HomeEuropaUcraina: Roma progetta ricostruzione, Putin bombarda, Trump arma Kiev (con soldi Nato?)

Ucraina: Roma progetta ricostruzione, Putin bombarda, Trump arma Kiev (con soldi Nato?)

Scritto il 12/07/2025 per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/news/ucraina-roma-progetta-la-ricostruzione-mentre-putin-bombarda-e-trump-arma-kiev/

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Dalla Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, svoltasi a Roma giovedì e venerdì, la quarta della serie – la prossima sarà in Polonia nel 2026 -, escono accordi e progetti in ogni settore, infrastrutture, trasporti, energia tecnologia, agricoltura, ricerca, istruzione, disabilità. Ma i buoni propositi euro-italiani non incidono, per il momento, sull’andamento del conflitto.

Il presidente Usa Donald Trump, sempre più deluso dal presidente russo Vladimir Putin, dopo avergli dato credito per quasi sei mesi, dà appuntamento a lunedì per “un importante annuncio”: l’idea è armi all’Ucraina (coi soldi della Nato, che non è chiaro quali siano) e sanzioni alla Russia.

Apparentemente, Mosca non se ne dà pena: notte dopo notte, gli attacchi aerei con missili e droni sulle città ucraine continuano con intensità terrificante, Il Cremlino critica pure l’idea di Francia e Gran Bretagna, che coordinano i Paesi cosiddetti Volenterosi, riunitisi giovedì e venerdì a Londra, di raccogliere un contingente da impiegare a protezione dell’Ucraina una volta concluso il conflitto. Il portavoce di Putin Dmitry Peskov dice: “Lo schieramento in Ucraina vicino alle nostre frontiere di contingenti militari stranieri è per noi inaccettabile”.

L’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina Keith Kellogg sarà da lunedì a Kiev e vi resterà tutta la settimana. Secondo Axios, l’idea di Trump di fare pagare alla Nato “al 100 per cento” sistemi d’arma e munizioni destinati a Kiev sarebbe un tentativo di stemperare le critiche di Putin o di deviarle sull’Alleanza atlantica. Il pacchetto potrebbe valere circa 300 milioni di dollari e potrebbe includere missili per la difesa aerea Patriot e missili offensivi a medio raggio.

Ucraina: ricostruzione, dopo la politica gli accordi e gli affari

Dopo una giornata d’apertura più politica, la seconda giornata della Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina è stata più concreta, con decine di incontri su temi specifici e settoriali e centinaia d’intese, memorandum e dichiarazioni, a testimonianza dell’ “interesse straordinario che l’Ucraina e il suo processo di ripresa destano a livello politico, economico e sociale”, ha sottolineato in chiusura il vice-ministro degli Esteri Edmondo Cirielli.

Complessivamente, oltre 200 gli accordi conclusi, per un valore superiore ai 10 miliardi di euro: ve ne sono sui trasporti marittimi e lo sviluppo portuale, sui trasporti stradali, su agricoltura e biotecnologie, su istruzione e ricerca, e molti altri ancora; ovviamente confermato che Odessa sarà il focus dell’attenzione italiana.

Resta, inoltre, cruciale il sostegno alla difesa ucraina, anche da parte europea. Commissione europea e governo ucraino hanno lanciato ‘BraveTech Eu’, un’iniziativa volta ad accelerare l’innovazione nel settore della difesa. Il progetto prevede la potenziale mobilitazione di 50 milioni di euro del Fondo europeo per la difesa, da sommare ad altrettanti 50 milioni stanziati da Kiev: obiettivo, sostenere azioni congiunte e collaborazione dirette tra aziende europee e ucraine, specie start-up e Pmi; e favorire la produzione da parte dell’Ucraina di quattro milioni di droni l’anno. L’Ue potrà “imparare” dall’esperienza di Kiev “come produrre droni”, ha detto il commissario alla Difesa Andrius Kubilius.

Ucraina: Trump, armi e sanzioni

Fronte Usa, per inviare armi a Kiev Trump non attuerà solo decisioni già prese da Joe Biden, ma ricorrerà a un potere presidenziale frequentemente utilizzato proprio da Biden, la cosiddetta Presidential Drawdown Authority, che consente al presidente di attingere dalle scorte di armi delle forze armate Usa per aiutare gli alleati in caso di emergenza.

Una bella svolta, dopo che il capo del Pentagono Pete Hegseth aveva bloccato gli aiuti militari – armi e munizioni – a Kiev, apparentemente senza neppure informare il presidente, adducendo carenze di scorte per le forze armate Usa..

Per esercitare pressione sul Cremlino, Trump può anche usare un disegno di legge bipartisan, sostenuto dai senatori Lindsey Graham, repubblicano, e Richard Blumenthal, democratico, che dovrebbe essere votato entro fine mese e che prevede dazi del 500% sulle merci importate da Paesi che continuano ad acquistare petrolio, gas, uranio e altre merci russe. Nel mirino, nazioni come Cina e India, che rappresentano circa il 70% del commercio energetico russo e che finanziano così gran parte dello sforzo bellico russo.

In pratica, si tratta di una sorta di sanzioni secondarie, molto temute da Mosca perché possono minare l’appoggio dei suoi principali alleati. Trump pretende una modifica per firmare la legge, ossia riservare solo al presidente – e non al Congresso – la decisione se usarla o meno, restando così l’unico arbitro della partita.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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