Dopo incoraggianti test in un ospedale di Chicago su 125 pazienti, solo due dei quali sono deceduti, la Federal and Drug Administration, l’Agenzia del Farmaco Uso, autorizza l’uso del remdesivir contro il coronavirus: è un antivirale inizialmente studiato contro i coronavirus e poi modificato contro l’Ebola. A dare l’annuncio, è stato il presidente Donald Trump in persona: l’ennesima prova della sua fretta di dare buone notizie ai cittadini statunitensi e di riaprire l’America ‘for business’.
La notizie ha fatto schizzare in alto le quotazioni della Gilead Sciences, azienda farmaceutica basata in California che produce il remdesivir, più nota per i suoi prodotti contro Aids ed epatite B. Ma una delle responsabili dell’azienda in Gran Bretagna, Hilary Hutton-Squire, suggerisce prudenza: a Sky, spiega che i test clinici sono in fase avanzata, ma non ancora conclusiva. Il remdesivir deve ancora mostrarsi efficace nei casi più gravi, quando i pazienti già respirano con l’ausilio dei ventilatori. Ma pure l’Ue pensa a stringere i tempi per l’adozione.
Preoccupato per l’ondata di disoccupazione che può minare le speranze di rielezione, il presidente spinge i governatori ad allentare i lockdown e non rinnova le linee guida sul distanziamento sociale, in vigore da 45 giorni e che scadevano a fine aprile. Il primo maggio in una cinquantina di città ci sono state manifestazioni organizzate dalle donne ‘trumpiane’ di Women for America First: proteste contro gli ordini di ‘stay-at-home’ e per la riapertura dell’America, i ‘Maga May Day Rallies’.
Venerdì, il coronavirus ha fatto 1.833 vittime negli Stati Uniti, secondo i dati della Johns Hopkins University. Il totale dei decessi va oltre i 65 mila, il totale dei contagi supera un milione 106 mila casi.
Nelle ultime 48 ore, Trump è stato galvanizzato, oltre che dalla notizia del remdesivir, anche da un sondaggio Gallup, secondo cui il 96% degli elettori repubblicani lo sostengono: “Grazie! Il nuovo sondaggio mostra che Trump sta battendo Sleepy Joe Biden”, ha twittato. Nelle ultime due settimane, il suo apprezzamento sarebbe risalito di sei punti, al 49%, il suo livello record, a fronte di un 47% che lo boccia.
Frustrato nei giorni scorsi da alcuni sondaggi negativi, Trump s’era scagliato in conference call contro il suo campaign manager Brad Parscale: erano presenti il genero e consigliere Jared Kushner e la presidente del partito repubblicano Ronna McDaniel. Trump avrebbe detto che i sondaggi erano sbagliati e che in ogni caso la responsabilità di un calo di popolarità era del campaign manager.
La Casa Bianca ha intanto bloccato un’audizione del virologo Anthony Fauci, che doveva comparire davanti a una commissione della Camera, quella per gli Stanziamenti, controllata dai democratici, giudicando “controproducente” che persone impegnate sul fronte medico contro il coronavirus “compaiano in audizioni al Congresso”. E’, però, confermata un’audizione dello stesso Fauci davanti alla commissione Sanità del Senato controllata dai repubblicani, il 12 maggio.
Venerdì, ha esordito alla Casa Bianca della nuova portavoce dell’era Trump, la quarta in 40 mesi. Kayleigh McEnany, 31 anni, ha fatto ai giornalisti una promessa impegnativa: “Non vi mentirò mai”; dopo di che, ha inanellato tre frottole, che i media Usa le hanno puntualmente contestato.
Una riguardava le accuse di molestie sessuali mosse in passato al presidente Trump, tornate attuali dopo che Joe Biden ha smentito le accuse di molestie mossegli da Tara Reade, sua collaboratrice negli Anni Novanta, quando era senatore del Delaware. Il candidato democratico alla Casa Bianca afferma, in un comunicato, che “le accuse non sono vere” e che quel che dice la Reade “non è mai successo”. Ma l’‘editorial board’ del New York Times invita il Partito democratico ad avviare un’indagine sul caso, come aveva fatto in passato in casi analoghi con esponenti repubblicani.