In Ucraina, la sorte di Soledar, un centro alle porte di Bakhmut, è in bilico. Fonti militari ucraine smentiscono che la cittadina sia già sotto il controllo russo, come sostiene il capo dei mercenari della Wagner Yevgeny Prigozhin. Ma le stesse fonti ammettono che la battaglia per il controllo di Soledar e Bakhmut, nel’Ovest del Donetsk, è la “più sanguinosa” per le forze russe e ucraine dall’inizio dell’invasione.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dichiara che i combattimenti a Soledar “continuano” e che il fronte del Donetsk “tiene”. “Lo Stato terrorista e i suoi propagandisti cercano di far credere che una parte di Soledar, quasi completamente distrutta dagli occupanti, sia stata conquistata … Vogliono così incoraggiare la mobilitazione e dare speranza a quanti sostengono l’aggressione”.
Le perdite russe sono “enormi” e pure gli ucraini registrano caduti, riconosce Mykhailo Podoliak, consigliere della presidenza ucraina: morti e feriti sono essenzialmente militari, perché nella zona sono rimasti pochi civili. Una stima ucraina è che i russi abbiano perso tra i 10 e i 15 mila uomini nell’area, dall’estate a oggi. “Molto sangue, duelli di artiglieria, combattimenti di contatto, oggi”, riferisce Podoliak: attualmente, Soledar è il “punto più caldo della guerra”.
Anna Malyar, vice-ministro della Difesa ucraina, scrive che “il nemico ha sostituito le sue unità” e “ha aumentato il numero dei wagneriani”, senza però riuscire “a prendere l’insediamento urbano.
Mosca resta prudente. Il Cremlino dice che la Russia “non ha fretta” di dichiarare vittoria a Soledar: “Aspettiamo i rapporti ufficiali, ma l’evoluzione della situazione conferma “una dinamica positiva”. Secondo il Ministero della Difesa, truppe aero-trasportate russe hanno circondato le forze ucraine e hanno bloccato gli accessi alla cittadina a nord e a sud, mentre continuano i bombardamenti e “si combatte in città”. Lì nei pressi i russi avrebbe preso il controllo del villaggio di Podgorodne.
La Wagner ha pubblicato tre foto sui social: una mostra le miniere nei pressi di Bakhmut; una cave vicino al villaggio di Volodymyrivka, controllato dai filorussi; e una Prigozhin nelle miniere. Secondo gli ucraini, la foto è stata scattata nelle grotte di Volodymyrivka.
Le forze russe hanno colpito l’altra sera un ospedale pediatrico di Kherson, nel sud dell’Ucraina, danneggiando un’unità di cure neonatali. Esplosioni sono state udite a Kherson anche ieri mattina.
Le autorità di Kiev ripetono che l’Ucraina può vincere la guerra entro l’anno se avrà dall’Occidente missili a lungo raggio; e si impegnano a non usarli per attaccare il territorio russo: “Stiamo conducendo una guerra esclusivamente difensiva”.
E Zelensky chiede che l’Alleanza atlantica faccia “potenti passi” per accelerare l’integrazione dell’Ucraina nella Nato: “La retorica delle ‘porte aperte’ non basta a motivare i nostri soldati”. Zelensky, che ha ieri incontrato a Leopoli i presidenti polacco e lituano, spera decisioni in tal senso dal Vertice della Nato in calendario a Vilnius a luglio.
Ieri, in Turchia, si sono incontrati i responsabili ucraini e russi per i diritti umani e i difensori civici di Turchia, Ucraina e Russia. Ankara lavora all’apertura di un corridoio umanitario perché bambini, donne e feriti possano lasciare l’Ucraina. Ma il Cremlino rileva che non ci saranno colloqui di pace con Kiev finché il dialogo con la Russia rimarrà vietato dalla legge ucraina.
Ieri, il capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov è stato nominato capo delle forze impegnate nell’operazione militare speciale in Ucraina, a causa dell’”espansione delle dimensioni dei compiti” e per la necessità di “maggiore efficienza”. I vice di Gerasimov sono i generali Serghei Surovikin, finora comandante delle operazioni, Oleg Salyukov e Alexey Kim.