La risposta di Biden è un piano per finanziare la transizione energetica dei Paesi in via di sviluppo, raddoppiando gli aiuti. E il Fondo monetario internazionale propone un mix di scelte energetiche e ambientali che inneschino un aumento dello 0,7% l’anno del Pil mondiale nei prossimi 15 anni.

L’appuntamento virtuale segna il ritorno degli Usa sulla scena della lotta al cambiamento climatico, dopo i quattro anni di sbandamenti negazionisti dell’Amministrazione Trump. Biden raddoppia l’impegno e s’impegna a tagliare di oltre il 50% le emissioni del 2025 entro il 2030. Gli altri leader, che rappresentano tutti i maggiori inquinatori del Pianeta, sciorinano a gara obiettivi ambiziosi: l’Europa è pronta ad agire, dice la von der Leyen; Draghi annuncia una riunione ad hoc del G20, che l’Italia presiede; Macron, la Merkel, Johnson usano formule ad effetto; Xi promette emissioni zero entro il 2060 (ma fino al 2030 la Cina inquinerà di più). Chi sta più sulle sue è Putin, protagonista d’un glitch tecnologico: la sua immagine compare sugli schermi mentre parla Macron, la cui connessione salta. Momenti d’imbarazzo, poi la parola va al presidente russo, mentre i tecnici s’affannano a ripristinare il collegamento del francese.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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