HomeEuropaGuerre, punto: Ucraina, MO, cronache di sangue, altro che percorsi di pace

Guerre, punto: Ucraina, MO, cronache di sangue, altro che percorsi di pace

Scritto lo 04/06/2025 per The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/news/ucraina-gaza-cronache-sangue-pace/ e, in versioni diverse, per La Voce e il Tempo uscita lo 05/06/2025 in data 08/06/2025. facendo crasi con https://giampierogramaglia.eu/2025/06/02/ucraina-colloqui-russia-istanbul/ e con https://giampierogramaglia.eu/2025/06/03/trump-2-attacco-antisemita/ e per Il Corriere di Saluzzo dello 05/06/2025

-

Guerre, punto – Cronache di guerra, altro che percorsi di pace. Tra Ucraina e Russia, come nella Striscia di Gaza, episodi bellici prevalgono su resoconti diplomatici. Forse perché sono episodi di segno diverso, rispetto ai racconti tragicamente consueti di bombardamenti notturni sulle città ucraine o di bimbi e donne palestinesi uccisi dall’esercito israeliano: l’offensiva ucraina di sabotaggi in territorio russo; e le decine di ammazzati nelle file del pane a Gaza, con versioni controverse sulla dinamica dell’accaduto.

Guerre: Ucraina, offensiva sabotaggi Kiev, ponte di Kerch, dopo basi aeree e treni

Martedì, l’intelligence ucraina ha beffato per la seconda volta in tre giorni gli apparati di sicurezza russi e ha colpito l’obiettivo più esposto (e il più difeso): il ponte di Kerch che collega la Crimea alla Russia. Gli incursori di Kiev, giunti via mare, hanno provocato un’esplosione alla base di uno dei pilastri in cemento.

Stando alle informazioni finora arrivate da Mosca, i danni paiono limitati: la circolazione sarebbe stata sospesa solo il tempo necessario a verificare le condizioni del viadotto. Ma l’SBU, il Servizio di sicurezza ucraino, sostiene di avere piazzato 1.100 chili di plastico proprio sotto le fondamenta dell’infrastruttura: se fosse vero, la detonazione potrebbe compromettere la stabilità dell’opera.

L’esplosione sarebbe avvenuta alle 04.44 del mattino ora locale, quando il traffico sul ponte è modesto. Per gli 007 ucraini, la preparazione dell’operazione è durata mesi: agenti hanno minato uno o più piloni, fino a quando, “senza vittime tra la popolazione civile, il primo ordigno esplosivo è stato attivato” – ne resterebbero, quindi, altri -. Di conseguenza, “i sostegni subacquei sono stati gravemente danneggiati … il ponte è in stato di emergenza”.

250602 - Ucraina - attacco - Russia
Immagini dell’attacco con droni ucraini a basi russe (Fonte: SkyTg24)

La versione del Cremlino è meno catastrofica. Vari blogger militari russi contraddicono la versione di Kiev: secondo il canale Telegram filorusso Rybar, gli ucraini hanno solo fatto esplodere un drone sottomarino nei pressi del pilone, ma la barriera di protezione avrebbe limitato i danni.

E’ il terzo sabotaggio ucraino del ponte di Kerch, dall’inizio dell’invasione quasi 40 mesi or sono: l’8 ottobre 2022, esplose un camion; nel luglio 2023, Kiev rivendicò la distruzione di due campate (risultate solo danneggiate).

L’effetto militare dell’attacco condotto resta da valutare. Ma l’impatto propagandistico è altissimo, specie perché il colpo al ponte è stato messo a segno dopo l’Operazione Ragnatela di inizio giugno: camion lancia-droni piazzati dall’SBU nel cuore della Russia, a migliaia di chilometri dai confini con l’Ucraina, dalla Siberia alle porte dell’Artico, hanno liberato nugoli di droni armati, che hanno distrutto o danneggiato nelle loro basi numerosi bombardieri strategici russi destinati a un eventuale confronto nucleare con gli Stati Uniti: secondo fonti statunitensi, almeno tredici, forse una ventina, di velivoli sono stati messi fuori uso; secondo fonti ucraine, un terzo circa della flotta russa sarebbe ‘fuori combattimento’. Mosca parla di terrorismo, annuncia l’arresto di responsabili e ammette danni limitati.

