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Trump 2: dazi, dopo l’accordo con la Gran Bretagna, i negoziati con la Cina; echi di Papa

Scritto per The Watcher Post il 10/05/2025 https://www.thewatcherpost.it/news/dazi-dopo-laccordo-con-la-gran-bretagna-i-negoziati-con-la-cina/

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Trump 2 – Mentre il Mondo tiene il fiato in sospeso per gli sviluppi delle scaramucce tra India e Pakistan nel Kashmir, che hanno portato le due potenze nucleari più vicino alla guerra che mai da decenni a questa parte, negli Stati Uniti è il giorno d’avvio di negoziati commerciali a Ginevra tra Usa e Cina, dopo la firma, giovedì, a Washington, di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Gran Bretagna.

Eè il segno che qualcosa si muove nella guerra dei dazi planetaria scatenata dal presidente Donald Trump, che, secondo i maggiori media Usa, sarebbe pronto ad abbassare i super-dazi del 145% imposti alla Cina, salvo eccezioni settoriali, dopo avere constatato che Pechino riesce ad adeguarsi meglio di Washington alla situazione conflittuale.

Secondo l’Ap, l’avvio delle conversazioni tra Usa e Cina è stato preceduto da un gioco delle parti su chi si sia mosso per primo: né Pechino né Washington volevano dare l’impressione di essere stati loro la cercare gli altri per avviare la trattativa.

Trump 2: dazi, l’accordo con la Gran Bretagna
250228 - Trump 2 - Starmer
Starmer deployed a mixture of flattery, deference and a strategic royal invitation in his meeting with Trump (Demetrius Freeman / The Washington Post)

L’accordo commerciale firmato da Stati Uniti e Gran Bretagna è il primo concluso da quando il presidente Trump ha scatenato una guerra dei dazi planetaria. Politico spiega come il premier britannico Keir Starmer sia riuscito a ‘saltare la coda’ dei Paesi che voglio negoziare con gli Usa, “‘stregando’ l’imprevedibile magnate presidente con parties in ambasciata e con il suo charme”.

L’intesa prevede che gli Stati Uniti mantengano un dazio base del 10% sull’import dal Regno Unito, ma taglino i dazi su auto (dal 27,5% al 10% per i oprimi 100 mila veicoli) , acciaio ed alluminio (dal 25% a zero). Trump ha escluso che altri Paesi possano ottenere condizioni altrettanto favorevoli, ma ha affermato che “ridefinirà il sistema commerciale globale”, anche se molti dettagli devono ancora essere definiti.

Le informazioni principali sono state forniteb dal segretario al Commercio Usa Howard Lutnick.

Trump 2: il tempo dei ‘due papi’ nord-americani
Leone XIV - Papa- eletto
Il neo-eletto Papa Leone XIV pronuncia il suo discorso a Piazza San Pietro (Fonte: TWP)

Ancora molto alta sui media Usa l’attenzione per l’elezione del ‘papa americano‘, che s’incomincia ad ammettere essere ‘born in Usa’, ma essere anche per scelta peruviano. L’Ap segnala una sorta d’esplosione di nazionalismo ecclesiastico fra sei cardinali elettori statunitensi, che hanno – o forse avrebbero – celebrato Leone XIV mettendo ad alto volume ‘Born in the Usa’ e ‘American Pie’.

In un’analisi, il New York Times scrive che il nuovo Papa potrebbe divenire un potenziale ‘alter ego’ di Trump sulla scena mondiale: l’attenzione di Leone XIV per emigrati e rifugiati, oltre che per pace e ambiente, e il suo background “pluralistico” possono offrire una diversa prospettiva dei valori Usa rispetto all’approccio ‘America First’ del presidente degli Stati Uniti e del suo vice JD Vance, che, tra l’altro, il nuovo Papa, quand’era cardinale, ha già bacchettato.

Il Washington Post mette, però, in guardia dal fare combaciare il cardinale Robert Francis Prevost con il papa Leone XIV, perchè le priorità e le posizioni potrebbero non collimare perfettamente, dopo il cambio di ruolo. Il Wall Street Journal concentra l’attenzione sui retroscena dell’elezione e racconta come la candidatura dell’outsider, o meglio dell’underdog, Prevost abbia alla fine prevalso sui favoriti, in particolare sull’italiano Pietro Parolin.

Altri rilevano, sotto il titolo “un papa nord-americano per il Sud globale”, che la figura di Prevost integra il cattolicesimo statunitense, che rappresenta il 7% di quello mondiale, con quello dell0’America-latina, che ne rappresenta il 40%.

Trump 2 – WP: About 60 White South Africans expected to arrive at Dulles Airport nex week as regugees under Trump executive order. The Afrikaners are expected to arrive on a State Department-chartered plane Monday, with federal and Virginia officials preparing to receive them in a ceremonial news conference, according to documents and emails obtained by The Washington Post, as well as three government officials familiar with the preparations.

 

 

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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