HomeMedio OrienteUsa attacca Iran, colpiti tre siti nucleari; Teheran risponde; guerra comincia ora?

Usa attacca Iran, colpiti tre siti nucleari; Teheran risponde; guerra comincia ora?

Scritto il 22/06/2025 per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/news/gli-usa-hanno-attaccato-liran-ora-comincia-la-guerra/

-

Gli Stati Uniti hanno attaccato, poco prima delle due di notte, tre siti nucleari in Iran, Fordow, Natanz, e Eshahan. Lo ha annunciato il presidente Usa Donald Trump sul suo social Truth e poi, alle quattro del mattino, le 22.00 di sabato a Washington, con un annuncio alla Nazione. Trump ha scritto: “Abbiamo condotto un attacco di grande successo su tre siti nucleari in Iran… Un carico di BOMBE completo – tutto maiuscolo nel testo, ndr – è stato sganciato sul sito primario, Fordow… Tutto gli aerei sono sulla via del ritorno”.

Trump ha fatto le sue congratulazioni ai “nostri grandi guerrieri americani” ed ha affermato: “Ora è il momento della pace”. Sulla stessa linea, il premier Israeliano Benjamin Netanyahu, che, parlando subito dopo Trump, ribadisce il concetto di “pace attraverso la forza”. I due leader si rallegrano reciprocamente di quello che considerano il buon esito della loro collaborazione.

Da parte iraniana, i Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran, hanno detto: “Ora, comincia la guerra”. Fonti iraniane affermano che tutti gli interessi americani nella Regione sono “obiettivi legittimi”. Dopo le sei del mattino, missili iraniani sono caduti in Israele su Tel Aviv facendo vittime civili. Invece, in Iran, non vi sarebbero state vittime civili nell’azione statunitense, perché i siti colpiti erano stati preventivamente evacuati.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha espresso preoccupazione: gli attacchi sono – ha detto – “una pericolosa escalation in una regione già sull’orlo del baratro”. Per Guterres, “in quest’ora critica, è fondamentale evitare una spirale di caos: non esiste una soluzione militare. L’unica via percorribile è la diplomazia. L’unica speranza è la pace”.

Usa – Iran: cronaca di un attacco

L’annuncio di Trump dell’attacco è venuto mentre il Consiglio di Sicurezza nazionale era riunito nella Situation Room della Casa Bianca per seguire l’azione militare statunitense. Solo due giorni fa, Trump aveva sospeso per due settimane ogni sua decisione su un coinvolgimento militare diretto degli Stati Uniti nel conflitto Israele-Iran.

L’azione statunitense si raccorda allo sforzo in atto da una decina di giorni da Israele per eliminare il programma nucleare iraniano e lo completa.

Alle quattro del mattino, Trump ha parlato circondato dalla sua ‘trimurti’, il suo vice JD Vance e i segretari agli Esteri Marco Rubio e alla Difesa Pete Hegseth. Il magnate presidente ha parlato di un successo militare “spettacolare” e di un’operazione come “non si era mai vista da decenni”; ha detto che ora per l’Iran è il momento di fare la pace, “altrimenti ci sarà una tragedia anche peggiore”; ha ricordato che Teheran “ha minacciato per quarant’anni Israele e gli Usa”; ha ringraziato Netanyahu e i militari americani.

Che gli Stati Uniti si stessero preparando a un intervento militare era chiaro da giorni. Ieri, si era avuta notizia della partenza di “diversi” bombardieri B-2 dalla loro base di Whiteman nel Missouri, si pensava per una base più vicina agli obiettivi nucleari iraniani, quella di Guam o di Diego Garcia. Invece, sembra che i B-2 abbiano volato, con successivi rifornimenti in volo, fin sui loro obiettivi iraniani – ma i dettagli militari saranno divulgati nel pomeriggio -.

I B-2 sono gli unici bombardieri in grado di portare le bombe da 30 mila libbre ‘bunker-busting’ capaci di penetrare le installazioni nucleari iraniane sotterranee, specialmente quelle di Fordow, essenziali per l’arricchimento dell’uranio. L’operazione sarebbe stata condotta son sei o 12 di tali bombe su Fordow e con una trentina di missili Tomahawk sugli altri due obiettivi.

Israele, che era stato avvertito dell’iniziativa, avrebbe attaccato il sud-ovest dell’Iran per dare copertura all’attacco statunitensi. Prima di fare i rispettivi discorsi, Trump e Netanyahu si sono parlati telefonicamente. Anche il premier israeliani aveva tenuto una riunione d’emergenza prima dell’attacco.

In Iran, il leader supremo Ali Khamenei risulterebbe irreperibile. Secondo jl New York Times  Khamenei, rifugiato in un bunker, ha indicato tre religiosi come suoi possibili successori. Né il presidente iraniano Masoud Pezeshkian né il ministro degli Esteri Abbas Aragchi sarebbero riusciti a contattarlo.

Per Teheran, che minimizza l’impatto dell’attacco statunitense,  “l’Occidente ha perso la propria bussola morale”, colpendo alle spalle l’Iran con l’attacco israeliano mentre era in atto un negoziato sul nucleare tra Iran e Usa.

Il timore di azioni contro interessi americani nella Regione ha indotto gli Stati Uniti a evacuare propri cittadini dai Paesi della regione e anche personale diplomatico, ad esempio, all’Iraq, e ad alzare il livello di allerta delle rappresentanze diplomatiche e delle installazioni militari – 40 mila gli effettivi presenti nell’area -. Minacce di risposta sono venute dagli Huthi nello Yemen e da milizie integraliste sciite filo-iraniane in tutta la Regione.

Trump aveva informato anche i leader repubblicani della Camera e del Senato, che giudicano “giusta” la scelta fatta. Critiche, invece, dall’opposizione democratica, dove si levano voci d’incostituzionalità della decisione del presidente.

gp
gphttps:
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

ULTIMI ARTICOLI

usa 2020

coronavirus - elezioni - democrazia - ostaggio

Coronavirus: elezioni rinviate, democrazia in ostaggio

0
Elezioni rinviate, elezioni in forse, presidenti, premier, parlamenti prorogati: la pandemia tiene in ostaggio le nostre democrazie e, in qualche caso, le espone alla...