I media Usa dedicano molta attenzione all’Operazione Ragnatela, un’operazione di intelligence sofisticata e a lungo preparata, che per certi versi ricorda l’attacco ai teledrin degli hezbollah compiuto, l’estate scorsa, da Israele in Libano. I droni erano stati nascosti su tir ed erano poi stati liberati e indirizzati sui loro obiettivi a relativamente breve distanza. Volando bassi, sì sono sottratti alle difese anti-aeree russe.

Nel fine settimana, inoltre, c’erano stati attentati contro ponti ferroviari, nelle regioni russe vicine alla frontiera e nella città ucraina occupata di Melitopol, dove almeno due crolli sono stati causati da ordigni esplosivi. Il deragliamento di un treno passeggeri russo avrebbe fatto sette morti e decine di feriti: vi sono immagini, ma nessuna fonte indipendente che ne avalli l’attendibilità dei video e che confermi la veridicità delle informazioni.

Sul terreno, la Russia rivendica quasi ogni giorno piccole conquiste territoriali e compie ogni notte attacchi letali con missili e droni sulle città ucraine. L’ondata di ordigni nella notte tra domenica e lunedì, cioè dopo l’Operazione Ragnatela, sarebbe stata la più intensa di tutto il conflitto.

Guerre: MO, Gaza, spari su folla in coda per cibo, Israele nega, Onu ‘crimini di guerra’
250604 guerre - Gaza - aiuti
Distribuzione di aiuti a Gaza (Fonte: Euronews)

La speranza di una tregua tra Israele e palestinesi, che pareva imminente, naufraga ancora una volta nel rimpallo di responsabilità tra il governo Netanyahu e i dirigenti di Hamas, che non trovano l’intesa sulle modalità d’attuazione d’una proposta di mediazione Usa: liberazione di venti ostaggi, dieci vivi e dieci deceduti, in cambio di una tregua di 60 giorni. Israele li vuole tutti subito, Hamas li vuole scaglionare, l’accordo non si fa (ma si continua a trattare).

L’attenzione, però, si sposta sulle stragi del pane: almeno 27 morti – ‘solo’ tre bambini e due donne, perché sono gli uomini a battersi nelle resse per gli aiuti –, martedì, nel sud della Striscia, a Rafah, colpiti dell’esercito israeliano mentre cercavano di procurarsi un po’ di cibo durante la distribuzione degli aiuti gestita dalla contestatissima Gaza Humanitarian Foundation; circa 90 i feriti. Lo riferisce Al Jazeera citando la protezione civile di Gaza gestita da Hamas. L’esercito israeliano contesta questa versione, ma ammette di avere sparato su “individui sospetti”, che si avvicinavano agli aiuti non seguendo i percorsi predisposti.

250604 - guerre - Gaza - emergenza umanitaria
Scena quotidiana, nella Striscia di Gaza (Fonte: Euronews)

E’ stata la terza volta in sei giorni che l’esercito israeliano, o magari i mercenari della GHF, sparano sulla folla in attesa degli aiuti: complessivamente, le vittime sono diverse decine. “Gli attacchi letali contro civili che cercano di accedere agli aiuti sono immorali” e inaccettabili, dice Volker Türk, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani: “Gli attacchi diretti contro i civili sono una grave violazione del diritto internazionale e un crimine di guerra”.

Alle vittime delle ‘stragi del pane’, vanno sommati i morti a decine ogni giorno nei bombardamenti e nei combattimenti – martedì, sei bambini sono deceduti nel bombardamento di una casa a Jabalya -. Nella stessa località, un’esplosione ha ucciso tre sergenti maggiori israeliani, due di 20 anni e uno di 22.

La ‘stragi del pane’ si verificano da quanto la GHF, creata per evitare che gli aiuti internazionali siano distribuiti dall’Onu o da altre organizzazioni umanitarie, che Israele sospetta siano infiltrate da Hamas, ha istituito punti di distribuzione all’interno di zone militarmente controllate da Israele, l’accesso alle quali è limitato. L’Onu boccia la procedura perché è inadeguata alle esigenze e perché consente a Israele “di usare gli aiuti come un’arma”.

gp
gphttps:
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche.Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

ULTIMI ARTICOLI

usa 2020

coronavirus - elezioni - democrazia - ostaggio

Coronavirus: elezioni rinviate, democrazia in ostaggio

0
Elezioni rinviate, elezioni in forse, presidenti, premier, parlamenti prorogati: la pandemia tiene in ostaggio le nostre democrazie e, in qualche caso, le espone alla...